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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Aspetti epidemiologici



In Europa

 

I dati sul consumo di alcol in Europa, contenuti nel “Fact sheet on alcohol consumption, alcohol-attributable harm and alcohol policy responses in European Union Member States, Norway and Switzerland” pubblicato dall’OMS Europa nel 2018, mostrano che, tra il 2010 e il 2016, non c’è stato alcun cambiamento significativo nei livelli di consumo di alcol pro capite (principale fattore determinante del danno), evidenziando che l'Europa deve ancora affrontare un'enorme sfida per superare i problemi che queste bevande causano a suoi cittadini.

 

Il consumo medio pro capite di alcol tra gli adulti di età superiore ai 15 anni nei Paesi dell'Unione europea (UE), Norvegia e Svizzera (indicate come UE+) nel 2016 è stato di 11,3 litri di alcol puro (di cui 1,4 litri sono di alcol non registrato) ovvero una media di oltre 170 grammi di alcol a settimana. Il consumo fra gli uomini corrisponde in media 18,3 litri di alcol puro e fra le donne a 4,7 litri. In generale, il consumo di alcol è stato inferiore nelle zone settentrionali e meridionali e più in alto nella fascia geograficamente al centro.

 

L’alcol è una delle sostanze psicoattive più comunemente utilizzate in Europa ed è un fattore di rischio di malattia con un impatto non solo sui singoli bevitori ma anche sulla società in generale. Il consumo di bevande alcoliche è considerato il quinto fattore di rischio per il carico di malattia globale e, nel 2016, il 5,5% di tutti i decessi nei 30 Paesi dell’UE sono stati causati dall’alcol. Un totale di 291.100 persone morte in gran parte per patologie oncologiche (29% dei decessi attribuibili all’alcol), cirrosi epatica (20%), malattie cardiovascolari (19%), incidenti stradali e atti di autolesionismo e violenza interpersonale (28%). La percentuale più alta di decessi attribuibili all’alcol è stata riscontrata infine nei giovani adulti. Delle circa 800 persone che ogni giorno in Europa muoiono per cause attribuibili al consumo di alcol, una percentuale relativamente si verifica in età giovanile, dove una morte su 4 dei ragazzi di età compresa tra 20 e 24 anni è causata dall’alcol.

 

Mortalità alcol-correlata

Rispetto ad altri importanti fattori di rischio come il fumo, una proporzione relativamente elevata di danno da alcol si verifica precocemente nel corso della vita. L’alcol è l’unico fattore di rischio legato agli stili di vita che espone a un immediato evento fatale anche in occasione di una singola, isolata occasione di errata interpretazione del consumo di alcolici di qualunque tipo. Il carico globale di malattia e incidenti è attribuibile all’alcol e viene misurato in DALYs (Disability Adjusted Life Years), ovvero la somma degli anni di vita persi per mortalità prematura (Years of Life Lost - YLLs) e degli anni di vita vissuti in condizioni di salute non ottimale o di disabilità (Years of Life lived with Disability - YLDs). Complessivamente, nel 2016, il consumo di alcol ha causato l'8,3% di YLLs nell'UE+, ovvero 7,6 milioni di anni persi prematuramente a causa del consumo di alcol. Nel 2016 nell'UE+ si sono contati più di 10,3 milioni di anni di DALYs attribuibili all'alcol: il 6,8% di tutti i DALYs. La principale causa di morte per alcol nel 2016 è stata il cancro (29% dei decessi attribuibili all'alcol), seguito da cirrosi epatica (20%), malattie cardiovascolari (19%) e lesioni (18%).

 

Alcol e giovani

Nei giovani adulti, l'alcol è stato responsabile di 1 morto ogni 4: i giovani sono influenzati in modo sproporzionato dall'alcol rispetto alle fasce di età più anziane. Mentre nella popolazione generale il 5,5% di tutti i decessi è da attribuire all'alcol, nella fascia di età 15-19 la percentuale passa al 19,0%, e nella fascia di età 20-24 anni al 23,3%.

 

Alcol e cancro

La più grande categoria di decessi attribuibili all'alcol nell'UE+ è il cancro: il 6,1% di tutti i decessi per cancro nell'UE+ sono causati dal consumo di alcol (8% negli uomini, 3,6% nelle donne). In numeri assoluti, questo significa oltre 85.000 morti per cancro attribuibili all'alcol ogni anno. Mentre per gli uomini il cancro rappresenta la più grande categoria di decessi attribuibili all'alcol (63 000 decessi all'anno), la più grande categoria di decessi attribuibili all'alcol per le donne è legata alle malattie cardiovascolari, che rappresentano circa 26.000 decessi all'anno dovuti all'alcol.

 

«Nessun livello di consumo di alcol è sicuro per la nostra salute», questo il commento di un gruppo di studio congiunto di tutti gli uffici dell’OMS pubblicato su The Lancet a gennaio 2023.

 

Nell’articolo è riportato che, secondo gli ultimi dati disponibili, la metà di tutti i tumori attribuibili all'alcol nella Regione europea dell'OMS sono causati da un consumo "leggero" e "moderato" di alcol, responsabile della maggior parte dei tumori al seno attribuibili all'alcol nelle donne. Nel 2017, quasi 23.000 nuovi casi di tumore nell’UE (il 13.3% di tutti quelli alcol-attribuibili), sono dovuti a un consumo inferiore o pari a 20 grammi di alcol puro al giorno, in pratica il classico bicchiere consumato a pranzo e a cena. E di questi, circa 8500 casi, sono stati associati a un consumo di meno di una unità alcolica al giorno. Secondo i livelli di consumo utilizzati dall’OMS, si può stimare che in Italia, nel 2020, la platea degli esposti a un maggior rischio di sviluppare un tumore a fronte di un consumo leggero o moderato siano stati 4.493.653 consumatori e consumatrici di età superiore a 15 anni che hanno bevuto fino a una unità alcolica al giorno, e ulteriori 4.158.556 che hanno consumato fino a due unità alcoliche al giorno. Nei fatti, come conseguenza del rischio alcol-correlato per qualunque livello di consumo, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha stimato e pubblicato ufficialmente per l’Italia una mortalità specifica per cancro alcolcorrelato pari a 10.000 morti l’anno, tra questi 2000 per cancro al seno causato dal consumo di alcol.

 

Il Piano d’Azione sull’alcol 2022-2030

Per far fronte alle criticità che derivano dal consumo di alcol l’OMS ha messo a punto il nuovo Piano d’Azione (2022-2030) per implementare efficacemente la strategia globale di riduzione dell’uso dannoso di alcol come priorità di salute pubblica. Il Piano è parte della più ampia strategia mondiale di lotta alle malattie cronico-degenerative, azione principe dell’agenda 2030 della Nazioni Unite e degli Obiettivi di Salute Sostenibile che prevedono la riduzione del 10% del consumo rischioso e dannoso di alcol entro il 2025. Gli obiettivi del Piano sono stati resi esecutivi il 24 maggio 2022 dall’Assemblea Mondiale della, e il 20 gennaio 2023 si è conclusa la consultazione dell’OMS con le associazioni professionali e il mondo accademico sull’implementazione del Piano, i cui obiettivi operativi sono:

 

  1. Aumentare la copertura della popolazione, l’attuazione e l’applicazione di opzioni politiche ad alto impatto e interventi per ridurre il consumo dannoso di alcol in tutto il mondo per una migliore salute e benessere, tenendo conto della prospettiva di genere e di un approccio basato sul corso di vita.
  2. Rafforzare l’azione multisettoriale attraverso una governance efficace, un rafforzato impegno politico, la leadership, il dialogo e il coordinamento dell’azione multisettoriale.
  3. Potenziare la capacità di prevenzione e cura dei sistemi sanitari e di assistenza sociale per Disordini da Uso di Alcol (AUD) e delle associate condizioni di salute come parte integrante della copertura sanitaria e allineata all’Agenda 2030 e ai suoi obiettivi sanitari.
  4. Aumentare la consapevolezza dei rischi e dei danni associati al consumo di alcol e del suo impatto sulla salute e il benessere degli individui, delle famiglie, delle comunità e delle nazioni, nonché l’efficacia delle diverse opzioni politiche per la riduzione dei consumi e dei relativi danni.
  5. Rafforzare i sistemi informativi e la ricerca per il monitoraggio del consumo di alcol, danno correlato all’alcol, i loro determinanti e fattori modificanti e i livelli delle risposte politiche, con la diffusione e l’applicazione di informazioni per l’advocacy al fine di informare la politica e sviluppo e valutazione dell’intervento.
  6. Aumentare significativamente la mobilitazione delle risorse necessarie per un’adeguata e sostenuta azione per ridurre il consumo dannoso di alcol a tutti i livelli.
Risorse utili

 

Data di ultimo aggiornamento: 9 marzo 2023

Data di pubblicazione della pagina: 11 dicembre 2014

Testo scritto da: Emanuele Scafato e Claudia Gandin, Silvia Ghirini, Alice Matone – Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping, ISS