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Il Piano d’azione dell’Unione europea sul consumo di alcol nei giovani e sul consumo eccessivo episodico (binge drinking)



Emanuele Scafato -  Direttore Osservatorio Nazionale Alcol Cnesps - Centro Oms per la ricerca sull'alcol - Rappresentante governativo Cnapa (Committee on National Alcohol Policy and Action)

 

23 aprile 2015 - I giovani sono da oltre vent’anni un obiettivo sensibile delle strategie europee di contrasto al rischio e al danno causato dall'alcol in uno dei target più vulnerabili della società e numerose Conclusioni del Consiglio hanno riconosciuto l'importanza dell'impegno costante rivolto a ridurre i danni alcol-correlati chiedendone la continuazione. Nel 2011, per rispondere a questa esigenza di rilanciare la politica sull’alcol nell’Ue, la Commissione europea ha avviato un processo di riflessione insieme al Cnapa per determinare le future priorità strategiche. 

 

Un risultato importante di questo processo è l'azione comune Joint Action Rarha, avviata nel gennaio 2014, che mira a sviluppare una serie di strumenti complementari per sostenere sia lo sviluppo dell’evidenza, che le politiche degli Stati membri - e, potenzialmente, un maggior raggruppamento delle strategie per affrontare i danni alcol-correlati. Nel mese di ottobre 2013, la Commissione ha proposto al Cnapa l’idea di un Piano d'azione come mezzo per rafforzare il lavoro in alcune aree specifiche del consumo dannoso di alcol. Le molte discussioni sviluppatesi sulla base della proposta della Commissione su temi quali i giovani e il binge drinking, hanno portato a una decisione che identifica il consumo di alcol nei giovani e il consumo eccessivo episodico (binge drinking) come i due obiettivi principali del Piano d’azione, e ne definisce la durata in due anni. Il Piano è stato sviluppato dal Cnapa attraverso consultazioni scritte, conferenze telefoniche e riunioni di un gruppo di lavoro ad hoc. In risposta al forte interesse, espresso all’unanimità dai rappresentanti di tutti gli Stati membri presenti alla riunione High Level del Cnapa nel 2012, a continuare il lavoro dell’Ue sull’alcol attraverso una nuova strategia o continuando la strategia attuale, la Commissione ha espresso il suo impegno a continuare a lavorare sullo sviluppo futuro della politica europea sull’alcol in stretta collaborazione con il Cnapa.

 

Una raccomandazione del Consiglio ha sottolineato già nel 2001 che i cambiamenti nei modelli di consumo tra gli adolescenti, in particolare l’aumento del binge drinking e del consumo rischioso di alcol tra i minorenni, sono di particolare interesse. La raccomandazione ha incoraggiato gli Stati membri e gli altri stakeholder a sviluppare dei meccanismi per affrontare i problemi causati dal consumo di alcol tra i giovani. Nonostante le tendenze positive registrate da allora in alcuni Stati membri, queste preoccupazioni sono ancora rilevanti. Il Piano d’Azione sta riflettendo su questa raccomandazione del Consiglio ed è in linea con essa.

 

I principali obiettivi del Piano d’Azione mirano ad affrontare i danni alcol-correlati tra i giovani, e il consumo eccessivo episodico di alcol (binge drinking), e sostenere così il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei danni alcol-correlati previsto nella Strategia. In tutti gli Stati membri, questi due punti focali rappresentano le preoccupazioni comuni che contribuiscono in modo significativo ai danni alcolcorrelati con conseguenze a lungo termine.

 

Il Piano d’Azione si concentra su sei aree specifiche e mira ad attivare ulteriori azioni concrete nel quadro della strategia Ue, per affrontare le principali sfide e sostenere l'obiettivo principale della Strategia.

 

La traduzione italiana (pdf 326 kb) del Piano d’azione sul consumo di alcol nei giovani e sul consumo eccessivo episodico (Binge Drinking) (2014-2016) è stata curata dal Who Collaborating Centre for Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol Related Harm, Osservatorio Nazionale Alcol Cnesps, Reparto Salute della popolazione e suoi determinanti e ne favorisce la disseminazione e fruizione da parte di tutti nella considerazione che anche - e soprattutto -la società è chiamata a contribuire a un cambiamento di cultura relativa al bere che innalzi i livelli di protezione e di tutela dei minori, degli adolescenti e dei giovani, intesi come individui che entrano nella vita sociale e produttiva del Paese e contribuiscono attraverso le scelte individuali piena, consapevole e responsabile partecipazione al processo di costruzione, mantenimento e miglioramento dello stato di salute protetto dall’impatto alcolcorrelato.

 

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