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La Commissione europea propone: frutta e verdura gratis nelle scuole

Macedonie fresche al posto di snack e merendine per uno spuntino tra un’ora di lezione e l’altra. È il nuovo progetto di educazione alla salute promosso nelle scuole dalla Commissione europea che ha varato un programma da 90 milioni di euro anno per la distribuzione gratuita di frutta e verdura agli studenti.

 

L’iniziativa fa il paio con il programma di distribuzione gratuita del latte fresco nelle scuole “latte nelle scuole” che esiste già da oltre trent’anni. Nell’anno scolastico 2006/2007 è stato distribuito negli edifici scolastici di 22 Stati membri l’equivalente di 305 mila tonnellate di latte, con un contributo comunitario di oltre 50 milioni di euro.

 

Queste iniziative testimoniano l’impegno dell’Ue a migliorare gli standard dell’alimentazione e a combattere la pericolosa tendenza al sovrappeso e all’obesità nei bambini e negli adolescenti. Il programma mira a incoraggiare nei giovani l’acquisizione di buone abitudini alimentari che secondo gli studi vengono poi generalmente mantenute nel tempo. Si stima che in Europa 22 milioni di bambini siano sovrappeso. Di questi, oltre 5 milioni sono obesi, una cifra destinata ad aumentare di 400 mila unità ogni anno. Un’alimentazione migliore può rappresentare un primo passo importante per contrastare questo problema.

 

La proposta del programma a favore del consumo di frutta nelle scuole fa seguito a un impegno preso nel giugno 2007, durante i negoziati sull’organizzazione comune dei mercati nel settore degli ortofrutticoli. Da allora la Commissione ha effettuato un’ampia consultazione pubblica e una valutazione di impatto approfondita delle diverse possibilità.

 

Gli esperti sono d’accordo sul fatto che un’alimentazione sana può svolgere un ruolo fondamentale nel ridurre i tassi di obesità e, quindi, il rischio di soffrire di gravi problemi di salute (come le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2) negli anni successivi. A questo fine è essenziale consumare quantità adeguate di frutta e verdura. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) raccomanda un consumo netto giornaliero di 400 grammi di frutta e verdura a testa. La maggioranza degli europei non raggiunge questo obiettivo e il consumo è basso soprattutto fra i giovani.

 

Mangiare bene per crescere meglio

Gli studi mostrano che le buone abitudini alimentari si acquisiscono nell’infanzia. Chi mangia molta frutta e verdura da piccolo resta un buon consumatore, mentre chi ne mangia poca generalmente non modifica le sue abitudini e le trasmette ai figli. Dalle ricerche è emerso inoltre che le famiglie a basso reddito tendono a consumare meno frutta e verdura. La distribuzione gratuita di questi prodotti sani nelle scuole può quindi rappresentare un elemento decisivo, soprattutto nelle zone svantaggiate.

 

Programmi per la promozione di stili di vita sani esistono già in numerosi Paesi. In Italia per esempio, il ministero della Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali promuove il progetto “Guadagnare salute”. Il progetto dell’Unione europea dà un ulteriore impulso a proseguire in questa giusta direzione con 90 milioni di euro all’anno per la distribuzione di frutta e verdura nelle scuole. I governi che scegliessero di aderire al programma, riceverebbero un finanziamento pari al 50% (o al 75% nelle cosiddette “regioni di convergenza”, in cui il Prodotto nazionale lordo per abitante è più basso). Questi fondi non potrebbero essere utilizzati per sostituire finanziamenti nazionali esistenti, ma incoraggerebbero attività supplementari, correlate ai programmi esistenti o completamente nuove. E naturalmente gli Stati membri, volendo, potrebbero aggiungere fondi supplementari.

 

Informazioni e documentazione sul programma a favore del consumo di frutta nelle scuole sono disponibili on line sul sito della Commissione europea.

 

Leggi il comunicato stampa della Commissione. È on line il regolamento (pdf 40 kb) per gli Stati membri che intendono aderire al progetto.

 

Consulta anche il regolamento per il programma “latte nelle scuole” (pdf 140 kb) e il relativo comunicato stampa della Commissione Ue.