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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Iniziative e progetti

Nel mondo

Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale 2020

La 12 edizione della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale ricorre quest’anno dal 9 al 15 marzo. L’evento, promosso dal World Action on Salt & Health, ha come tema “Hide and Seek” (nascondi e cerca) per richiamare l’attenzione della popolazione sul sale “nascosto” all’interno dei cibi e la necessità di “cercare” cibi con un contenuto ridotto. Chiara Donfrancesco e Luigi Palmieri (ISS) tracciano una panoramica sulle azioni intraprese in Italia per favorire cambiamenti delle abitudini alimentari e monitorare la popolazione italiana adulta.

 

Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale 2019

La dodicesima Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale (4-10 marzo), promossa dalla World Action on Salt & Health (Wash, associazione internazionale con partner in 100 Paesi), è incentrata sulla necessità di intervenire concretamente per modificare le abitudini alimentari della popolazione. Tema dell’edizione 2019 è, infatti, “It’s time for Action on salt. Let’s take salt off the menu” (È ora di intervenire sul sale. Togliamo il sale dai menù). In occasione della World Salt Awarness Week 2019, EpiCentro propone una lettura trasversale su alcune delle attività che l’Istituto superiore di sanità (Iss) svolge su questo tema. Leggi la pagina dedicata.

 

Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale 2018

“5 ways to 5 grams”, ovvero 5 modi per arrivare a 5 grammi: il tema della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale che si è svolta dal 12 al 19 marzo è stato un chiaro riferimento al valore soglia di 5 grammi di sale raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) come assunzione massima giornaliera per la popolazione adulta (corrispondenti a circa 2 grammi di sodio al giorno). Per approfondire leggi il commento a cura di Simona Giampaoli, Chiara Donfrancesco e Serena Vannucchi (Istituto superiore di sanità).

 

World Action on Salt & Health 2016

Si svolge dal 29 febbraio al 6 marzo la settimana mondiale per la riduzione di sale promossa dalla Wash (World Action on Salt & Health), associazione internazionale con partner in 95 Paesi dei diversi continenti. L’iniziativa, in linea con gli obiettivi del programma nazionale Guadagnare Salute e con il Piano nazionale della prevenzione 2014-2018, mira a sensibilizzare i consumatori sulla presenza di sale nascosto in molti alimenti e a coinvolgere l’intera comunità (decisori, industria, settore della ristorazione, professionisti della salute) nell’impegno verso la riduzione del consumo di sale. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l’uso di non più di 5 grammi di sale al giorno (g/die) per la popolazione adulta, che corrisponde a non oltre 2000 mg di sodio. Questo valore, secondo i dati dell’Iss, coincide con circa la metà dell’attuale consumo medio individuale di sale in Italia: negli uomini 10,6 g/die, nelle donne 8,2 g/die (la distribuzione non varia nelle diverse fasce di età, diminuendo leggermente solo tra i più anziani; inoltre, il consumo di sale risulta maggiore nelle Regioni del Sud rispetto al Nord e al Centro Italia). Inoltre, è importante ricordare che le fonti di sodio nell'alimentazione si distinguono in discrezionali (il sodio contenuto nel sale aggiunto ai cibi in cucina o a tavola, circa il 36% del consumo abituale ) e non discrezionali (il sodio contenuto naturalmente negli alimenti - circa il 10% - o aggiunto nelle trasformazioni artigianali, semi-industriali o industriali 54% del consumo abituale). Il sale aggiunto nelle trasformazioni artigianali o industriali comprende non solo gli alimenti “salati”, cioè formaggi, insaccati e salumi, ma anche altri prodotti, cioè biscotti, cereali e dolci. Meno dell’11% dell’industria utilizza sale iodato (dati Iss del 2011). Dunque un’iniziativa che riporti l’attenzione sulla necessità di ridurre il cosiddetto “sale nascosto” risulta molto importante a livello di sanità pubblica.

 

Word Health Day 2015: "how safe is your food?"

Le malattie e le infezioni naturalmente e (in)direttamente trasmissibili dagli animali (le zoonosi), incluso il problema dell’antibioticoresistenza, sono considerate di importanza prioritaria per la Commissione europea che, con la Direttiva 2003/99/CE, ha dato l’indirizzo per la loro sorveglianza. L’attenzione da parte dell’opinione pubblica riguardo alle zoonosi è particolarmente elevata verso quelle che interessano il settore della sicurezza e della qualità degli alimenti, per le implicazioni sanitarie, sociali ed economiche che l’alimentazione ha nella società attuale. La Giornata mondiale della salute 2015 (7 aprile) è dedicata proprio alla sicurezza alimentare in tutta la filiera alimentare, dalla fattoria al piatto in tavola. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (l’Oms), infatti, le malattie a trasmissione alimentare causano la morte di circa 2 milioni di persone a livello globale (tra cui molti bambini). Leggi l’approfondimento a cura di Ida Luzzi, Laura Mancini, Stefania Marcheggiani, Luca Busani (Iss).

 

“Cibo spazzatura”: progressi nelle scuole americane

La terza edizione dello School Health Policies and Programs Study, relativo al 2006, mostra notevoli miglioramenti nelle scuole statunitensi dal punto di vista dell’alimentazione: diminuisce la presenza dei cosiddetti cibi spazzatura nei distributori automatici e negli spacci, mentre aumenta l’offerta di cibi sani nei menù. Gli aspetti da migliorare riguardano principalmente la presenza di snack salati e bevande gassate.

 

Meno sale e più salute … contro l’ipertensione e le malattie cardiovascolari

Campagna della World action on salt and health (Wash), promossa in Italia dalla Società italiana di nutrizione umana (Sinu). L’obiettivo è informare e orientare i cittadini verso la scelta di alimenti meno ricchi di sale.