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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Iniziative e progetti

In Italia

Epigenetica per le donne” (Epigenetics for WomEn-EpiWE)

Studio pilota iniziato nel 2016 e di cui l’ISS è l’ente promotore in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e la Fondazione Cà Granda dell’Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Leggi l’approfondimento correlato a cura delle ricercatrici ISS, il comunicato stampa sul convegno 2023 e l’articolo “Epigenetica della violenza sulle donne: lo studio pilota” pubblicato sul Notiziario dell’ISS - 2023;36(3).

 

Esposizioni ambientali e salute: Millegiorni.info

Uno spazio di informazione rivolto a genitori, cittadini, decisori, pediatri e ricercatori per comprendere gli effetti dell’esposizione ambientale nei primi 1000 giorni di vita e sottolineare l’importanza di crescere in contesti di vita sani: è millegiorni.info, il sito web dell’omonimo progetto di ricerca che prosegue l’impegno dello studio di coorte di nati PiccoliPiù. Consulta l’approfondimento.

 

Inquinamento atmosferico e salute dei bambini: l’impegno di Oms e Iss

In Italia, la consapevolezza della rilevanza della tematica ambiente e salute nell’infanzia, legata all’inquinamento dell’aria, ma estesa anche a contaminanti presenti in altre matrici ambientali (suolo, acqua e catena alimentare) che possono avere effetti avversi sulla salute dei bambini, ha promosso l’istituzione, presso il Dipartimento Ambiente e Salute dell’Iss, di una Struttura di Missione Temporanea Interdipartimentale (Smti) dedicata all’infanzia. Questa nuova Struttura, che vede coinvolti circa 100 ricercatori di 8 Dipartimenti e Centri dell’Iss, e del Servizio di Statistica, si pone l’obiettivo di valorizzare le molteplici esperienze presenti in Istituto sul tema degli effetti dell’inquinamento sulla salute infantile, integrando in un percorso programmatico le competenze multidisciplinari disponibili che vanno dalla valutazione dell’esposizione al biomonitoraggio, dalla tossicologia e valutazione del rischio, dalla conduzione di studi eziologici, alla sorveglianza epidemiologica delle popolazioni infantili nei siti contaminati; altri aspetti rilevanti che necessitano di un approccio integrato riguardano il tema delle disuguaglianze sociali, la formazione, l’informazione e la comunicazione. Leggi l’approfondimento a cura di M. Eleonora Soggiu, Gaetano Settimo, Ivano Iavarone (Dipartimento Ambiente e Salute, Iss).

 

Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute: il progetto VIIAS

L’inquinamento atmosferico è responsabile ogni anno in Italia di circa 30 mila decessi solo per il particolato fine (PM2.5), pari al 7% di tutte le morti (esclusi gli incidenti). In termini di mesi di vita persi, questo significa che l’inquinamento accorcia mediamente la vita di ciascun italiano di 10 mesi; 14 per chi vive al Nord, 6,6 per gli abitanti del Centro e 5,7 al Sud e isole. Gli effetti sono maggiori al Nord e il solo rispetto dei limiti di legge salverebbe 11.000 vite all’anno. Sono questi i risultati più rilevanti del progetto Ccm VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto dell’Inquinamento atmosferico sull’Ambiente e sulla Salute), presentati il 4 giugno 2015 al ministero della Salute. Il progetto, finanziato dal Centro controllo malattie (Ccm) del Ministero e coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, con la collaborazione di Università e centri di ricerca: Enea, Ispra, Arpa Piemonte, Emilia-Romagna e Lazio, Dipartimento di statistica dell’Università di Firenze, Università di Urbino e Dipartimento di Biologia Ambientale della Università La Sapienza di Roma. Sul sito internet del progetto, curato dal partner Zadig, sono disponibili dati e approfondimenti.

 

Gli effetti del freddo sulla salute

L'ondata di freddo che sta imperversando in tutta Europa provoca problemi e situazioni critiche, anche sul fronte sanitario. L'ufficio di Statistica del Cnesps presenta il sistema di sorveglianza rapida sulla mortalità, per intercettare anche le possibili conseguenze del clima rigido. EpiCentro propone un focus sul freddo, con un percorso tra le risorse italiane ed estere e, in particolare, la traduzione del piano contro il freddo attuato in Francia, rivolto sia alla popolazione che agli operatori.

 

Piste da sci: la mappa degli incidenti

Continua l'attività di monitoraggio e sorveglianza del sistema Simon, attivo presso l'Istituto superiore di sanità, sugli incidenti in montagna. Pubblicato in questi giorni il secondo rapporto con i dati relativi alla stagione 2004-05, un'occasione per riflettere sui numeri e la qualità degli infortuni sulle piste da sci. Gli aggiornamenti sul focus settimane bianche.

 

Sidria-2: bambini a rischio asma e allergie

Un bambino italiano su 10 soffre d'asma, una frequenza simile o comunque di poco più alta rispetto al 1995. La frequenza di disturbi allergici come la rinite o la dermatite allergica risulta in aumento. Molti bambini asmatici non sono curati come si dovrebbe, specie nelle famiglie meno abbienti. Infine, troppi  sono esposti a condizioni ambientali che favoriscono le malattie respiratorie: fumo passivo e traffico in primo luogo, ma anche le muffe presenti nelle abitazioni. Questo, in sintesi, il quadro della salute respiratoria di bambini e adolescenti italiani che emerge dallo studio Sidria-2  (Studi italiani sui disturbi respiratori nell'infanzia e nell'ambiente). I risultati dell'indagine sono pubblicati sotto forma di supplemento all'ultimo numero di Epidemiologia & Prevenzione, la rivista dell'Associazione italiana di epidemiologia. Scarica la sintesi dello studio Sidria-2 e leggi il comunicato stampa. Consulta gli argomenti di salute dedicati all'asma e alle allergie da pollini e leggi “L'insidia dell'asma”, articolo pubblicato sul numero di marzo-aprile della rivista americana Smithsonian.

 

Misa-2: inquinamento e malattie

Oltre 900 decessi all'anno dovuti alle Pm10. E oltre 2000 agli ossidi di azoto e di carbonio. In miglioramento solo i dati relativi all'anidride solforosa, grazie alla conversione degli impianti di riscaldamento dal gasolio al gas metano. Questi i preoccupanti risultati contenuti nella seconda edizione dello studio Misa, il Misa-2, coordinato da Annibale Biggeri dell'Università di Firenze, Pierantonio Bellini dell'Università di Padova e Benedetto Terracini dell'Università di Torino. Lo studio giunge a una conclusione sconfortante: se in Italia fossero rispettati i limiti previsti dalle direttive europee in materia di inquinamento si sarebbero evitate tutte le morti in eccesso dovute al Pm10 e oltre il 60% di quelle dovute al biossido di azoto. Lo studio ha preso in considerazione i dati della mortalità per tutte le cause naturali, per cause respiratorie e per cause cardiovascolari raccolti dai registri e dalle Asl territoriali, andando a stimare le morti in eccesso. I dati sanitari, combinati con le rilevazioni ambientali degli inquinanti tramite centraline, hanno permesso di effettuare una elaborazione statistica, con l'uso di diversi test e per diversi scenari, condotta a partire dai risultati specifici per ogni città. Leggi la sintesi dello studio.