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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2012-2013

(26 settembre 2013) dall’Ecdc un aggiornamento sui casi in Emilia-Romagna

Disponibile sul sito Ecdc, un aggiornamento epidemiologico sui recenti focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI, dall’inglese Highly Pathogenic Avian Influenza), sottotipo H7, registrati nel nostro Paese a partire da agosto 2013. Per maggiori informazioni consulta la pagina aggiornata al 19 settembre 2013 “Epidemiological update: Highly pathogenic influenza A(H7N7) in poultry and transmission to three human poultry workers in Emilia-Romagna, Italy, September 2013”.

 

(5 settembre 2013) Focolai di H7N7 in Emilia-Romagna: due casi positivi nell’uomo e la sorveglianza sugli operatori

Prosegue il monitoraggio sui focolai (ad oggi 6) di influenza aviaria ad alta patogenicità, sottotipo H7, registrati in Emilia-Romagna a partire da agosto 2013. Le autorità sanitarie nazionali e locali seguono costantemente la situazione epidemiologica coordinando le indagini su più fronti. Il 2 e il 4 settembre, l’Istituto superiore di sanità ha confermato la positività per il virus dell’influenza aviaria H7N7 in due persone affette da congiuntivite ed esposte per motivi professionali ai volatili malati di uno degli allevamenti romagnoli coinvolti. È importante sottolineare che, nonostante questi casi, il virus H7N7 non viene trasmesso facilmente dagli animali all’uomo ed è rara la trasmissione da persona a persona (leggi le risposte alle domande più frequenti nel portale salutER della Regione Emilia-Romagna). Inoltre, diversamente da altri virus aviari l’H7N7 provoca nell’uomo forme cliniche di lieve entità (come per esempio la congiuntivite). Per approfondire l’argomento leggi: il contributo di Alba Carola Finarelli (Regione Emilia-Romagna) “Focolai di H7N7 in Emilia-Romagna: la sorveglianza sugli operatori” e il commento di Luca Busani (Iss) e Ugo Santucci (ministero della Salute) “Focolai di H7N7 in Emilia-Romagna: mantenere alta l’attenzione e seguire le procedure”, pubblicato su EpiCentro lo scorso 29 agosto.

 

(29 agosto 2013) Focolai di H7N7 in Emilia-Romagna: mantenere alta l’attenzione e seguire le procedure

Sono quattro, ad oggi, i focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI, dall’inglese Highly Pathogenic Avian Influenza), sottotipo H7, registrati nel nostro Paese a partire da agosto 2013. Tutti si sono verificati sul territorio della Regione Emilia-Romagna. I virus influenzali aviari, in particolare i sottotipi H5 e H7 sono inclusi nelle attività di sorveglianza sui volatili selvatici e domestici in tutta Europa. Al momento, in Italia, non è stata evidenziata alcuna trasmissione del virus H7N7 HPAI dai volatili infetti all’uomo. In questa cornice, in cui il rischio di infezione per la popolazione è pressoché nullo, e solo gli operatori a stretto contatto con volatili infetti possono essere esposti all’infezione, mantenere alta l’attenzione ed applicare al meglio le procedure di sicurezza individuale e le misure di controllo ed eradicazione previste per legge sono le principali accortezze che deve avere chi lavora negli allevamenti avicoli (veterinari, operatori sanitari, allevatori, ecc). Leggi il commento di Luca Busani (Dipartimento di Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare, reparto di Epidemiologia veterinaria e analisi del rischio, Iss) e Ugo Santucci (Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, ministero della Salute).

 

(29 agosto 2013) Da Eurosurveillance una special edition dedicata

Nel mese di luglio Eurosurveillance ha pubblicato la special editionEmergence of a novel influenza A (H7N9) virus” (pdf 5 Mb) che presenta le attuali conoscenze sugli aspetti epidemiologici e virologici relativi al nuovo virus dell’influenza aviaria A(H7N9) che nel 2013 ha causato casi umani di malattia in Cina.

 

(24 aprile 2013) Infezione umana da virus dell’influenza aviaria A(H7N9)

Si arricchisce di documenti la pagina di approfondimento dedicata ai numerosi casi di influenza aviaria A(H7N9) verificatisi in alcune Province della Cina orientale. Leggi il punto sulla situazione, a cura di Silvia Declich, Flavia Riccardo e Antonino Bella (reparto di Epidemiologia delle malattie infettive del Cnesps).

 

(18 aprile 2013) Infezione umana da virus dell’influenza aviaria A(H7N9)

Dal 31 marzo 2013, sono stati riportati numerosi casi umani di infezione da virus dell’influenza aviaria A(H7N9) in diverse province della Cina orientale. Dai primi tre casi umani è stato isolato un nuovo virus di tipo A(H7N9) che deriva da un riassortimento virale di virus di origine aviaria. Il punto sulla situazione, a cura di Silvia Declich, Flavia Riccardo e Antonino Bella - Reparto di Epidemiologia delle Malattie Infettive del Cnesps.

 

(7 marzo 2012) Rapid risk assessment sulle attività di ricerca sul virus aviario A/H5N1

In seguito ai risultati ottenuti dallo studio, condotto in collaborazione da due gruppi di ricerca nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti, che relativamente alla produzione in laboratorio di un virus dell’influenza aviaria A/H5N1 modificato, con maggiore potenziale di trasmissione tra i furetti (il modello animale che meglio simula il comportamento negli esseri umani), la comunità scientifica internazionale si è espressa con preoccupazione. L’Ecdc ha quindi realizzato un rapid risk assessment (pdf 1,5 Mb) che definisce quali possano essere le questioni di sanità pubblica e scientifiche intorno allo studio in questione, compresi gli aspetti positivi e negativi di alcune soluzioni proposte a livello internazionale. Per maggiori informazioni consulta il sito Ecdc e scarica il documento completo (pdf 1,5 Mb).

 

(23 febbraio 2012) Meeting Oms sulle attività di ricerca sul virus aviario A/H5N1

Estendere la sospensione temporanea della ricerca sui virus influenzali di tipo A/H5N1 modificati in laboratorio, riconoscendo però l’importanza di continuare a studiare l’evoluzione naturale di questi ceppi virali: sono i due elementi principali emersi dal meeting Oms che ha coinvolto ricercatori esperti di salute pubblica e di influenza. Dopo le discussioni generate nei mesi scorsi sull’opportunità di pubblicare i risultati relativi a uno studio condotto da due gruppi di ricerca (uno nei Paesi Bassi e uno statunitense), che hanno prodotto in laboratorio un virus dell’influenza aviaria A/H5N1 con un maggiore potenziale di trasmissione tra i mammiferi, gli esperti riuniti si sono espressi a riguardo. Dal meeting Oms, è emerso che per la salute pubblica sarebbe più utile una diffusione tardiva ma completa degli studi piuttosto che una pubblicazione precoce ma parziale. Leggi il comunicato stampa dell’Oms.