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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Sorveglianze nazionali - SORVEGLIANZA PEDIATRICA SENTINELLA: I RISULTATI DEL 2000

Nel gennaio 2000 è stato avviato a livello nazionale un sistema di sorveglianza sentinella delle malattie prevenibili da vaccino, basato sui pediatri di libera scelta. L’obiettivo della sorveglianza è stimare in modo tempestivo e accurato l’andamento di queste malattie, e l’impatto dei programmi vaccinali.

 

La partecipazione è volontaria; ai pediatri viene richiesto di comunicare il numero dei propri assistiti e la loro distribuzione per fascia d’età. Le definizioni di caso di morbillo, parotite, rosolia, pertosse e varicella sono esclusivamente cliniche, per le meningiti batteriche e la rosolia congenita ci si basa sulla diagnosi ospedaliera, specificando se è disponibile la conferma di laboratorio.

 

Ogni mese i pediatri partecipanti segnalano via web o per fax se hanno effettuato la sorveglianza e il numero di casi osservati; il ritorno delle informazioni avviene con la pubblicazione dei risultati sul sito www.spes.iss.it

 

Nel 2000 hanno partecipato in media 468 pediatri per mese (range: 404-576), corrispondenti a una popolazione di 384 000 bambini fino a 14 anni d’età (5% della popolazione nazionale della stessa fascia d’età).

 

La malattia più di frequente è stata la varicella, seguita dalla parotite (rispettivamente 53 e 19 casi/1 000). Pertosse, rosolia e morbillo hanno invece avuto incidenze inferiori a 10/1 000. Queste stime di incidenza sono da 4 a 10 volte superiori a quelle ottenute dal sistema routinario di notifica (Fonte SIMI, dati aggiornati al 10.3.2001) (Tabella), con differenze maggiori al Sud rispetto al Nord. Al Nord infatti le stime ottenute dalle notifiche sono sovrapponibili a quelle ottenute da SPES per il morbillo, e da 3 a 8 volte inferiori per le altre malattie; al Sud invece la differenza tra le due fonti di dati varia da 9 volte per la rosolia a 24 volte per il morbillo. Va inoltre segnalato come al Centro-Sud i dati di notifica siano disponibili solo per poche regioni.

 

Varicella e parotite hanno avuto frequenza sovrapponibile nelle diverse aree del Paese, mentre pertosse, rosolia e morbillo sono state generalmente più frequenti al Centro-Sud rispetto al nord.
Per il morbillo in particolare l’incidenza al Centro-Sud è stata dieci volte più elevata che al Nord.

 

La percentuale di casi insorti in bambini vaccinati è stata del 18% per la rosolia, del 21% per il morbillo, e del 59% per la parotite. Mentre per morbillo e rosolia la percentuale di casi vaccinati diminuisce con l’età, per la parotite resta pressoché stabile passando dal 62-63% tra 1 e 9 anni al 43% dai 10 anni in su. L’informazione sul tipo di vaccino è nota per 3 763 dei 4 292 vaccinati (88%); il 74% di questi bambini avevano ricevuto un vaccino contenente il ceppo Rubini e il 18% il ceppo Urabe.

 

Sono stati inoltre segnalati due casi di rosolia congenita, pari a un’incidenza di 0,06 per 1 000 nuovi nati, e 9 meningiti batteriche, di cui 3 da meningococco e 2 da pneumococco. L’incidenza nei primi 5 anni di vita delle meningiti da meningo- e pneumococco è stata quindi rispettivamente di 2,1 e 1,4 casi /100 000.

 

Dai dati raccolti durante il 2000 emergono vari punti importanti:

•  Il sistema sentinella sembra essere assai più sensibile del sistema basato sulle notifiche obbligatorie;

•  La maggiore incidenza di pertosse, morbillo e rosolia nel Centro-Sud è con tutta probabilità attribuibile alla minore copertura vaccinale raggiunta rispetto al Nord;

•  Assumendo che la copertura vaccinale per morbillo, rosolia e parotite sia sovrapponibile (nel 1998, in media il 94% dei bambini vaccinati contro il morbillo era stato vaccinato con un prodotto trivalente (morbillo, parotite, rosolia) e che la copertura vaccinale sia maggiore per le coorti di nascita più recenti, l’elevata percentuale di casi di parotite vaccinati nelle fasce d’età tra 1 e 9 anni indica una ridotta efficacia di questa vaccinazione rispetto a quella contro il morbillo e la rosolia;

•  In particolare, l’elevata percentuale di bambini con parotite vaccinati con il ceppo Rubini è in linea con la sua scarsa efficacia clinica, già evidenziata da studi di campo condotti in varie nazioni.

Marta Ciofi degli Atti a nome del Gruppo di coordinamento SPES: Raffaele Arigliani, Vincenzo Calia, Patrizia Carbonari, Francesco Cobianchi, Paolo D’Argenio, Stefano Del Torso, Milena Lo Giudice, Sabrina Lostumbo, Vitalia Murgia, Silvana Parroccini, Alberto Eugenio Tozzi, Stefania Salmaso e Giovanni Vitali Rosati.

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