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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Indagine sugli aspetti organizzativi della campagna stagionale di vaccinazione anti-influenzale

Giuseppe Pontrelli1, Antonino Bella2 e Stefania Salmaso2

1Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva, Università Tor Vergata, Roma
2Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, ISS

La campagna stagionale di vaccinazione antinfluenzale costituisce un importante e complesso intervento di prevenzione regolato da disposizioni nazionali e internazionali. La realizzazione è affidata a livello locale ai servizi territoriali di prevenzione, che rendono operativa l’offerta vaccinale attuando diversi modelli organizzativi scelti in autonomia. Nel 2004, al fine di conoscere le modalità impiegate dalle ASL per l’approvvigionamento e la somministrazione dei vaccini, e per identificare, informare e raggiungere la popolazione appartenente alle categorie a rischio, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha condotto un’indagine utilizzando un questionario autocompilato via internet.


Tra ottobre 2003 e gennaio 2004, un questionario costituito da 20 tra domande con risposta multipla o campi aperti è stato disponibile sul sito di Epicentro, portale di Sanità Pubblica gestito dal Centro di Epidemiologia, Sorveglianza, e Promozione della Salute dall’ISS. L’iniziativa si è rivolta ai responsabili dei Servizi di Epidemiologia e Prevenzione (SEP) delle ASL, informati mediante l’invio di e-mail personali e attraverso le pagine del portale. Ogni partecipante, successivamente alla registrazione, ha ricevuto una password che gli ha consentito la compilazione del questionario.


Sono state raccolte informazioni sulla quantità e sulla tipologia dei vaccini acquistati durante le campagne 2002-2003 e 2003-2004. Poiché l’indagine è stata condotta mentre la campagna 2003-2004 era ancora in corso, le informazioni raccolte riguardanti le strategie organizzative sono state limitate alla stagione 2002-2003.


Sono stati forniti i dati dai SEP di 71 ASL (il 36,4% di tutte le ASL italiane) appartenenti a 16 Regioni e alla Provincia Autonoma di Trento (Tabella). La dimensione delle ASL variava tra i 47 996 e i 1 008 583 assistiti.


Per la campagna 2003-2004 sono state ordinate in media 44 907 dosi di vaccino per ASL (min 10 000-max 147 000) con un aumento medio del 12,8% rispetto alle dosi acquistate nell’anno precedente.
Per ogni ASL è stato calcolato il rapporto tra il numero di vaccini ordinati nella campagna 2003-2004 e il numero di assistiti di età compresa tra i 65 anni e oltre; in media tale rapporto è risultato pari al 91,6% (min 57,7-max 186,0).
I vaccini frazionati non adiuvati sono stati la tipologia di vaccino più utilizzata (77,1% del totale), seguita dai vaccini frazionati adiuvati (20,6%). I vaccini interi sono stati il 2,3% del totale.


Nel 2002-2003 il 68% dei vaccini sono stati somministrati dai medici di famiglia-MF (medici di medicina generale-MMG e pediatri di libera scelta-PLS), il 28,1% da centri vaccinali delle ASL, e il 3,9% da altre strutture (ospedali, case circondariali, case di riposo, aeroporti, servizi di medicina del lavoro).


La vaccinazione è stata offerta nelle diverse regioni secondo strategie molto eterogenee.
Se nelle ASL di Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lazio e Campania gli MF hanno somministrato più del 90% del totale delle dosi, in quelle della provincia di Trento e della Sardegna tale percentuale non ha superato il 10% (Tabella).


Per il 53,5% delle un solo approvvigionamento è risultato insufficiente ed è stato necessario ricorrere a ulteriori approvvigionamenti. Alla fine della campagna vaccinale nel 77,5% delle ASL sono rimaste inutilizzate dosi di vaccino (in media il 6,9% del totale delle dosi ordinate).


Alla fine della stagione 2002-2003 la copertura media raggiunta dalle ASL è stata pari al 61,5% della popolazione di età pari o superiore a 65 anni. Il Ministero della Salute riporta per la stessa stagione una copertura vaccinale non dissimile, pari al 60,1%. Solo il 10,5% delle ASL ha raggiunto l’obiettivo di copertura vaccinale del 75% previsto dal Piano Sanitario Nazionale per gli assistiti nella suddetta fascia d’età e circa la metà delle ASL partecipanti è a meno di dieci punti percentuale da tale obiettivo.


Al raggiungimento di livelli di copertura superiori al 65% si associa un numero di dosi acquistate superiore ai residenti di oltre i 65 anni (RR 2,4; p = 0,0028) e una percentuale di vaccini somministrati dai MF superiore al 50% del totale (RR 5,0 p = 0,0001).


Solo 23 ASL, pari al 32,4% delle ASL partecipanti, disponeva di un registro degli assistiti appartenenti alle categorie a rischio (assistiti di età compresa tra i 65 anni e oltre; persone con patologie croniche quali cardiopatie, broncopneumopatie e diabete; personale sanitario e addetto ai servizi di pubblica utilità; assistiti istituzionalizzati; contatti familiari di assistiti a rischio).


Il 95,6% delle ASL partecipanti ha dichiarato di avere eseguito una campagna informativa rivolta alla popolazione generale. Sono stati impiegati diversi mezzi di comunicazione: stampa locale (87%), poster e dépliant (75%), Tv locali (31%), posta (4%); il 79% delle ASL ne ha utilizzato più di uno. Tra le altre modalità di informazione impiegate, ci sono state iniziative presso le parrocchie, i centri per anziani e lettere personali inviate dai MF.
Inoltre, al fine di raccogliere informazioni quanto più complete il questionario online ha offerto ai diversi referenti l’opportunità di esprimere, e mettere in comune, le proprie esperienze, le valutazioni positive e negative, e i suggerimenti per migliorare la campagna antinfluenzale. è emerso che la maggioranza delle ASL ritiene necessaria una formazione specifica degli operatori coinvolti nella campagna di vaccinazione, con attenzione particolare alle informazioni riguardanti le caratteristiche del vaccino (controindicazioni, reazioni avverse, specificità dei diversi tipi) e le strategie di intervento impiegate per raggiungere la popolazione a rischio.


Il punto di forza della campagna di prevenzione più frequentemente riferito dai partecipanti è stato la collaborazione tra ASL e MF. I giudizi negativi più frequentemente riferiti riguardavano invece l’informazione da parte dei mass-media, non sempre corretta e adeguata, e una congestione delle strutture vaccinali nel breve arco di tempo previsto per la campagna stagionale.


Questa indagine dimostra la possibilità di ottenere informazioni rilevanti per la sanità pubblica attraverso un questionario online in maniera tempestiva ed economica. Nel caso specifico le informazioni raccolte forniscono un quadro descrittivo delle strategie di offerta vaccinale, attraverso le quali i servizi di prevenzione delle ASL si prefiggono di migliorare, spesso in maniera originale, la copertura nelle diverse realtà territoriali. Inoltre, pur essendo stata la partecipazione volontaria, e quindi il campione di ASL partecipanti non selezionato su base statistica, il numero e la distribuzione territoriale delle ASL consentono di ottenere un quadro comunque rappresentativo della situazione nazionale. A suggerirlo è anche la sostanziale sovrapposizione dei dati ottenuti sulla copertura vaccinale raggiunta negli ultra sessantacinquenni con i dati analoghi pubblicati dal Ministero della Salute.


Tra i risultati significativi dell’indagine, pur nella specificità e diversità delle varie realtà territoriali, emergono come elementi rilevanti per l’intero territorio nazionale l’aumento del numero di dosi acquistate per ASL, l’aumento della quota di vaccini frazionati adiuvati, un sostanziale abbandono dei vaccini interi, il coinvolgimento attivo dei MF, la necessità di ricorrrere a ulteriori approvvigionamenti, la presenza a fine stagione di una quota consistente di dosi non utilizzate, l’assenza di registri nominali degli appartenenti alle categorie a cui offrire la vaccinazione.


Tali contributi risultano utili sia a una migliore programmazione delle campagne di vaccinazione, a partire dalla prossima ormai vicina, sia nell’eventualità di interventi straordinari come quelli previsti dal Piano Nazionale Pandemico.
La disponibilità di uno spazio virtuale conosciuto e preposto alla condivisione delle diverse esperienze in sanità pubblica, come il portale di Epicentro, consentirà di raccogliere in un forum elettronico i contributi delle ASL che avranno sviluppato con successo le loro strategie, ad esempio attraverso la creazione di registri delle persone a rischio, l’elaborazione di materiale informativo come poster o dépliant, o di nuove e creative strategie.

Si ringraziano i referenti delle ASL partecipanti: Piemonte: (Chiara Maria Rossi, Asl 1 Torino; Domenico Montù, Asl 17 Savigliano; Elena Moiso, Asl 2 Torino; Paola Bugatti, Asl Casale Monferrato; Giacomo Buzzone, Antonella Barale, Rosanna Manzino, Pierangela Ferrero, Asl Alessandria; Maria Marchisio, Asl Asti; Anna Bertorello, Asl Mondovì; Piero Bragazzi, Asl Vercelli; Marco Merlo, Asl Novi Ligure; Angelo Pellegrino, Asl Cuneo; Anna Musso, Asl Biella; Marzia Barengo, Asl Novara; Franco Giovanetti, Asl Alba; Edoardo Quaranta, Asl Verbania; Edoardo Tegani, Asl 3 Torino; Paolo Laurenti, Asl Pinerolo; Maria Pia Alibrandi, Asl Ivrea; Anna Scala, Asl Chieri; Maria Teresa Galatti, Asl Chiasso; Paolo Rosso, Asl Ciriè; Angela Gallone, Asl Collegno; Fernando Ferracane, Asl 4 Torino); Valle D’Aosta: (Luigi Sudano, Asl Valle D’Aosta); Lombardia: (Giuseppe Monaco, Asl 11 Monza); Provincia Autonoma di Trento: (Valter Carraro, Asl Trento); Veneto: (Andrea Todescato, Asl 6 Vicenza; Anna Pupo, Asl 9 Treviso; Maurizio Foroni, Asl 2 Villafranca); Friuli-Venezia Giulia: (Andrea Iob, Asl 3 - Alto Friuli; Daniela Gnesutta ASS n. 4 Medio Friuli, Emanuela Zamparo, ASS 6 - Friuli Occidentale); Emilia-Romagna: (Emanuela Fiumana, Asl Forlì; Anna Pecci, Asl Rimini; Anita Capra, Asl Piacenza; Roberto Rangoni, Asl Imola; Maria Luisa DiMaggio, Ausl Bologna; Patrizia Camerlengo, Asl Reggio Emilia; Anna Rosa Gianninoni, Azienda Usl Città di Bologna; Barbara Bondi, Ausl Cesena; Andrea Lambertini, Asl Modena); Toscana: (Luigi Ricci, Asl 4 Prato); Umbria: (Oronza Concetta Penza, usl 2 Perugia); Marche: (Rossana Rossigni, Asl 4 Senigallia; Nadia Storti, Asl 5 Jesi; Giuseppe Moretti, Asl 10 Camerino); Lazio: (Patricia Porcelli, Asl Latina; Silvia Aquilani, Asl Viterbo; Annarita Bellomo, Asl RMD); Campania: (Paolo D'Argenio, ASL Benevento 1; Angelo D'Argenzio, Asl Caserta 2; Raffaele Palombino, Asl Napoli 4; Francesco Giugliano, ASL Napoli 5); Puglia: (Sante Minerba, Asl Taranto 1); Basilicata: (Maria Lucia Graziano, Asl 1 Venosa; Polani, Asl 2 Potenza; Marandola, Asl 3 Lagonegro; Moliterni, Asl 4 Matera; Teresa Russo, Asl 5 Montalbano Jonico ); Calabria (Rubens Curia, Regione Calabria; Francesca Scrivano, Asl 1 Paola; Franca Aloia Asl 2 Castrovillari; Vincenzo Gaudio, Asl 3 Rossano; Rosanna Fortino, Asl 4 Cosenza; Asl 5 Crotone; Bruno Monaco, Asl 6 Lamezia Terme; Claudia Gabriele, Asl 7 Catanzaro; Cesare Pasqua, Asl 8 Vibo Valentia; Pier Domenico Mammì, Asl 9 Locri; Adele Carbone, Asl 10 Palmi; Sandro Giuffrida, Asl 11 Reggio Calabria); Sicilia: (Filippo Giurdanella, Asl 7 Ragusa); Sardegna: (Francesco Congiu, Antonio Frailis, Ausl Sanluri).