La percezione del rischio degli incidenti stradali in un campione di utenti dei servizi di Igiene Pubblica del Trentino
Silvano Piffer, Pirous Fateh-Moghadam, Maddalena
Cappelletti, Daniela T. Kaisermann, Letizia Chesi,
Cinzia Grandelis, Tommaso Gravina, Graziano Maranelli, Anna
Maria Moretti, Marilena Moser, Roberto Pancheri, Manuela
Spaccini, Antonino Vassallo, Cinzia Vivori, Alessandra Zanin
e Daniela Zanon
Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento
Gli incidenti stradali rappresentano un fenomeno di grande
rilevanza per la salute pubblica comportando elevati costi
sociali e sanitari (1, 2). Necessari, anche se da soli non
sufficienti, per l’adozione di comportamenti auspicabili da
parte dei cittadini riflettono il livello generale di
informazione e percezione del rischio la cui conoscenza può
consentire di individuare modalità e temi per eventuali
interventi di educazione alla salute.
Il presente studio, quale parte di un più ampio progetto di
promozione della sicurezza stradale in provincia di Trento,
riporta i risultati di un'indagine finalizzata alla
rilevazione della percezione del rischio di un campione di
utenti che si è rivolto ai servizi di igiene pubblica per il
rilascio/rinnovo della patente di guida. Inoltre,
l'iniziativa si propone di individuare l'esistenza di spazi
per un intervento di educazione sanitaria, valorizzando
un'attività tradizionalmente percepita, come di natura
prevalentemente burocratico-certificativa.
è stato
somministrato un questionario standardizzato a un campione
di popolazione che si è rivolto consecutivamente dal 3
novembre 2003 al 4 gennaio 2004 ai servizi di Igiene
Pubblica dell'Azienda Sanitaria di Trento (APSS) per il
rilascio/rinnovo della patente di guida. La dimensione
campionaria è stata eseguita tramite il population survey
sampling di Epi-info versione 6. La correzione del
questionario è avvenuta in ambulatorio con la possibilità di
un breve e mirato intervento di informazione/educazione
sanitaria e consegna finale di materiale informativo
specifico da parte del medico igienista.
I temi indagati dal questionario erano: l’importanza degli
incidenti stradali in termini di mortalità e morbosità, i
fattori causali individuali principali e l’uso delle
cinture/seggiolini e il consumo di alcol in relazione alla
guida.
è stata calcolata la proporzione di risposte corrette, nel
complesso e per le singole domande per: distretto sanitario,
sesso, classe di età, categoria di patente. Le differenze
sono state testate, per la valutazione della significatività
statistica, con il test del chi quadrato e utilizzato anche
per il trend. L’analisi dei dati è stata eseguita mediante
Epi-info versione 6.
I questionari somministrati dai singoli distretti
partecipanti (5/11) sono stati 574, con una rispondenza di
poco meno del 100% degli utenti. L’età media dei
rispondenti è di 43,2 anni (range 17-87) con una mediana di
39 anni.
Per il 58,3% dei rispondenti gli incidenti stradali sono
correttamente riconosciuti come prima causa di morte nelle
persone fino a 40 anni di età.
La percentuale di soggetti che individua l’alcol come
importante fattore di rischio per la mortalità stradale è
elevata (87,2%), a fronte di una relativamente bassa
percentuale (40,4%) di chi è consapevole che gli effetti
dell’alcol sulla guida incominciano già al primo bicchiere.
Il 44,3% del campione individua comunque un effetto negativo
sulla guida “dopo 1-2 bicchieri” che all’incirca corrisponde
alla soglia imposta dalla legge per non superare i 0,5 mg/l.
La percentuale di risposte “legalmente accettabili” sale
pertanto all’87%, anche se questo risultato solleva il
problema di un falso senso di sicurezza derivante dalla
soglia legale esistente.
Il mancato uso dei dispositivi di sicurezza viene percepito
come fattore di rischio dal 73,3% dei rispondenti, senza
differenze in relazione al genere, alla classe di età e alla
categoria della patente.
La domanda con meno risposte corrette (15%) è quella
riguardante il numero di accessi al pronto soccorso
correlati a incidenti stradali in cui l’intervistato aveva
la scelta tra diverse opzioni da 500 a 10 000.
Di fronte a una relativamente buona percezione del rischio
connesso con alcuni comportamenti, soprattutto quelli legati
all’alcol, la percezione delle conseguenze sanitarie (morte
e ferite) è bassa. Inoltre esiste un’errata percezione sulle
quantità di alcol assunte in grado di influenzare
negativamente la qualità della guida. Significativa anche la
percentuale relativamente bassa di soggetti che individua la
mancata adozione dei dispositivi di sicurezza come causa
importante di mortalità e morbosità associata agli incidenti
stradali.
Dal punto di vista organizzativo l’intervento è stato ben
accettato sia dall’utenza sia dagli operatori sanitari
coinvolti. Il questionario è stato giudicato
sufficientemente agile da non intralciare il normale
svolgimento dell'attività ambulatoriale e ha permesso di
inserire un aspetto educativo e relazionale in un’attività
di discutibile valore per la sanità pubblica. Infatti, a
conclusione dello studio, tutti i distretti hanno deciso di
continuare con l’iniziativa (somministrazione questionario,
correzione in ambulatorio e rilascio di materiale
informativo) in quanto considerato un intervento utile di
educazione sanitaria finalizzato all’aumento della
percezione del rischio.
Inoltre, per affrontare il problema degli incidenti
alcol-correlati nei giovani, gli operatori dell’Azienda
Provinciale per i Servizi Sanitari sono presenti a turno
d’avanti alle principali luoghi di aggregazione giovanili
(discoteche e pub) offrendo ai giovani all’uscita dai locali
la possibilità di effettuare etilo-test e informando sul
rischio connesso all’alcol. Attualmente è ancora in fase di
studio un progetto finalizzato all’incremento dell’utilizzo
dei seggiolini per bambini che prevede, oltre
all’informazione, l’offerta attiva dei dispositivi.
Il commento
Marco Giustini
Dipartimento di Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria,
ISS
Gli incidenti stradali rappresentano ancora oggi in Italia
un problema assai rilevante dal punto di vista della
mortalità e della morbosità. È un fenomeno che è divenuto
nel corso degli anni sempre più rilevante dal punto di vista
delle politiche socio-sanitarie in numerosi Paesi
industrializzati. Inoltre, non vanno sottovalutati i costi
che ne derivano, sia in termini di vite umane e di
invalidità permanenti che i costi socio-sanitari.
Nel territorio della Provincia Autonoma di Trento la
mortalità per incidenti stradali, in linea con il trend
nazionale, si è notevolmente ridotto, passando da 32,4 morti
per 100 000 residente/anno agli inizi degli anni ’70 a 11,5
morti attuali (2001). In termini percentuali la contrazione
della mortalità è stata del 64,5%, superiore a quella media
nazionale (51,3%), e ciò indica che la provincia ha molto
operato in termini di prevenzione per contrastare il
fenomeno.
Per quanto riguarda questo studio, sia il periodo che il
modo con cui è stato condotto appaiono estremamente
opportuni. Da una parte si era ad appena 4 mesi dall’entrata
in vigore della patente a punti e quindi l’utente della
strada era particolarmente sensibilizzato alle tematiche
della circolazione stradale, dall’altra la somministrazione
di un questionario nel momento in cui il soggetto si trovava
di fronte al personale sanitario ha permesso di sfruttare la
maggiore ricettività che si ha in quei momenti (come
testimonia anche la disponibilità pressoché totale a
rispondere) per svolgere, collateralmente all’indagine
conoscitiva, anche un’opera di educazione-informazione.
Del resto le risposte fornite dai soggetti intervistati
indicano una buona conoscenza dei rischi connessi alla
sicurezza stradale, conoscenza che decresce progressivamente
via via che le tematiche diventano più nozionistiche e,
tutto sommato, probabilmente percepite come meno utili.
Sebbene il livello di conoscenza rappresenti un passo
importante verso un cambiamento di comportamento non è
detto che alla conoscenza si accompagni necessariamente un
comportamento adeguato.
Sarà necessario intraprendere successive azioni affinché la
conoscenza si traduca in comportamento; nel Trentino sono
state intraprese alcune misure per valutare il livello di
assunzione di alcol nelle discoteche e nei bar e sono stati
forniti gratuitamente seggiolini per bambini per contribuire
a promuovere un cambiamento di comportamento.
Riferimenti bibliografici
1. Ministero della Salute. Piano Sanitario Nazionale
2003-2005.
2. ISTAT. Statistica degli incidenti stradali. Informazioni
2002; 29 - 2003