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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


La vaccinazione antinfluenzare del personale sanitario dell'ospedale S. Chiara di Trento

Pirous Fateh-Moghadam1, Thomas Lechthaler2, Michela Monterosso3, Enrico Baldantoni3, Valter Carraro4, Silvano Piffer1

1 Servizio Osservatorio Epidemiologico, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento

2Scuola Provinciale Superiore di Sanità, Bolzano

3Direzione ospedaliera S. Chiara, Trento

4Igiene Pubblica, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Trento

 

È' stato dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale degli operatori sanitari è efficace nella riduzione dell'incidenza della malattia e del relativo assenteismo tra gli operatori sanitari, nel risparmio di risorse finanziarie e nella prevenzione della mortalità tra i pazienti; è inoltre contemplata anche nei piani di prevenzione per la pandemia influenzale. Ciononostante, in Italia le coperture vaccinali tra gli operatori sanitari solitamente non vengono monitorate se non da sporadici studi ad hoc. In tutti gli studi effettuati risultano coperture piuttosto basse, analogamente ad altri Paesi europei e agli Stati Uniti. Esistono alcuni interventi di provata efficacia per aumentare le coperture vaccinali tra gli operatori sanitari.

 

Al fine di implementare interventi di promozione della vaccinazione, determinare la copertura vaccinale degli operatori sanitari, le caratteristiche anagrafiche e professionali degli operatori in relazione allo stato vaccinale, la comparsa di eventi avversi, l'efficacia sul campo del vaccino e i motivi della vaccinazione/non vaccinazione, è stato condotto nel mese di luglio 2005 uno studio trasversale di prevalenza tramite somministrazione telefonica (in reparto) di un questionario standardizzato e pretestato nel contesto dell'ospedale S. Chiara di Trento. La popolazione in studio è costituita dai dipendenti dei reparti di degenza. Le persone da intervistare sono state selezionate tramite campionamento casuale semplice dalla lista dei dipendenti.

 

La dimensione del campione (105 persone) è stata calcolata in maniera da avere stime con precisione assoluta del 6%, con intervallo di confidenza (IC) al 95%, per un parametro la cui prevalenza stimata sia al 12%. Ai soggetti selezionati è stata inviata una lettera cartacea con informazioni relative allo studio. Il questionario, l'inserimento dei dati e l'analisi sono stati realizzati con Epi-info 3.2. Lo studio ha dimostrato che in nessun caso si è verificato il rifiuto dell'intervista.

 

Tuttavia, in 13 casi (12% del campione) si è dovuto ricorrere a rimpiazzi (assenze per maternità e trasferimenti). La durata media dell'intervista è stata di 6 minuti. Nel 15% dei casi, l'intervista è stata condotta al primo contatto telefonico, nel 17% al secondo e nel 68% dei casi ci sono voluti più di 2 contatti telefonici (in media 4) prima di effettuare l'intervista. Solo 28 persone sono risultate vaccinate contro l'influenza almeno una volta nella vita, il 26,7% del campione (IC al 95%; 18,5-36,2), il 23% delle donne ed il 39% degli uomini.

 

La probabilità di essere stati vaccinati è più elevata a partire dai 46 anni d'età. Gli operatori più vaccinati sono medici con il 55% (Odds Ratio, OR=4,9, IC al 95%; 1,7-13,7). La meno vaccinata è la categoria degli amministrativi (nessuno), mentre gli infermieri risultano essere vaccinati almeno una volta nella vita nel 21% dei casi. Per escludere un possibile confondimento dovuto all'età e al sesso sull'associazione della professione del medico, si è costruito un modello multivariato di regressione logistica, nel quale la professione del medico viene confermata (OR=4,5, IC al 95%; 1,5-14,2). Delle 28 persone vaccinate con-tro l'influenza, il 15% riporta effetti collaterali dopo l'ultima vaccinazione effettuata. Solo in due casi si è trattato di una reazione sistemica (febbre e reazione allergica). Nel 2003-04 risulta vaccinato il 13% del campione (IC al 95%; 7,5-21,4), mentre nell'ultima stagione (2004-05) il 7,6% del campione (IC al 95%; 3,3-14,5). Solo il 4,8% ha effettuato la vac-cinazione sia nella stagione 2003-04 sia in quella 2004-05.

 

La motivazione più frequente per chi si è vaccinato è risultata quella della protezione personale (82% per proteggersi in maniere generica + 7% per proteggersi dai pazienti). Un quarto circa del campione ha eseguito la vaccinazione antinfluenzale per proteggere i propri pazienti; solo 6 sui 28 vaccinati (20%) per entrambe le ragioni. Per contro, tra i non vaccinati quasi l'80% delle persone riporta motivi che sono legati ad una sottostima del rischio collegato alla malattia (non mi ammalo mai, non sono a rischio, l'influenza è una malattia banale). Agli intervistati è stata rivolta la domanda se avessero avuto l'influenza nell'ultima stagione con va-lutazione del quadro clinico, leggendo da un elenco i possibili sintomi.

 

Così sono stati individuati coloro che corrispondevano alla definizione di caso della rete sentinella SPESa: 13 casi di influenza durante l'ultima stagione 2004-05. Per valutare l'efficacia sul campo della vaccinazione si sono confron-tati i tassi di attacco tra i vaccinati e i non vaccinati secondo la formula: efficacia del vaccino = 1 - tasso di attacco dei vaccinati / tasso di attacco non vaccinati * 100. Il tasso di attacco tra i vaccinati era 3,6% (1/28) e 15,6% (12/77) tra i non vaccinati. L'efficacia della vac-cinazione antinfluenzale degli ope-ratori sanitari dell'ospedale S. Chiara nella stagione 2004-05 risulta del 77%. Questo studio dimostra che, di fronte alla presenza di un vaccino efficace e sicuro e ad una popolazione bersaglio ben definita, la copertura vaccinale antinfluenzale degli operatori sanitari dell'ospedale S. Chiara risulta insoddisfacente, lasciando ampi margini di miglioramento per una campagna di promozione della vaccinazione.

 

Tale campagna dovrebbe affrontare soprattutto l'importanza e la gravità della malattia, la responsabilità professionale e sociale degli operatori sanitari nella protezione dei propri pazienti e l'efficacia e la sicurezza del vaccino stesso. In seguito a questo studio, il comitato infezioni ospedaliere dell'ospedale S. Chiara ha deciso di adottare alcune iniziative già a partire dalla prossima stagione influenzale: l'affissione di inviti alla vaccinazione in tutti i reparti, servizi ed uffici e l'invio di solleciti insieme alla busta paga di novembre. È prevista inoltre l'offerta attiva della vaccinazione presso alcuni reparti (il personale vaccinatore si reca presso i reparti in giorni prestabiliti) con la possibilità di confronti delle coperture vaccinali tra i reparti con offerta attiva e quelli con offerta tradizionale per la verifica dell'efficacia dell'intervento. La registrazione delle coperture permetterà anche la futura diffusione delle coperture vaccinali reparto per reparto, un'altra delle misure raccomandate a livello internazionale. L'efficacia delle iniziative realizzate potrà inoltre essere verificata tramite ripetizione della presente indagine, che si è dimostrata fattibile e molto ben accettata.

 

Ringraziamenti

Gli autori ringraziano Antonino Bella del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell'ISS per i suoi preziosi suggerimenti.

 

Riferimenti bibliografici

1.  Corà G, Lazzaro M, Cerutti B et al. La vaccinazione contro l'influenza presso l'ente ospedaliero cantonale, Salute Pubblica 2003; 17.

2.  National Foundation for Infectious Diseases. Influenza vaccination among health care workers. Bethesda, MD: National Foundation for Infec-tious Diseases, 2004.

3.  Detection and Control of Influenza Outbreaks in Acute Care Facilities. National Center for Infectious Diseases and The National Immunization Program, Department of Health and Human Services, Centers for Disease Control and Prevention, September 2001.

4.  Initiative zur Erhöhung der Imp-fraten bei ärztlichem und Pflegepersonal, Zehn mögliche Aktivitäten, um die Impfrate unter den Angestellten zu erhöhen, Robert Koch Institut. 2005.