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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Campagna straordinaria di vaccinazione antiepatite a nel comprensorio di Roccastrada in provincia di Grosseto

Giuseppe Boncompagni1, Laura Incandela1, Daniela Giannini1, Maria Di Cunto2, Carmela Vita1 e Paolo Bonanni3
1Unità Funzionale Igiene e Sanità Pubblica, AUSL 9, Grosseto
2Unità Funzionale Igiene e Sanità Pubblica, AUSL 9, Orbetello
3 Istituto di Igiene, Dipartimento di Sanità Pubblica, Università degli Studi di Firenze, Firenze

Il 4 ottobre 2006 veniva segnalato alla Unità Funzionale (UF) di Igiene e Sanità Pubblica di Grosseto dal reparto di pediatria dell'ospedale di Grosseto un caso di epatite A. Si trattava di un bambino di 7 anni, anitterico, ricoverato dal 3 ottobre nel nosocomio, alunno di una scuola elementare in provincia di Grosseto. Il bambino era rientrato da circa 30 giorni da un viaggio nel Paese di origine dei genitori (provincia serba del Kossovo) dopo un soggiorno di un mese. Il Dirigente dell’istituto scolastico riferiva che il piccolo aveva frequentato regolarmente la 2a classe elementare di Sassofortino (Grosseto) dal 19 settembre al 2 ottobre 2006 senza usufruire della mensa scolastica che apriva il giorno stesso del suo ricovero. La mattina del 2 ottobre il bimbo accusava i primi sintomi in aula (astenia, vomito) e veniva ricoverato in Pediatria nel presidio ospedaliero grossetano con febbre e diarrea. La classe frequentata dal caso indice è situata all’interno dello stabile che ospita la contigua scuola materna. Due fratellini del caso indice frequentavano la scuola materna, mentre due sorelle la 2a classe della scuola media inferiore a Roccastrada (Grosseto). I servizi igienici dell’edificio sono comuni a tutte le aule della scuola elementare, compresa una pluriclasse.
È raro trovare in letteratura focolai epidemici di epatite A sviluppatisi nelle scuole. Tuttavia, sulla base di precedenti esperienze di epidemie scolastiche in Toscana (1, 2) in cui sono stati contagiati diversi bambini e i loro contatti, e in base alla revisione della letteratura medica (3-5) e della normativa vigente (6), si è ritenuto di intervenire con l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antiepatite A a tutti i contatti. Stante la situazione di promiscuità, si è deciso, inoltre, di estendere la campagna vaccinale agli alunni dei due presidi scolastici e al personale docente e non, e poi di vaccinare anche i compagni di classe delle due sorelle che frequentavano la scuola media inferiore a Roccastrada, oltre ai familiari del caso indice. Il mattino del 5 ottobre sono stati pianificati gli interventi da attuare per scongiurare un'epidemia.
Il Dirigente scolastico ha garantito piena collaborazione. È stata inviata una circolare esplicativa per e-mail al personale docente con la quale si spiegava la necessità di attivare per l’indomani una campagna straordinaria di vaccinazione degli alunni del presidio scolastico, estesa anche alla scuola materna e a una classe della scuola media inferiore. Sono stati inviati contestualmente 3 allegati: 1) nota informativa sull’epatite A; 2) modulo per l’acquisizione del consenso informato per i genitori da restituire firmato al momento della vaccinazione; 3) richiesta di elenchi degli alunni delle scuole in questione. Tutto è stato organizzato in tempo utile per consegnare ai bambini, prima dell’uscita da scuola il 5 ottobre, i documenti da trasmettere ai genitori. Per ovviare all’inconveniente di operare in uno stabile sprovvisto di ambulatorio e lontano da Presidi sanitari di emergenza e urgenza è stata richiesta un’autoambulanza con medico a bordo e personale volontario di supporto. Sono stati coinvolti i medici di medicina generale di Sassofortino e Roccatederighi, nonché i pediatri di libera scelta di Roccastrada. Sempre il 5 ottobre è stato informato dell’episodio il Responsabile UF Igiene degli Alimenti e della Nutrizione, per l’analisi dei fattori di rischio correlati con il consumo di alimenti e bevande, peraltro esclusi date le modalità di contagio riferite per il caso indice.
Il 6 ottobre sono stati vaccinati a Roccastrada circa 30 ragazzi, il personale docente e non, secondo i protocolli. A Sassofortino dapprima sono stati vaccinati gli allievi della classe del caso indice e poi i bimbi della materna fino all’esaurimento delle dosi pediatriche disponibili, e successivamente il personale adulto docente e non dei due presidi scolastici, elementare e materna. Insieme a questi sono stati vaccinati anche i familiari del caso indice (2 genitori, 3 fratelli, 3 cugini e altri 2 parenti). Infine, è stato vaccinato il personale del Dipartimento Emergenza-Urgenza intervenuto (1 medico e 4 PVS-Personale Volontario di Supporto).
Oltre a procedere alla vaccinazione, sono state comunicate al Dirigente scolastico le disposizioni di igiene ambientale per le operazioni ordinarie e straordinarie di pulizia e disinfezione dei locali. È stato raccomandato l’uso di sostanze a base di ipoclorito di sodio a elevata concentrazione per la disinfezione di servizi igienici e ambienti, l’osservanza di norme igieniche essenziali (lavaggio delle mani prima del consumo dei pasti e dopo l’uso del servizio igienico) e la protezione degli ambienti (zanzariere) dagli infestanti (mosche), possibili vettori passivi di microrganismi patogeni.
Complessivamente, nel corso della campagna sono stati vaccinati l’86% dei 44 bimbi nella scuola materna, il 100% degli alunni delle elementari, della 2a media inferiore e del personale docente e non dei due presidi scolastici. Inoltre, sono stati vaccinati 10 soggetti su 11 della famiglia del caso indice (91%), ritenendo di dover escludere una zia gestante. Si è poi vaccinato il personale del servizio 118 (1 medico e 4 PVS) per un totale di 170 soggetti. È stata attivata la sorveglianza sanitaria dei contatti compreso l’unico che ha rifiutato la vaccinazione e si è programmato il richiamo di tutti i vaccinati con una seconda dose dopo 6-12 mesi. I costi in termini di risorse impiegate sono stati approssimativamente di 5.743 €, così ripartiti: € 2.700 per il personale (47%) e € 3.043 per mezzi e materiali (53%), dei quali € 2.915 (51%) sono stati spesi per i vaccini. A distanza di 50 giorni dal caso indice e a tutt’oggi non si sono osservati ulteriori casi di epatite A a riprova del successo della campagna post-esposizione. Si può concludere che è importante attivare tempestivamente una sorveglianza accurata, che consenta di individuare rapidamente i casi di epatite A, e vaccinare i suscettibili, visto che la vaccinazione antiepatite A è efficace come profilassi post-esposizione.

Riferimenti bibliografici
1. Bonanni P, Colombai R, Franchi G, et al. Experience of hepatitis vaccination during an outbreak in a nursery school of Tuscany, Italy. Epidemiol Infect 1998;121:377-80.
2. Bonanni P, Franzin A, Staderini C, et al. Vaccination against hepatitis A during outbreaks starting in schools: what can we learn from experiences in central Italy? Vaccine 2005;23:2176-80.
3. Sagliocca L, Bianco E, Amoroso P, et al. Feasibility of vaccination in preventing secondary cases of hepatitis A vaccine in prevention of secondary hepatitis A virus infection. Vaccine 2005;23:9120-4.
4. Taliani G, Gaeta GB. Hepatitis A: post-exposure prophylaxis. Vaccine 2003;21:2234-7.
5. Bartolozzi G. Vaccini e Vaccinazioni, Masson, 2° edizione 2005. p. 320.
6. Circolare Ministero Salute n. 4 del 13 marzo 1998 “Misure di profilassi per esigenze di Sanità Pubblica”.