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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


"Carissimo Pinocchio: una scuola che promuove la salute".
L'esperienza nelle scuole della provincia di Milano (2008-09)

Maria Vezzoni1, Antonella Calaciura1, Cristina Morelli1, Chiara Mariani 1, Luigi Acerbi1, Marina Penati1, Roberta Tassi1, Luciana Luperto1, Angela Marra1, Giusi Capitanio1, Maurizio Bonaccolto1, Luigi Fantini1, Chiara Sequi2, Tiziana Germani3, Erminia Garbagni4 e Oscar Massari5

1Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità, ASL Milano 2

2Ufficio Scolastico Provinciale di Milano, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Milano

31°Circolo Didattico S. Giuliano Milanese, Milano

4Circolo Didattico Cassano d’Adda, Milano

5Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Collodi (Pistoia)

 

L'efficacia e più in generale l’impatto rappresentano un tema essenziale per gli interventi di promozione della salute. Nelle scuole, spesso, gli interventi di educazione alla salute effettuati dalle ASL e dalle stesse istituzioni scolastiche sono caratterizzati da frammentarietà nella programmazione e nella realizzazione, per cui non sempre è possibile una valutazione di efficacia. Fino al 2000 anche nella nostra ASL (provincia di Milano 2), gli interventi di educazione sanitaria venivano svolti in maniera tradizionale senza un supporto di prove di efficacia, secondo una logica che prevedeva la scelta di una tematica, l’intervento dell’esperto con lezione frontale e l’approfondimento facoltativo da parte dell’insegnante all’interno della propria materia. Negli anni successivi, la preoccupazione di basare sulla evidence i propri interventi ha però spinto gli operatori del Servizio di Medicina Preventiva nelle Comunità della ASL Milano 2 a scegliere un approccio orientato verso una scuola che promuove la salute (SPS) (1).

 

Nel 2001 è stata condotta un’indagine conoscitiva sugli interventi di educazione alla salute attuati nelle scuole della ASL Milano 2 (46 comuni, 109 dirigenze scolastiche, 341 scuole, da quella dell'infanzia alla scuola secondaria di primo grado, 60.000 alunni). Le scuole partecipanti (74% del totale) hanno, con frequenza variabile, mostrato differenti modalità, spesso monotematiche, di approccio ai temi di salute con ambienti di supporto poco coerente con gli obiettivi di salute. Per favorire il passaggio verso l’approccio della SPS si è scelto come tema centrale il tabagismo (2), con l’intento di elaborare successivamente un modello con più argomenti di salute. Attraverso il progetto “Certificazione per una scuola libera dal fumo”, svolto in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, è stata sperimentata una metodologia di consulenza alla scuola da parte degli operatori sanitari attraverso la partecipazione a commissioni per la certificazione di una scuola libera dal fumo.

 

Scopo dell’intervento è stato quello di favorire l’autovalutazione da parte della scuola di tutti gli aspetti correlati al fumo e di elaborare strategie di miglioramento. Gli obiettivi dell’azione migliorativa riguardavano 5 linee principali: presenza nel curriculum di interventi educativi di almeno 10 ore, che forniscano informazioni sugli effetti negativi del fumo e sviluppino le life skill, la formazione dei docenti, la partecipazione delle famiglie, la visibilità del progetto nella comunità attraverso i media e la collaborazione dei Comuni, il contesto scolastico e i modelli comportamentali degli adulti e infine il sostegno alla disassuefazione.

 

Nel corso di 5 anni, dal 2002 al 2007, il 38% (130/341) delle scuole del territorio aziendale ha ricevuto la certificazione di "Scuola libera dal fumo" e il 79% di queste ha raggiunto almeno 3 dei 5 obiettivi descritti.

 

Il successo ottenuto ha confermato la necessità di un approccio integrato e globale ai problemi di salute. In questo articolo viene riportata l’esperienza effettuata in due anni successivi, 2008 e 2009, utilizzando il modello della “Rete europea delle scuole che promuovono la salute”, prodotto dall’integrazione tra le maggiori agenzie europee (Commissione Europea, Consiglio d’Europa e Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) allo scopo di orientare verso l’efficacia gli interventi di promozione della salute a scuola (3).

 

L’approccio SPS è complesso e in continuo miglioramento grazie a diverse istituzioni e molti ricercatori. In particolare, la valutazione e la scelta degli indicatori sono ancora oggetto di dibattito, sebbene una revisione di oltre 1.000 studi ha dimostrato che l’approccio SPS è capace di creare quelle condizioni di contesto scolastico, fisico e sociale, che agiscono positivamente a favore dell’efficacia degli interventi miranti a modificare i determinanti della salute, quali la nutrizione, l’attività fisica e l’atmosfera scolastica, influendo positivamente anche sulla salute mentale e sociale, su autostima e bullismo (4).

 

Seguendo il metodo (5), un team composto da studenti, genitori, docenti e staff, dirigenti scolastici, operatori sanitari, associazioni di volontariato e rappresentanti dei Comuni ha messo a punto in maniera condivisa, obiettivi, indicatori e strumenti per l'autovalutazione dell’intervento nelle scuole, testandoli preventivamente in un gruppetto di scuole. Il modello, condiviso con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Milano, i Comuni e le scuole dell’ambito territoriale della ASL, è stato pubblicato sul sito della ASL, stampato e distribuito a tutte le dirigenze. A tutte le scuole sono state offerte opportunità di formazione per docenti, staff e genitori attraverso corsi e incontri a piccoli gruppi.

 

Nel modello di intervento proposto sono state individuate 6 aree di sviluppo (filosofia della scuola, organizzazione e leadership, clima scolastico e benessere a scuola, curriculum educativo sulla salute, struttura e servizi per la salute e il benessere, alleanze e partecipazione) nelle attività con 4 obiettivi per area (estendibili fino a 37) e relativi indicatori per la valutazione. Gli interventi, tutti di promozione della salute, coinvolgono diversi aspetti, quali l'acquisizione di competenze e abilità per la salute (life skill), la peer education, le opportunità offerte dalla scuola, quali ambienti liberi dal fumo, servizi per andare a scuola a piedi (piedibus), servizi di ristorazione fondata su principi salutari, frutta a merenda, l'opportunità di praticare l’igiene delle mani e della bocca.

 

Il progetto complessivo ha come motivo conduttore la storia di Pinocchio, un burattino che, attraverso l'empowerment fornito dalla scuola, dalla famiglia e da altri incontri significativi, cresce fino a diventare un bambino autonomo e responsabile.

 

All’inizio di ogni anno scolastico la "Commissione salute" istituita in ogni scuola partecipante e composta da docenti e staff, genitori e ove possibile alunni, medici e infermieri della ASL, sceglie in base ai propri bisogni le aree di intervento e gli obiettivi da raggiungere. Al termine dell'anno scolastico valuta i risultati ottenuti.

 

A ciò segue una certificazione, caratterizzata da un numero di stelle di merito attribuite per ogni obiettivo conseguito, che viene assegnata annualmente alle scuole partecipanti in occasione di un convegno, che ha lo scopo di diffondere le esperienze positive e di eccellenza condotte dalle scuole.

 

Il progetto è stato proposto ai 324 plessi scolastici della provincia di Milano. Nel 2008 e nel 2009 su 64 e 81 scuole inizialmente aderenti hanno realizzato interventi e sono state certificate rispettivamente 59 (29 scuole dell’infanzia, 23 scuole primarie e 10 scuole secondarie di primo grado) e 77 (36 scuole dell'infanzia, 28 primarie e 13 secondarie di primo grado).

 

La Tabella sintetizza la tipologia di interventi, relativamente all’area di certificazione, e di obiettivi, per ogni singola area, negli anni 2008 e 2009. L’area all’interno della quale le scuole aderenti alla SPS hanno mostrato maggior interesse è quella del “curriculum educativo sulla salute” (in media 22% delle scuole nel 2008 e 68% nel 2009), quella a minore interesse è stata “l’organizzazione e la leadership” (in media 0% delle scuole nel 2008, e 7,5% nel 2009). Le scuole aderenti hanno aumentato in quantità, per singola scuola, e in qualità, per numero di obiettivi appartenenti alla stessa area, gli obiettivi in cui sono state certificate, passando da 6,2 per ciascuna scuola nel 2008 a 14 nel 2009, cui sono state corrispondentemente attribuite le stelle dal progetto.

 

 

In mediac nelle scuole certificate sono stati trattati 3,9 argomenti di salute (3,2 per le scuole dell'infanzia, 4,7 per le scuole primarie e 2,8 per le scuole secondarie).

 

La valutazione del progetto ha offerto ai partecipanti (promotori delle ASL, insegnanti e famiglie) un’opportunità per conoscere a fondo e praticare i metodi per promuovere le life skill negli studenti, ad esempio per insegnare a riconoscere le influenze esterne che spingono ad assumere comportamenti a rischio o per prendere decisioni e impegnarsi ad assumere comportamenti positivi.

 

L’esperienza della SPS nella provincia di Milano si è accompagnata, in questi primi due anni, ad un aumento di interesse da parte delle scuole che hanno aderito in maggior numero e con maggiore intensità, ponendosi più obiettivi da raggiungere e in diverse aree, anche se non per tutte con lo stesso interesse. Infatti, riteniamo che una maggiore attenzione debba essere prestata ai dirigenti scolastici e all'area "organizzazione e leadership", affrontata da poche scuole. La formazione e la partecipazione organizzata dei docenti risulta un passaggio essenziale per la riuscita del progetto, per ora fondata unicamente sulla buona volontà del singolo insegnante. Il percorso di certificazione, pur essendo solo agli inizi, appare promettente come modalità di interazione e supporto tra scuola e sanità pubblica. Riteniamo infine che le scuole abbiano un ruolo fondamentale nell'ambito della promozione della salute e non debbano essere lasciate sole ad affrontare questa sfida importante per il prossimo millennio.

 

Riferimenti bibliografici

1. WHO Regional Office for Europe. Models of health promoting schools in Europe. 2002. Disponibile all'indirizzo: www.euro.who.int/document/e74993.pdf

2. Prevenzione dell’abitudine al fumo nei giovani. Effective Health Care edizione italiana 2000;4(3):1-12.

3. Stewart Burgher M, Barnekow Rasmussen V, Rivett D. The European Network of Health Promoting Schools. The alliance of education and health. Disponibile all'indirizzo: www.who.it/document/e62361.pdf

4. Lister-Sharp D, Chapman S, Stewart- Brown S, et al. Health promoting schools and health promotion in schools: two systematic reviews. Health Technology Assessment 1999;3(22):1-207.

5. Gray G, Young I, Barnekow V. Developing a health-promoting school. A practical resource for developing effective partnerships in school health, based on the experience of the European Network of Health Promoting Schools. Disponibile all'indirizzo: www.euro.who.int/document/e90053.pdf