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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Reperibilità dei flussi di dati correnti nelle Aziende Sanitarie della Sardegna

Laura Casula1*, Maria Patrizia Dessì2*, Mario Saturnino Floris2*, Francesco Massa3*, Angelo Mura3*, Elisabetta Pezzi3*, Emanuela Porcedda4*, Roberta Porceddu4* e Rosanna Porcu5

1Università degli Studi di Cagliari, 2ASL 8 Cagliari, 3ASL 6 Sanluri (VS), 4ASL 5 Oristano,5 Assessorato Igiene Sanità e Assistenza Sociale, Regione Autonoma della Sardegna, Cagliari

(*) Gruppo di lavoro “Flussi” della Comunità di Pratica per la rete epidemiologica regionale sarda.

 

 

I flussi di dati correnti in ambito sanitario costituiscono una fonte di informazione indispensabile per una programmazione in funzione dei bisogni della popolazione e delle priorità del territorio di competenza, sia aziendale che regionale (1, 2). Sebbene istituiti talvolta con finalità non strettamente sanitarie, oggi questi flussi risultano una fonte poco costosa per l’analisi epidemiologica, che può arricchirsi sfruttando le potenzialità derivanti dalla diffusione di moderne tecniche di integrazione tra banche dati differenti: il record linkage (3, 4).

 

Il livello di disponibilità locale di queste fonti informative presso le aziende sanitarie (AS) della Sardegna non è conosciuto, altresì si ignora quale sia il loro utilizzo specifico ai fini della programmazione.

 

Per questi motivi, il gruppo di lavoro multidisciplinare costituitosi nell’ambito della comunità di pratica del Master di II livello in Epidemiologia Applicata, attivato dalla regione Sardegna e dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con le Università di Cagliari e Sassari, ha condotto nel primo semestre del 2011 una ricognizione presso 10 AS (le 8 ASL e le aziende ospedaliere universitarie, AOU, di Cagliari e Sassari) per rilevare caratteristiche e modalità di gestione e per valutare la reperibilità di 27 flussi di dati correnti istituiti in regione. Alcuni flussi rientrano nel disciplinare tecnico flussi informativi della regione Sardegna (5), contenente le specifiche funzionali dei tracciati e le regole operative per la corretta valorizzazione dei singoli campi e per l’alimentazione degli archivi regionali.

 

La ricognizione, condotta intervistando i referenti aziendali dei flussi, ha permesso di raccogliere le informazioni riguardanti:

  • flussi previsti dal disciplinare tecnico flussi informativi: schede dimissione ospedaliera (SDO); medicina generale (MGE); specialistica ambulatoriale (SAM); farmaceutica (FAR); cure termali (CTE); somministrazione e distribuzione diretta e per conto di farmaci (SDF); trasporti ambulanza ed elisoccorso (TAE); consumo medicinali ospedalieri (CMO); emergenza urgenza (EMUR); certificato di assistenza al parto (CEDAP); assistenza residenziale e semiresidenziale (ARS); assistenza domiciliare integrata (ADI);
  • altri flussi di dati: sistema di notifica delle malattie infettive (SIMI); rilevazione delle interruzioni volontarie di gravidanza (IVG); aborti spontanei (SPO); segnalazione di notifica dei casi di immunodeficienza acquisita (AIDS); monitoraggio vaccinazioni; monitoraggio tempi di attesa; segnalazioni di eventi sentinella (SIMES); registro nominativo cause di morte (RENCAM); registro nazionale mesoteliomi (RENAM); sorveglianza interruzioni volontarie di gravidanza farmacologiche (RU486); rete InfluNet; progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia (PASSI); OKkio alla Salute; Health Behaviour in School-aged Children-comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare (HBSC); PASSI d'Argento.

Le informazioni così raccolte sono state utilizzate per compilare, per ogni AS, uno schema denominato “matrice CA” (caratteristiche per azienda) basato sulle seguenti variabili:

  1. struttura logica: sistemi di codifica/classificazione e layout definiti;
  2. responsabilità: unità operativa/servizio in azienda o esterno responsabile della raccolta e della trasmissione;
  3. chi utilizza i dati: servizi aziendali destinatari delle informazioni, anche già elaborate;
  4. accessibilità: servizi o professionisti che hanno accesso al flusso informativo;
  5. modalità di raccolta dati: cartacea o informatizzata, ed eventualmente con quale software;
  6. modalità di elaborazione dati: sistemi utilizzati ai fini dell'elaborazione dei dati;
  7. modalità di utilizzo dei dati: reportistica, standardizzata o specifica, creata a seguito di richiesta dati;
  8. tempestività: periodicità dell’aggiornamento;
  9. periodo temporale: da quando è disponibile la banca dati in azienda;
  10. copertura: popolazione interessata;
  11. qualità: competenza dei controlli logici su qualità del flusso e correttezza rispetto ai criteri delle direttive;
  12. integrità/sicurezza: come sono protetti i dati da accessi non autorizzati.

Alcuni flussi in esame risultano non pertinenti per qualche AS, ossia non costituiscono debito informativo, in quanto nel territorio di competenza non sono presenti servizi che li generano (ad esempio, hospice, strutture residenziali o termali, flussi ARS e CTE) o non sono avviate alcune attività (sistemi di sorveglianza). Inoltre, i flussi generati in ambito territoriale (ad esempio, MGE, FAR, ADI) non sono di pertinenza delle AOU.

 

Lo studio, basato sulle informazioni raccolte nella matrice CA, è rivolto alla valutazione della reperibilità dei flussi pertinenti presso ciascuna AS e non alla verifica della loro reale disponibilità poiché, ad eccezione dei sistemi di sorveglianza, sono obbligatori e pertanto sicuramente attivi. In questo ambito la reperibilità di un flusso è intesa come rintracciabilità, durante la ricognizione, delle informazioni per la compilazione della matrice CA; tale caratteristica è stata definita in base all’analisi di alcune variabili della matrice: rintracciabilità, accessibilità, utilizzo e modalità di elaborazione. Qualora almeno una di queste caratteristiche sia stata descritta, il flusso è stato valutato reperibile. In particolare si distinguono i seguenti casi:

  • flusso reperibile utilizzato in azienda: si rileva la presenza del flusso informatizzato elaborato in AS per fini informativi;
  • flusso reperibile non utilizzato in azienda: si rileva la presenza del flusso informatizzato in AS, ma nessuna indicazione sulla eventuale elaborazione finalizzata alla produzione di informazioni;
  • flusso non reperibile: non si evince alcuna informazione relativa al flusso.

La situazione regionale è riassunta nella Tabella denominata matrice FA (flussi per azienda) che riporta la reperibilità di ciascun flusso in ogni AS. Dall’analisi della matrice FA si evince che l’80% dei flussi sono reperibili, sebbene non sempre elaborati e utilizzati per finalità interne, e con rilevanti differenze tra le AS. Dei 27 flussi in studio, quelli pertinenti sono tutti reperibili nelle ASL3 e ASL4, o quasi totalmente nelle ASL2 e ASL6. Carenze minime si rilevano nelle ASL5 (83%) e ASL1 (79%), e nella AOU di Cagliari (80%), mentre le percentuali di reperibilità dei flussi più basse sono registrate nella ASL7 (42%), ASL8 (68%) e AOU di Sassari (53%).Il flusso del TAE risulta non valutabile perché non gestito dalle AS, bensì dalle centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari, mentre altri flussi (SDO, FAR, CEDAP, SIMI, vaccinazioni, tempi d’attesa) sono reperibili in tutte le AS e il RENCAM in tutte le ASL. I sistemi di sorveglianza PASSI e PASSI d’Argento attualmente non sono attivati in ogni ASL, ma laddove operativi sono reperibili.

 

 

Molto diffusi e quasi totalmente reperibili (tranne in una o due AS dove è previsto il debito informativo) sono i flussi della MGE, SAM, SDF, EMUR, ADI, IVG, SPO, AIDS, RENAM, OKkio alla Salute e HBSC, mentre i flussi CTE, CMO, ARS, SIMES, RU486, InfluNet non sono stati rintracciati in tre o più aziende (in particolare quest’ultimo è reperibile in una sola).

 

Dallo studio emerge complessivamente una buona reperibilità dei flussi; esistono tuttavia differenze tra le varie AS, espressione verosimile di una diversa sensibilità verso la cultura del dato e di differenti organizzazioni aziendali che solo in alcuni casi prevedono la gestione centralizzata dei flussi informativi, anche se non necessariamente informatizzati. Inoltre, le criticità nel reperire le informazioni possono essere conseguenza di una limitata disponibilità dei servizi gestori dei flussi aziendali alla condivisione delle attività con l’operatore incaricato della ricognizione.

 

I flussi totalmente reperibili in tutte le AS sono quelli istituiti da più tempo, anche se prodotti in forma cartacea; quelli di più recente istituzione, nonostante l’obbligatorietà, sono più difficili da rintracciare.

 

Nelle AS dove sono state evidenziate criticità è auspicabile una riorganizzazione del governo dei flussi ed una maggiore diffusione della cultura epidemiologica negli operatori deputati alla loro produzione e gestione. Successivamente alla reperibilità sarebbe utile valutare l’utilizzo effettivo dei flussi a livello aziendale.

 

Riferimenti bibliografici

1. Simonato L, Baldi I, Balzi D, et al. Obiettivi, strumenti e metodi per un utilizzo epidemiologico di archivi sanitari elettronici correnti in diverse aree italiane. Epidemiologia e prevenzione 2008;32(3 Suppl):5-14.

2. Garegnani GM. La rilevanza dei flussi informativi nei modelli organizzativi ai sensi del DLgs 231/2001. Rivista dei dottori commercialisti 2009;(2):319-25.

3. Appelgren E, Luzi P (Ed.). Convegno. L’integrazione di archivi elettronici per l’epidemiologia e la sanità pubblica: finalità e metodi. Istituto Superiore di Sanità, Roma, 17-18 maggio 2007. Riassunti. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2007. (ISTISAN Congressi 07/C2).

4. Fornari C, Madotto F, Demaria M, et al. Procedure di record linkage in epidemiologia: uno studio multicentrico italiano. Epidemiologia e prevenzione 2008;32(3)suppl. 1:79-88.

5. Regione Autonoma della Sardegna. Disciplinare tecnico flussi informativi (www.aslsassari.it/...).