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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


L'anziano "risorsa" nel sistema di sorveglianza PASSI d'Argento, 2010

Benedetta Contoli, Rita Maria Ferrelli, Maria Chiara Antoniotti, Amedeo Baldi, Elvira Bianco, Lilia Biscaglia, Giuliano Carrozzi, Luciana Chiti, Marco Cristofori, Amalia Maria Carmela De Luca, Teresa Di Fiandra, Arianna Dittami, Luana Penna, Valentina Possenti, Paola Scardetta e Alberto Perra

Gruppo tecnico operativo PASSI d'Argento

 

SUMMARY (The over65s as “resource” for their family and community, from the national surveillance system, Italy 2010) - Findings from the new national surveillance system show that among the over65 people, 36% (CI 95%: 34,7-37,5) are considered as “resource” for their family and community, significantly associated to earlier ages, to female gender, higher school level but not to difficulties in making ends meet. The proportion of over65s “resource” is suggested as indicator of effective community wide active ageing policies.

Key words: elderly; population surveillance; active ageing

alberto.perra@iss.it

 

 

Introduzione

Nel nostro Paese, gli ultra64enni costituiscono oggi il 21% della popolazione totale e si stima che tra 20 anni raggiungeranno il 30% (1). L’invecchiamento della popolazione, marcato in particolare in Italia, solleva nuove sfide per la società e per il sistema sociosanitario, che di tale fenomeno devono cogliere gli aspetti che si profilano come opportunità e non solo l’aumento del carico socioassistenziale (2). In tal senso, la società civile ha sempre più necessità di accogliere e valorizzare tale gruppo di popolazione come risorsa dal punto di vista economico e sociale. In Europa, il tasso di impiego per i gruppi di popolazione dai 50 anni in su è cresciuto notevolmente negli ultimi 10 anni, anche in Italia (dal 36,5 al 52,7% fra i 50 e 59 anni, dal 18 al 20,5% fra i 60 e 65 anni, costante al 3,1% per gli ultra 65enni) (3). La recente decisione di molti governi europei di innalzare l’età pensionabile fa presagire un aumento della quota di persone che saranno impiegate al di là dei 65 anni. Le strategie per vincere questa sfida sono note e in diversi Paesi sono già in atto, attraverso un adeguato supporto a tutti i livelli, legislativi e governativi, centrali e periferici, come ad esempio nella messa in atto dell’integrazione e dell’equità nell’assistenza e nell’accesso ai servizi sociosanitari, nel supporto ai care givers e alle associazioni di volontariato, ma anche nella lotta alla povertà e nella promozione del ruolo sociale e delle competenze degli stessi ultra64enni (4). Dopo una sperimentazione di 2 anni, il nostro Paese si è dotato di un sistema di sorveglianza della popolazione ultra64enne che, fra i suoi obiettivi, comprende anche la valutazione nel tempo della misura in cui tale popolazione possa considerarsi “risorsa”. Tale sperimentazione, affidata alla regione Umbria e svoltasi dal 2008 al 2010 con il coinvolgimento di 18 regioni e la realizzazione di oltre 10.000 interviste a ultra64enni (5), ha dato avvio alla messa a regime di una sorveglianza PASSI d’Argento (PDA), il cui funzionamento è previsto anche nei Piani Regionali di Prevenzione delle varie regioni. L’area di studio e di sorveglianza della PDA è improntata alla strategia dell’invecchiamento attivo (healthy ageing) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) (6), che identifica nella partecipazione, nella salute e nella sicurezza delle persone ultra64enni i tre pilastri per un invecchiamento il più possibile esente da patologie, invertendo l’ottica che vede nell’anziano unicamente un onere per la società e non una risorsa, come invece accade quando viene fornita la possibilità di invecchiare in buona salute.

 

Metodi

Il concetto di “ultra64enne-risorsa”, che l’OMS definisce già nel 1996, parte da una visione positiva della persona, che è in continuo sviluppo ed è in grado di contribuire, in ogni fase della vita, alla propria crescita individuale e collettiva. L’anziano "risorsa" partecipa ad attività che migliorano la salute fisica e mentale e accrescono la qualità delle relazioni interpersonali, contribuendo a ridurre il livello di dipendenza dagli altri e a innalzare la qualità della propria vita.

 

La sorveglianza PDA ha studiato in che misura le persone ultra64enni sono una risorsa per la società, in termini di supporto alla famiglia, ai conoscenti e alla collettività. Per la definizione di risorsa all’interno della famiglia si è studiata la frequenza con cui, nei 12 mesi precedenti, l’intervistato forniva aiuto o accudiva familiari come il congiunto, figli, fratelli e/o sorelle, nipoti con meno di 14 anni o conoscenti anziani. Usando lo stesso intervallo temporale, l’essere risorsa per la collettività, escludendo quindi parenti o amici conviventi o non conviventi, si è definito come un’attività di volontariato, cioè prestata gratuitamente a favore di altri, come bambini, persone con disabilità, ospedali, scuole (7).

 

La sorveglianza PDA si è realizzata attraverso un’indagine su un campione random di popolazione ultra64enne stratificato per sesso e classi d’età, scelto casualmente dalle liste dell’anagrafe sanitaria aziendale e a rappresentatività aziendale e/o regionale. La raccolta di dati si è effettuata tramite un questionario standardizzato, con interviste realizzate in modalità telefonica o faccia a faccia, grazie a operatori formati per l’implementazione della sorveglianza.

 

Le informazioni raccolte dalla PDA permettono una descrizione della popolazione ultra64enne in 4 sottogruppi (Tabella 1), costruiti su base bio-psicosociale attraverso dei criteri che identificano la capacità di svolgere le attività della vita quotidiana semplici (activity of daily living - ADL) e strumentali (instrumental activity of daily living - IADL) (8).

 

 

Le analisi effettuate sulla base di dati rilevati fra marzo e giugno 2010 con Epi Info e Stata, hanno rilevato la frequenza della distribuzione dell’essere risorsa nei vari generi, gruppi di età e nei 4 sottogruppi di popolazione. Sulla scorta di un’analisi bivariata si è studiato un modello di analisi multivariata allo scopo di identificare quali fattori fossero associati all’essere risorsa per la popolazione ultra64enne studiata.

 

Risultati

Nel 2010 si è svolta la seconda indagine sperimentale in cui sono state raccolte 5.047 interviste in 9 regioni (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Veneto). Il campione, di età mediana di 75 anni, con range fra 65 e 101, è costituito nel 57% da donne. Senza differenze di genere apprezzabili, il 36% (IC95%: 34,7-37,5) risulta una risorsa per la famiglia o per la collettività, costituendo un capitale importante per il nostro sistema sociale. Questa proporzione decresce con l’aumentare dell’età (47% nei 65-74enni, 30% nei 75-84enni, 9% negli 85enni e più). Gli intervistati sono impegnati anche nella cura di altri anziani, 19% nel gruppo degli ultra64enni e 11% in quello degli ultra75enni. La Tabella 2 sintetizza le frequenze e le caratteristiche dell’essere risorsa in rapporto a genere ed età.

 

 

L'attività di volontariato presenta frequenze simili in uomini e donne; impegna il 6% del gruppo dei 65-74enni e il 3% del gruppo dei 75 anni e più. L’essere risorsa è un fenomeno trasversale, presente anche nei 4 sottogruppi, seppure in maniera decrescente: 48% nel gruppo in buona salute con limitati fattori di rischio, 47% nel gruppo in buona salute con molteplici fattori di rischio, 20% nel gruppo con rischio di disabilità e 7% nel gruppo delle persone con disabilità.

 

L’analisi multivariata ha preso in considerazione fattori che sono associati all’active ageing e all’essere risorsa (problemi alla vista, problemi all'udito, problemi alla masticazione, fumo, consumo di alcol, consumo di frutta e verdura, isolamento, livello di istruzione, genere, età categorizzata in 3 classi). Nella PDA 2010, tuttavia, i fattori che risultano associati all’essere risorsa sono l’appartenenza alle fasce di età più giovani (OR aggiustato 6,79 per età 65-74 e OR aggiustato 3,44 per età 75-84, valore riferito a "85 e più"), al genere femminile (OR aggiustato 1,32, riferito al genere maschile), l’alto grado di istruzione, laurea o licenza superiore (OR aggiustato 1,29, riferito al basso grado istruzione, nessuna scolarità, licenza elementare o media), il non riferire problemi alla vista (OR aggiustato 1,67, riferito a "con problemi alla vista"), il non vivere in condizioni di isolamento sociale (OR aggiustato 2,72, riferito a "in situazione di isolamento sociale").

 

Conclusioni

I risultati della PDA 2010 confermano come gli ultra64enni siano un’importante risorsa per il nostro Paese, seppure la loro valorizzazione avvenga in ambito per lo più familiare e nel loro entourage sociale. L’opportunità di solidarietà e di apporto transgenerazionale degli ultra64enni rimane da sviluppare. Per rinforzare il loro ruolo di “risorsa” è necessario mettere in atto interventi di contrasto a problemi sensoriali (ad esempio della vista) o favorire la socializzazione. Se la proporzione degli ultra- 64enni "risorsa" costituisce un indicatore dell’efficacia con cui una società produce le condizioni per un effettivo "invecchiamento attivo", in tal senso la sorveglianza PDA, che segue il fenomeno nel tempo e in diverse unità territoriali (regioni e ASL), può costituire un valido strumento di monitoraggio degli interventi.

 

Riferimenti bibliografici

1. Istituto Nazionale di Statistica. Previsioni della popolazione: anni 2007-2051. Popolazione per età (http://demo.istat.it/...).

2. Myers N. Europe’s population decline: problem or opportunity? 2004.

3. Eurostat . Active ageing and solidarity between generations - a statistical portrait of the European Union 2012 ( http://epp.eurostat.ec.europa.eu/...).

4. Special Senate. Committee on Aging. Final report. Canada’s aging population: seizing the opportunity, 2009 (www.parl.gc.ca/... (8 giugno 2010).

5. De Luca AMC, et al. PASSI d’Argento: i risultati della sperimentazione nazionale di un sistema di sorveglianza della popolazione ultra64enne. Atti Congresso Nazionale di Gerontologia. Firenze: dicembre 2011.

6. WHO. Active ageing: a policy framework. WHO/NMH/NPH/02.8 .

7. Carrozzi G, Sampaolo L, Bolognesi L et al. L'anziano: risorsa in Emilia-Romagna. Passi d'Argento, 2009. Not Ist Super Sanità - Inserto BEN 2010;23(5):iii-iv.

8. Lawton MP, Brody EM. Assessment of older people: self-maintaining and instrumental activities of daily living. Gerontologist 1969;9:179-86.