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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Vaccinazione MPR: indagine su coperture e atteggiamenti degli studenti di un Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche

Valentina Pettinicchio1, Andreina Lancia2, Cristiana Vazzoler2, Francesca De Luca2, Massimo O. Trinito3 e Simona Ricci4

1Scuola di Specializzazione Igiene e Medicina Preventiva, Università degli Studi di Roma Tor Vergata; 2Servizio Igiene e Sanità Pubblica, ASL Roma C; 3Dipartimento di Prevenzione, ASL Roma C; 4UOSD Formazione Universitaria, ASL Roma C

 

SUMMARY (Health professionals and Measles-Mumps-Rubella immunization: research on nursing students’ vaccination coverage and attitudes towards vaccination) - The National Plan for the Elimination of Measles and Congenital Rubella 2010-15 recommends that healthcare workers and students receive Measles-Mumps-Rubella (MMR) vaccine. The aim of the study was to estimate the prevalence of susceptibility against measles and rubella among nursing students of a major University in Rome (Italy), in order to actively offer MMR vaccination, and to evaluate students' attitudes towards vaccination. We collected data through a self-completed questionnaire. Thirty-two percent of students reported being non vaccinated. Students’ perceptions about the risks and benefits of vaccination are worrying and need to be addressed through training initiatives to improve knowledge of future healthcare professionals.

Key words: measles, mumps, rubella vaccination; questionnaire; healthcare workers

pettinicchio.valentina@aslrmc.it

 

Introduzione

La ASL Roma C (RMC) ha attivato varie iniziative volte a migliorare la copertura vaccinale per morbillo, parotite e rosolia (MPR) nei giovani adulti e nelle donne in età fertile; tra queste, l’offerta della vaccinazione post partum e post interruzione di gravidanza e la chiamata attiva dei maggiorenni non vaccinati.

 

Il personale sanitario entra in contatto con fonti di contagio per MPR, operando negli ospedali e nelle strutture territoriali che accolgono bambini: la vaccinazione di questi operatori rappresenta uno degli interventi più sicuri ed efficaci per controllare le infezioni nosocomiali. Pertanto, il Piano Nazionale per l'Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita (PNEMoRc) 2010-15 raccomanda l’offerta attiva della vaccinazione MPR al momento dell’assunzione o dell’immatricolazione a un corso di laurea per operatori sanitari (1).

 

I dati nazionali per la prima dose di vaccino MPR nei bambini <24 mesi d’età mostrano coperture vaccinali (CV) inadeguate (88% nel 2013; l’obiettivo del PNEMoRc è di raggiungere CV ≥95%) (2). Nel Lazio non sono raccolti routinariamente i dati relativi alle CV per due dosi a 12 anni d’età e nelle diverse coorti di nascita della popolazione adulta, compresi gli operatori sanitari.

 

Nell’indagine ICONA, relativa al 2008 (3), le CV nei sedicenni della regione Lazio risultavano essere del 67,0% per una dose (vaccino MPR o morbillo singolo) e del 38,4% per due dosi. In base ai dati del Sistema Informativo regionale, la CV per la prima dose di vaccino MPR nei bambini <24 mesi d’età è pari a 88,5% (2013). È noto che tra gli adolescenti e gli adulti italiani sono presenti gruppi di popolazione suscettibili al morbillo. Nel 2014, il 58% dei nuovi casi si è verificato tra i 15-39enni, con una mediana pari a 23 anni (4). Il 56% delle segnalazioni di casi di morbillo riguardava persone che frequentavano una collettività e l’8,6% lavorava in ospedale come operatore sanitario (comunicazione personale).

 

Nella ASL RMC, i dati sulle CV per MPR sono incompleti per la popolazione adulta: l’informatizzazione dei dati vaccinali dei residenti è stata sistematizzata per i nati dal 1999. Una delle fonti utilizzate è il sistema di sorveglianza PASSI, che rileva dati sulla vaccinazione anti rosolia (5). I dati 2012-13 stimano, nella ASL RMC, che il 57% delle donne di 18-49 anni è immune alla rosolia perché si è vaccinato (33%) o perché ha una copertura naturale rilevata dal rubeotest (24%). Il 3% risulta suscettibile e il 40% non è consapevole del proprio stato immunitario. L’eliminazione dell'MPR necessita il recupero dei non vaccinati anche tra gli adolescenti e i giovani adulti, compresi gli operatori sanitari.

 

La presenza nel territorio della ASL RMC del corso di laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata ha fornito un campione di 204 studenti (a.a. 2013-14) per condurre uno studio sulla copertura vaccinale. Obiettivo primario è stimare la prevalenza dei suscettibili nei confronti di morbillo e rosolia per offrire attivamente la vaccinazione MPR; secondariamente, abbiamo indagato gli atteggiamenti degli studenti nei confronti delle vaccinazioni.

 

Materiali e metodi

Per la rilevazione dati è stato utilizzato un questionario validato contenente: 9 quesiti a scelta multipla sull’effettuazione della vaccinazione MPR e sul dato anamnestico di aver contratto l'MPR; 14 affermazioni su cui esprimere il grado di accordo (Tabella); una domanda aperta sulle motivazioni della eventuale indisponibilità a vaccinarsi. Le domande contenute nel questionario provenivano da esperienze realizzate in altre indagini nazionali: indagine sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale della regione Veneto (6) e indagine ICONA 2008. Alcuni quesiti erano invece mutuati dal questionario del sistema di sorveglianza Passi.

 

Il questionario indaga gli atteggiamenti relativi alla vaccinazione MPR, permettendo di esprimere il proprio grado di accordo su una scala da 1 a 5 (massimo accordo) con delle affermazioni proposte. Nell’analisi sono stati aggregati i valori estremi della scala: 1 e 2 (per nulla/poco d’accordo) e 4 e 5 (molto d’accordo), per cogliere bene le opinioni. Nel valore 3 si collocano gli indecisi. L’indagine e il relativo questionario sono stati presentati tra marzo e giugno 2014; i questionari, compilati autonomamente dagli studenti, sono stati analizzati tramite software Excel.

 

Risultati

Il 76% (155/204) degli studenti ha aderito all’indagine; l’età media è di 24 anni (range 19-42), le femmine sono il 70% del totale. Il 68% ha dichiarato di aver ricevuto una dose di vaccino MPR, il 42% di averne ricevuto due dosi. Il 32% (34/155) ha riferito di non essere stato vaccinato (22%) oppure di non conoscere il proprio stato immunitario (10%). Il 42% (21/50) dei suscettibili si è dichiarato disponibile a vaccinarsi; non sappiamo quanti lo abbiano fatto, perché non tutti gli studenti afferiscono, per ASL di residenza, al nostro servizio vaccinale. Il 54% dei non vaccinati ha dichiarato di aver avuto il morbillo. i risultati sugli atteggiamenti sono riportati in Tabella. Le affermazioni sulla fiducia nelle politiche vaccinali mostrano che il 32% degli intervistati è molto d’accordo con l’affermare che spesso gli effetti collaterali vengano tenuti nascosti e il 27% è molto d'accordo nel ritenere che i vaccini siano un business delle case farmaceutiche. Appare difficile interpretare l’elevata percentuale di indecisi sulle diverse affermazioni.

 

 

Discussione e conclusioni

Gli atteggiamenti dei futuri operatori sanitari intervistati nei confronti dei vaccini non sembrano discostarsi da quelli della popolazione generale. Appare preoccupante la distorta percezione del rischio e del beneficio. Le motivazioni sono molteplici. Il clamore mediatico suscitato dai recenti pronunciamenti della magistratura riveste un ruolo importante, soprattutto in merito alla falsa associazione tra vaccinazione MPR e autismo (7).

 

È fondamentale, inoltre, la conoscenza della pericolosità e della diffusione delle malattie, sulle quali gli operatori sanitari dovrebbero essere ben informati. Al contrario, purtroppo, si individuano soggetti apertamente schierati contro le vaccinazioni, privi di adeguate competenze in merito. è necessaria una formazione specifica sulle vaccinazioni per gli studenti del corso di laurea in Scienze Infermieristiche, in considerazione del fatto che saranno futuri attori della pratica vaccinale. La percezione distorta del rischio vaccinale ha un ruolo: l’idea diffusa di una scarsa trasparenza e accessibilità dei dati scientifici, sia a livello centrale che di ASL, può ingigantire la valutazione della probabilità di eventi avversi.

 

La fruibilità delle informazioni derivanti dal sistema di farmacovigilanza è importante per gli operatori sanitari e per i cittadini, ai fini del counselling consapevole. La copertura vaccinale non ottimale registrata in questo sottogruppo di giovani adulti potrebbe essere attribuita all’assenza di un'offerta attiva e gratuita ai nati negli anni '80-'90: la vaccinazione MPR era disponibile e raccomandata, ma a pagamento. L’immatricolazione a un corso di laurea per operatore sanitario, pertanto, è ora una buona occasione di offerta e recupero dei soggetti suscettibili per MPR. Non è stata realizzata una campagna nazionale informativa “ben visibile” per la promozione di questa vaccinazione e della pratica vaccinale, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (8). In questo momento l’Italia si colloca, insieme alla Germania, tra i Paesi europei con maggior numero di casi di morbillo segnalati: una campagna informativa centrale in grado di utilizzare tutti i canali comunicativi non è più procrastinabile.

 

Ringraziamenti

Si ringraziano Davide Bove, Laura Gatta, Elisabetta Zuchi e gli studenti del corso di laurea in Scienze Infermieristiche dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata, a.a. 2013-14.

 

Dichiarazione sui conflitti di interesse

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni, che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.

 

Riferimenti bibliografici

1. Ministero della Salute. Piano Nazionale per l'eliminazione del morbillo e della rosolia congenita 2010-15 (www.salute.gov.it/...).

2. Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità. Ancora a proposito di coperture vaccinali; 19/2/ 2015 (www.epicentro.iss.it/...).

3. Gruppo di lavoro ICONA. ICONA 2008: Indagine di COpertura vaccinale NAzionale nei bambini e negli adolescenti. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2009. (Rapporti ISTISAN 09/29).

4. Bella A, Filia A, Del Manso M, et al. Morbillo e Rosolia News (www.epicentro.iss.it/...).

5. La sorveglianza PASSI: progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia (www.epicentro.iss.it/passi/).

6. ULSS 20 Verona. Progetto “Indagine sui determinanti del rifiuto dell’offerta vaccinale nella regione Veneto”. Report conclusivo (http://prevenzione.ulss20.verona.it...).

7. Battistella M, Carlino C, Dugo V, et al. Vaccini ed autismo: un mito da sfatare. Ig Sanità Pubbl 2013;69:585-96.

8. Ministero della Salute. Resoconto della Visita della Delegazione dell’Ufficio Regionale Europeo dell’OMS e Commissione Regionale Europea di Verifica dell’eliminazione del morbillo e della rosolia. Roma (www.salute.gov.it/).