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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Quality criteria recommendations tool - Uno strumento per migliorare la qualità delle cure nelle persone con diabete*

Marina Maggini, Bruno Caffari, Emanuela Salvi per il Gruppo di lavoro della JA-CHRODIS**

Centro Nazionale per la ricerca e la valutazione preclinica e clinica dei farmaci, Istituto Superiore di Sanità

 

 

SUMMARY (QCR tool to improve the quality of care for people with diabetes) - The quality criteria and recommendations presented were developed within the Joint Action CHRODIS (Addressing chronic diseases & healthy ageing across the life cycle) to improve the quality of care for people with chronic diseases. The Delphi method was used to define quality criteria. The following recommendations were defined: design the practice, promote the empowerment of the target population, define an evaluation and monitoring plan, comprehensiveness of the practice, include education and training, ethical considerations, governance approach, interaction with regular and relevant systems, and sustainability and scalability. The quality criteria and recommendations constitute a tool for decision makers, health care providers and health care personnel, and can be implemented in countries across the EU, irrespective of political, administrative, social, and healthcare organization.

Key words: diabetes; chronic diseases; Delphi method

marina.maggini@iss.it

 

 

Introduzione

I criteri di qualità e le raccomandazioni riportati in questo lavoro sono stati definiti nell’ambito della Joint Action (JA) CHRODIS (Addressing chronic diseases & healthy ageing across the life cycle) (1) avviata nel 2014 dalla Commissione Europea. L’obiettivo della JA è stato quello di promuovere e facilitare un processo di scambio e trasferimento di buone pratiche per un’azione efficace contro le malattie croniche, con un focus specifico sulla promozione della salute e la prevenzione delle malattie croniche, sulla co-morbosità e sul diabete. Il work package sul diabete (WP7) “Diabetes: a case study on strengthening health care for people with chronic diseases”, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, ha avuto come obiettivo quello di migliorare il coordinamento e la cooperazione tra gli Stati Membri nell’azione contro il diabete.

 

Uno dei risultati più importanti del WP7 è stato la definizione di criteri di qualità e raccomandazioni (Quality Criteria and Recommendations - QCR tool) per migliorare la prevenzione e la qualità delle cure per le persone con diabete. Le raccomandazioni sono state elaborate attraverso il metodo Delphi, coinvolgendo rappresentanti dei pazienti, metodologi ed esperti con diverse professionalità appartenenti a un ampio numero di organizzazioni europee (2).

 

Nella JA-CHRODIS il diabete è stato considerato come case study e tutte le attività sono state, quindi, condotte con l’obiettivo di ottenere risultati che potessero essere applicati alle patologie croniche in generale. Anche i criteri di qualità e le raccomandazioni sono stati definiti in maniera tale da poter essere applicati in altre malattie croniche e in Paesi con diversa organizzazione politica, amministrativa, sociale e sanitaria.

 

Metodi

I criteri di qualità sono stati definiti attraverso un lungo processo che può essere sintetizzato nelle seguenti fasi: 1) revisione della letteratura per identificare criteri/indicatori di qualità per attività/ interventi sulla prevenzione del diabete nelle persone ad alto rischio, la promozione della salute, la gestione delle cure, la formazione dei pazienti e dei professionisti sanitari (3-5); 2) revisione dei criteri e definizione di liste preliminari di criteri di qualità; 3) costituzione del panel di esperti: 28 esperti europei (diabetologi, medici di medicina generale, infermieri, rappresentanti dei pazienti e delle istituzioni, professionisti della salute pubblica, ricercatori) provenienti da Stati con sistemi sanitari diversi; 4) definizione di una lista di criteri di qualità universali basata sui criteri identificati nel WP7 e sulle categorie già definite, con il metodo Delphi, negli altri WP della JA relative a: promozione della salute e prevenzione primaria delle malattie croniche; organizzazione delle cure per le persone con co-morbosità; empowerment delle persone con malattie croniche; 5) mappatura e sintesi di tutti i criteri in 10 aree tematiche, comprendenti un totale di 71 elementi; 6) consultazione con il panel di esperti seguendo la metodologia Delphi.

 

Una descrizione dettagliata del metodo utilizzato si può trovare nel report “Delphi panel in the area of diabetes” (6).

 

Risultati

Il processo descritto ha portato alla definizione di 9 criteri di qualità costituiti da 39 categorie ordinate e pesate. La lista è riportata in Tabella con i pesi assegnati a ciascuna categoria e a ciascun criterio all’interno delle categorie. Sulla base dei criteri di qualità definiti attraverso il metodo Delphi sono state formulate le seguenti raccomandazioni, con l’obiettivo di contribuire al miglioramento della prevenzione e della qualità della cura per le persone con diabete e, più in generale, con malattie croniche:

Progettare la pratica - La pratica dovrebbe: specificare chiaramente scopi, obiettivi e metodi; essere basata su dati pertinenti, teorie, analisi di contesto, evidenze e pratiche precedenti, inclusi gli studi pilota. La struttura, l’organizzazione e i contenuti della pratica sono definiti e stabiliti insieme alla popolazione target che è chiaramente identificata (ad esempio, criteri di inclusione ed esclusione, numero stimato di partecipanti). Le risorse umane e materiali devono essere adeguatamente stimate in relazione alle attività previste. Il ruolo specifico della popolazione target, dei caregiver e dei professionisti deve essere descritto chiaramente. Le dimensioni dell’equità (ad esempio, genere, stato socioeconomico, etnicità, area urbana-rurale, gruppi vulnerabili) devono essere adeguatamente prese in considerazione e affrontate.

Promuovere l’empowerment della popolazione target - La pratica dovrebbe promuovere attivamente l’empowerment della popolazione target usando mezzi appropriati - supporto all’autogestione, condivisione delle decisioni, educazione-informazione, analisi dei valori individuali e di comunità, partecipazione attiva nel processo di pianificazione e nella formazione professionale - e considerare le esigenze di tutti gli stakeholder in termini di miglioramento/ acquisizione delle giuste competenze, conoscenze e comportamenti.

Definire un piano di valutazione e monitoraggio - I risultati della valutazione dovrebbero essere legati ad azioni per favorire l’apprendimento continuo e/o il miglioramento e/o il rimodellamento della pratica. I risultati della valutazione e del monitoraggio dovrebbero essere condivisi tra gli stakeholder e legati agli obiettivi dichiarati, tenendo conto degli aspetti sociali ed economici della popolazione target e delle prospettive dei caregiver formali e informali.

Inclusività della pratica - La pratica dovrebbe prendere in considerazione le evidenze relative all’efficacia, costo-efficacia, qualità, sicurezza, i principali indicatori di contesto, come pure lo stato di rischio della popolazione target utilizzando strumenti validati per la valutazione del rischio individuale.

Istruzione e formazione - La pratica dovrebbe includere elementi educativi per promuovere l’empowerment della popolazione target (ad esempio, rafforzare health literacy, autogestione, gestione dello stress). Professionisti ed esperti dovrebbero essere formati per sostenere l’empowerment della popolazione target, e i formatori/educatori dovrebbero essere qualificati in termini di conoscenze, tecniche e approcci. Considerazioni etiche - La pratica dovrebbe essere implementata in modo equo (cioè proporzionalmente alle esigenze). Gli obiettivi e la strategia devono essere trasparenti per la popolazione target e gli stakeholder coinvolti. I potenziali costi (ad esempio, psicosociali, economici, accessibilità) devono essere affrontati per garantire un equilibrio tra benefici e costi. Deve essere rispettato e promosso il diritto della popolazione target di essere informata e di decidere della propria cura, della partecipazione e delle questioni relative alla riservatezza.

Governance - La pratica dovrebbe includere elementi organizzativi, individuando le azioni necessarie per rimuovere barriere legali, gestionali, finanziarie o di competenza. Il contributo della popolazione target, dei caregiver e dei professionisti deve essere opportunamente pianificato e sostenuto anche con risorse adeguate. C’è una strategia definita per allineare incentivi e motivazioni del personale con gli obiettivi della pratica.

 

La pratica dovrebbe offrire un modello di leadership efficace e dovrebbe creare un senso di appartenenza tra la popolazione target e i diversi stakeholder attraverso partenariati e alleanze multidisciplinari.

 

Le migliori evidenze disponibili e la documentazione a sostegno della pratica (linee guida, protocolli, ecc.) dovrebbero essere facilmente disponibili per gli stakeholder (ad esempio, professionisti e popolazioni target) che dovrebbero sostenere l’approccio multidisciplinare insieme anche alle associazioni professionali e alle istituzioni.

 

La pratica dovrebbe essere sostenuta da tecnologie informatiche e di comunicazione (ad esempio, cartelle cliniche informatizzate, software per l’implementazione di screening, social media) e deve essere definita una politica per garantire l’accettabilità delle tecnologie agli utenti, consentendo il loro coinvolgimento nel processo di cambiamento.

Interazione con i sistemi normali e pertinenti - La pratica dovrebbe: essere integrata o pienamente interattiva con il sistema sanitario, di cura e/o con altri sistemi pertinenti; consentire collegamenti efficaci tra tutti i principali decisori e gli stakeholder; migliorare e sostenere la capacità della popolazione target di interagire efficacemente con i sistemi correnti.

Sostenibilità e scalabilità - La continuità della pratica dovrebbe essere garantita attraverso un ancoraggio istituzionale e/o il possesso da parte degli stakeholder o delle comunità interessate e sostenuta da coloro che l’hanno implementata. La strategia per la sostenibilità deve tenere conto del contesto (politiche sanitarie e sociali, trend culturali, fattori economici ecc.) e deve essere valutato il potenziale impatto sulla popolazione target.

 

Conclusioni

I criteri di qualità e le raccomandazioni definiti nell’ambito della JA-CHRODIS costituiscono uno strumento (QCR tool) per decisori, pazienti e professionisti sanitari per sostenere l’implementazione di buone pratiche, e per migliorare, monitorare e valutare la qualità della prevenzione e cura del diabete e delle malattie croniche in generale. Queste raccomandazioni possono essere applicate in Paesi con diversa organizzazione politica, amministrativa, sociale e sanitaria. L’adozione di criteri di qualità e raccomandazioni concordati potrà contribuire a ridurre le disuguaglianze di salute nei e tra i Paesi europei e potrà, inoltre, contribuire al cambiamento culturale necessario a ridisegnare i sistemi di cura per garantire un’assistenza continua e coordinata con e per le persone con malattie croniche.

 

Riferimenti bibliografici

1. http://chrodis.eu/outcomes-results/

2. http://chrodis.eu/wp-content/uploads/2017/02/wp7-deliverable-recommendations-final-draft.pdf

3. Lindstrom J, Wikstrom K, Maggini M, et al. Quality indicators for diabetes prevention programs in healthcare targeted at people at high risk. Ann Ist Super Sanità 2015;51:187-91.

4. Sorensen M, Korsmo-Haugen HK, Maggini M, et al. Health promotion interventions in type 2 diabetes. Ann Ist Super Sanità 2015;51:192-8.

5. Kuske S, Icks A, Zaletel J, et al. Education and health professionals training programs for people with type 2 diabetes: a review of quality criteria. Ann Ist Super Sanità 2015;51:199-205.

6. European consensus for the assessment of good practices on Diabetes.

 

 

(*) Questa pubblicazione deriva dalla Joint Action CHRODIS, che ha ricevuto un finanziamento dall’Unione Europea, nell’ambito del programma “Health programme 2008-2013”. Unici responsabili sono gli autori e la Consumers, Health, Agriculture and Food Executive Agency non è responsabile per l’uso che può essere fatto delle informazioni contenute nel documento.

(**) Gruppo di lavoro JA-CHRODIS: M. Maggini, J. Zaletel, B. Domittner, S.Weissenhofer, V. Strammiello, A.M. Felton, J. Lindström, I. Felling Meyer, A. Brunot, U. Rothe, U. Manuwald, A. Icks, S. Kuske, T. Vontetsianos, T. Katsaras, A. Giusti, B. Caffari, F. Pricci, M. Villa, R. D’Elia, Z. Visockiene, M. Sørensen, J.M. Boavida, C. Portugal, J.J. Malva, R. Ribeiro, M. Piletič, A. Sarría Santamera, M. del Mar Polo de Santos, D. Varsamis, J.N. Kristensen, A. Piaggesi, P. Maguire, V.M. Moore, C. Andriciuc, A. Birkenfeld, X. Cos Claramunt, A. Daval-Cichon, F. Graziani, E.M. Kernstock, J. Klavs, T. Laatikainen, M.L. Le Pommelec, K. Makrilakis, E. Montanya Mias, S. Nervo, A. Pizzini, J. Schulze, L. Serrabulho, M. Teixeira Veríssimo, E. Bernal-Delgado, P. Estupiñán-Romero, M.J. Vicente-Edo, S. García-Armesto, F. Salcedo-Fernandez, J.I. Martin-Sánchez, M. Comendeiro-Maalooe, D. Bordonaba-Bosque.

 

 

Dichiarazione sui conflitti di interesse

Gli autori dichiarano che non esiste alcun potenziale conflitto di interesse o alcuna relazione di natura finanziaria o personale con persone o con organizzazioni che possano influenzare in modo inappropriato lo svolgimento e i risultati di questo lavoro.