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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 27 settembre 2007

Ecdc: l’aggiornamento sull’epidemia in Italia

Continuano gli sforzi per gestire l’epidemia di febbre chikungunya in Italia. Al 14 settembre, risultano in totale 101 i casi confermati dalle autorità italiane, mentre 133 sono ancora quelli sospetti in attesa della conferma di laboratorio. Il virus è stato isolato nella zanzara tigre (Aedes albopictus) e ci sono prove di trasmissione locale dell’infezione in diverse zone dell’Emilia Romagna.

 

Per quanto riguarda il rischio per l’Europa, gli esperti dell’Ecdc e dell’Oms che si sono recati in Italia (e che hanno dato un giudizio positivo sugli interventi attuati dalla Regione) sono giunti alla conclusione che un’epidemia di chikungunya come quella che si è verificata nelle province di Ravenna, Forlì e Cesena potrebbe ripetersi anche in altre aree dell’Unione europea. Occorre quindi un’attenta vigilanza nei Paesi dove è presente la zanzara tigre, per assicurare l’identificazione rapida di eventuali nuovi casi fra le persone, così come la messa in pratica tempestiva di misure di controllo efficaci.

 

Tra il 4 luglio e il 14 settembre 2007 le autorità sanitarie dell’Emilia Romagna hanno riportato in totale 267 casi sospetti di chikungunya. Guarda il la tabella con il numero di nuovi casi, suddivisi per giorno e per data di insorgenza dei sintomi (pdf 54 kb). I casi positivi confermati sono 101 (in rosso), quelli risultati negativi sono 33 (in verde), mentre quelli ancora in attesa di esito sono 133 (in giallo). La maggior parte dei casi di chikungunya sono stati riportati in due piccole cittadine in provincia di Ravenna (Castiglione di Cervia e Castiglione di Ravenna), ma qualche caso sporadico è stato registrato anche in altre zone: guarda la mappa (pdf 46 kb), che mostra come l’infezione si sia trasmessa non solo nelle due cittadine principalmente coinvolte, ma anche a Cesena, Cervia e Ravenna.

 

Leggi il comunicato originale dell’Ecdc.