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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Introduzione

Il cancro intervallo è un carcinoma che compare dopo un processo di screening risultato negativo e prima del passaggio di screening successivo. È legato sia ai limiti del test (quindi alla possibilità di avere falsi negativi) sia all’errore umano, sempre possibile nella pratica medica. Agli occhi dell’opinione pubblica e in particolare dei mass media, il cancro intervallo assume spesso un significato negativo, con ripercussioni anche critiche sul normale svolgimento del programma. Gli operatori stessi, in particolare i radiologi, temono questo fenomeno per gli effetti sulla loro immagine professionale, oltre che per le implicazioni medico legali e assicurative.

 

I programmi di screening prevedono comunque il monitoraggio dell’intervento in tutti i suoi passaggi, in modo da poter intervenire per migliorare gli aspetti organizzativi, tecnici e professionali e per tenere il più possibile bassa la percentuale di falsi negativi (e quindi di cancri intervallo), aumentando la qualità del test e la sua sensibilità.

 

La direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute ha presentato a febbraio 2008 un documento sul fenomeno dei cancri intervallo e, in generale, sui limiti dello screening mammografico. L’esigenza di esprimere una posizione non solo è fortemente sollecitata dagli operatori coinvolti, ma trova anche ulteriori ragioni nel fornire:

  • elementi per una più appropriata informazione rispetto alla popolazione destinataria e alle donne “vittime” di questi eventi
  • elementi di precisazione e indirizzi di gestione a vantaggio delle donne destinatarie dello screening.

Il documento (prima edizione), pubblicato sul sito del Ccm, ha dato il via a una discussione tra i professionisti. Il dibattito ospitato su EpiCentro ha poi portato la direzione generale della Prevenzione del ministero della Salute a presentare una seconda edizione del position paper, con l’obiettivo di precisare alcuni aspetti del documento, in vista di un’appropriata comunicazione dei contenuti e per evitare possibili equivoci. Scarica il documento (seconda edizione, pdf 130 kb).

 

27 marzo 2008

Cancri intervallo: fatti e opinioni

Alfonso Frigerio - Centro di riferimento regionale per lo screening mammografico, Torino

La corretta informazione e la collaborazione delle donne e dei medici di medicina generale consentono di ottenere i migliori risultati, riducendo gli effetti sfavorevoli legati ai limiti delle procedure diagnostiche. Per contenere il numero di tumori in stadio avanzato, è necessario l’impiego di personale specializzato e dedicato, che operi in contesti di collaborazione multidisciplinare. Oltre alla revisione radiologica, da sottolineare l’importanza di una revisione anche prognostico-epidemiologica, che sottolinei le diversità di stadio e prognosi dei tumori. Leggi l’intero intervento.

 

Monitoraggio e formazione

Antonio Ponti - Centro di riferimento regionale per lo screening mammografico, Torino

Le osservazioni del position paper del ministero sull’utilizzo sistematico del monitoraggio dei cancri intervallo per la formazione continua meritano un approfondimento, se non addirittura un documento e un dibattito a se stanti. Leggi l’intero intervento.

 

20 marzo 2008

Cancri intervallo e rischio di sovra-diagnosi

Marco Rosselli Del Turco - presidente Società europea di senologia (Eusoma)

Il continuo aumento dei richiami mette in pericolo la sostenibilità dei programmi di screening nazionali e rappresenta un grosso inconveniente per la sanità pubblica. Alla crescita dei costi e al conseguente rischio di discriminazione territoriale si aggiunge, infatti, anche il problema, acuito dai progressi delle nuove tecnologie digitali, dell’incremento dei casi di sovra-diagnosi. Leggi l’intero intervento.

 

Discussione sui cancri di intervallo: alcuni punti critici

Stefano Ciatto - Istituto scientifico per la prevenzione oncologica, Cspo Firenze

Attorno al concetto di “non diagnosticabilità” dei cancri di intervallo si concentra la problematica di una corretta valutazione del consulente tecnico d’ufficio e di una giusta modalità di revisione. In sede medico-legale, la tutela degli operatori sanitari coinvolti è garantita solo dalla designazione di un radiologo esperto in mammografie e screening. La procedura dei controlli ravvicinati è una pratica cui è bene ricorrere il meno possibile. I carcinomi di intervallo diagnosticati dopo early recall e classificati come screen detected, inoltre, possono comunque dare luogo a contenziosi medico-legali. Leggi l’intero intervento.

 

13 marzo 2008

Punti di riferimento e punti di vista

Gianni Saguatti - Unità operativa di senologia Ospedale Maggiore, Ausl di Bologna

Per limitare le ricadute psicologiche e cliniche del fenomeno dei carcinomi di intervallo sulle donne e per tutelarsi in sede di perizia medico-legale, per i radiologi ammettere l’esistenza di questa problematica è ormai indispensabile. I cancri intervallo sono validi indicatori di efficacia, ma anche eventi che comportano pesanti effetti sulla vita, delle pazienti e dei medici. Leggi l’intero intervento.

 

I cancri di intervallo necessitano di una terminologia rigorosa

Paolo Giorgi Rossi - Agenzia di sanità pubblica, Regione Lazio

Il cancro intervallo è un evento naturale, quindi definirlo un “evento dannoso” è rischioso e può determinare pesanti ripercussioni in sede medico-legale. Quando si ha a che fare con temi tanto delicati, il linguaggio dovrebbe essere il più accurato possibile e bisognerebbe evitare espressioni improprie o addirittura errate. Leggi l’intero intervento.

 

6 marzo 2008

Cancri intervallo e... salvataggi imperfetti

Marco Petrella - responsabile del programma aziendale screening, Ausl 2 Umbria

È preoccupante la decisione di inquadrare il tema dei cancri intervallo nel contesto più generale del rischio clinico: il cancro intervallo non è una sepsi post-operatoria. Non c’è radiologo per quanto bravo che possa evitare i limiti della mammografia. L’elevato livello di esposizione al rischio degli operatori deve essere considerato adeguatamente non per invocare l’impunità di coloro che hanno commesso degli errori, ma perché abbia fine il clima di caccia alle streghe che si è venuto a creare nell’ambito della senologia. Leggi l’intero intervento.

 

Ma i cancri intervallo non sono assimilabili agli errori diagnostici

Gian Marco Giuseppetti - presidente Sezione di senologia, Società italiana di radiologia medica

I cancri intervallo non sono semplici “errori”: la mammografia ha dei limiti, e ci sono carcinomi che lo screening non è in grado di registrare. Il cancro intervallo può essere conseguenza di un limite del test, come di un errore nella sua lettura. Ma ammettere l’eventualità dell’errore umano è altra cosa dal definire tout court il cancro intervallo come un errore. La mancanza di chiarezza rischia di nuocere, seppur con modalità differenti, proprio ai diretti interessati: donne e operatori sanitari. Leggi l’intero intervento.

 

28 febbraio 2008

Un punto di riferimento per gli aspetti scientifici e medico-legali

Carlo Naldoni - Coordinamento regionale programma di screening oncologici, Regione Emilia-Romagna

Il position paper abbandona la logica della completa e infallibile specificità e sensibilità dei metodi, ma ribadisce l’effettiva possibilità di controllare e contenere il fenomeno dei cancri intervallo. Il documento è, per tutti i professionisti e gli operatori coinvolti nei programmi di screening, un punto di riferimento scientifico-culturale utile non solo per valutazioni più eque e corrette, ma anche per orientare il lavoro di medici e radiologi e di quanti si trovino coinvolti in questioni di carattere assicurativo e medico-legale. Leggi l’intero intervento.

 

21 febbraio 2008

I cancri intervallo: una problematica da affrontare con chiarezza e regole certe

Marco Zappa - direttore Osservatorio nazionale screening

Il documento prodotto dal ministero della Salute compie un importante passo avanti rispetto al passato, affrontando apertamente la problematica dei cancri intervallo e indicando procedure per il miglioramento delle tecniche diagnostiche. Affrontando di petto la questione del possibile errore del radiologo di screening, si cerca così di mettere in atto metodi per una migliore garanzia di qualità per la donna, tutelando nel contempo la professionalità degli operatori coinvolti. Leggi l’intero intervento.