24 marzo 2016 - Dal 1999 al 2014, più di 165 mila persone negli Stati Uniti sono morte per sovradosaggio di analgesici oppiacei e si stima che, nel 2013, 1,6 milioni di persone ne abbiano abusato o siano risultate dipendenti: sono i numeri riportati nell’introduzione alle Linee guida sulla prescrizione dei farmaci oppiacei nella terapia del dolore cronico elaborate dai Cdc (Centers for Disease Control and Prevention), e pubblicate su Jama a marzo 2016, (versione integrale consultabile sul Morbidity and Mortality Weekly Report - Mmwr). L’obiettivo delle linee guida, definite attraverso una revisione sistematica delle evidenze scientifiche, è fornire ai medici di assistenza primaria (medici di famiglia e internisti) raccomandazioni utili sulla gestione e la terapia del dolore cronico non oncologico e sulla prescrizione dei farmaci oppiacei nel trattamento di pazienti adulti in regime ambulatoriale (escluse le cure palliative e di fine vita). Una serie di articoli commentano le linee guida e approfondiscono i rischi connessi all’uso e all’abuso degli antidolorifici oppiacei, sottolineando come non siano stati condotti studi rigorosi sull’efficacia a lungo termine nel controllo del dolore cronico e come il loro consumo sia invece associato a gravi rischi dose-dipendenti, tra cui il disturbo da uso di oppiacei (abuso e dipendenza), l’overdose e la morte.
La terapia del dolore cronico
Le informazioni contenute negli articoli pubblicati su Jama indicano che il dolore cronico (per definizione un dolore che dura da più di 3 mesi) è una patologia complessa, eterogenea e difficile da gestire.
I pazienti con dolore cronico presentano una diminuzione della qualità della vita e un aumento del rischio di comorbidità multiple. Pertanto, fornire ai medici strumenti efficaci e linee guida per la gestione del dolore cronico è di fondamentale importanza. Il dolore cronico può essere trattato sia con una terapia farmacologica (antinfiammatori non steroidei, antidepressivi, anticonvulsivanti e oppiacei) che con misure non farmacologiche, come la terapia fisica e comportamentale.
La difficoltà nella gestione del dolore cronico è ulteriormente aggravata dall’inadeguata formazione dei medici per quanto riguarda la prescrizione degli oppiacei. Le raccomandazioni contenute nelle linee guida dei Cdc rappresentano uno strumento pratico per i medici impegnati nell’assistenza primaria.
Le 12 raccomandazioni dei Cdc
Le raccomandazioni per il trattamento del dolore cronico non oncologico, escluse le cure palliative e di fine vita, sono applicabili al paziente adulto (dai 18 anni di età) e hanno lo scopo di fornire indicazioni più precise sulla prescrizione dei farmaci oppiacei, di migliorare la comunicazione tra i medici e i pazienti circa i rischi e i benefici della terapia con questi medicinali, ottimizzare la sicurezza e l'efficacia del trattamento del dolore cronico e ridurre i rischi associati alla terapia a lungo termine con gli oppiacei.
Le 12 raccomandazioni sono raggruppate in tre macroaree che considerano:
Di seguito un sommario delle 12 raccomandazioni elencate nelle linee guida dei Cdc:
Le linee guida Cdc per la prescrizione degli oppiacei nella terapia del dolore cronico, approvate dalla Food and Drug Administration statunitense, rappresentano un passo avanti nel raggiungimento di un equilibrio tra le richieste e i bisogni del paziente con dolore cronico e i rischi connessi a una eccesiva prescrizione di farmaci oppiacei da parte dei medici.
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