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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Qualità delle informazioni sull’uso degli anti-ipertensivi in allattamento

26 novembre 2015 - Offrire ai prescrittori, ai professionisti sanitari, alle donne e al pubblico più in generale informazioni aggiornate e coerenti sulla sicurezza d’uso dei farmaci in allattamento (in particolare sull’uso degli anti-ipertensivi). Questo il tema dell’articolo pubblicato il 13 novembre 2015 su Breastfeeding Medicine dal titolo “The difficulties in antihypertensive drug prescription during lactation: is the information consistent?”, pubblicato dal gruppo di ricerca dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

 

Secondo l’American Academy of Pediatrics, infatti, una ragione comune per l’interruzione precoce dell’allattamento è l’uso dei farmaci e la conseguente raccomandazione (nella maggior parte dei casi non giustificata) da parte dei medici di interrompere l’allattamento. Uno dei motivi è che le informazioni sulla sicurezza delle medicine durante l’allattamento espresse da fonti scientifiche accreditate, come Lactmed (Drugs and Lactation Database, US National Library of Medicine), e dalle Agenzie regolatorie – incluse quelle presenti nei foglietti illustrativi (Fi) e nei riassunti delle caratteristiche del prodotto (Rcp) – non sempre sono uniformi. Questo porta all’adozione di un principio di prudenza che conduce il medico alla presunzione di un rischio, delegando alle donne la scelta tra il trattamento farmacologico e l’allattamento, senza considerare valide alternative dal punto di vista farmacologico e della gestione dell’allattamento.

 

L’obiettivo dello studio era dunque confrontare il grado di accordo tra differenti fonti ufficiali di informazione sull’uso dei farmaci in allattamento. Le fonti di informazione hanno incluso le Agenzie regolatorie del farmaco e alcune fonti scientifiche. Dai database online delle Agenzie Regolatorie europee (European Medicines Agency e Heads of Medicine Agencies) e statunitensi (Food and Drug Administration) sono stati reperiti i Fi e i Rcf. Tra le fonti scientifiche, sono stati selezionati la raccolta di monografie “Medications and Mothers’ Milk” (Hale e Rowe, 2014) e il database LactMed.

 

Sono state analizzate le informazioni sull’uso di 11 farmaci anti-ipertensivi durante l’allattamento. Ciò che emerge è che i foglietti illustrativi e i riassunti delle caratteristiche del prodotto riportano un profilo di rischio sempre più elevato rispetto a quello espresso dalle fonti scientifiche selezionate e spesso suggeriscono l’interruzione dell’allattamento anche per farmaci notoriamente compatibili.

 

I professionisti sanitari dovrebbero essere supportati da informazioni ufficiali accurate, esaustive e coerenti sull’uso dei farmaci in allattamento. Se, come accade nella maggioranza dei casi, il trattamento farmacologico è compatibile con l’allattamento, i prescrittori dovrebbero facilitare una scelta informata e consapevole, fornendo alla donna, e alla coppia, strumenti per monitorare lo stato di salute di madre e bambino durante la terapia e per segnalare al medico eventuali sintomi o reazioni avverse al farmaco.

 

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