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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 9 gennaio 2006

Oms: la situazione in Turchia

Il ministro della salute turco ha confermato altri due casi di infezione umana da parte del virus dell'influenza aviaria H5N1. Si tratta di due bambini, rispettivamente di 5 e 8 anni, entrambi ricoverati. Con questi, salgono a quattro i casi in Turchia confermati dalle analisi di laboratorio, di cui due mortali.

Un laboratorio inglese che collabora con l'Oms ha confermato la presenza del virus H5N1 nei campioni prelevati dai due pazienti deceduti. Il ministro della salute ha anche dichiarato la morte di una terza persona, una ragazzina di 12 anni, presumibilmente a causa del virus H5N1. La ragazza, morta il 6 gennaio, è sorella dei due bambini deceduti. Un quarto bambino della stessa famiglia, di sei anni, è a sua volta ricoverato. Sono in corso test di laboratorio su campioni prelevati da questi pazienti.

In accordo con le autorità turche, una trentina di pazienti ricoverati nell'ospedale di Van sono al momento trattati per una possibile infezione da parte di H5N1. La maggior parte sono bambini e provengono dalla zona rurale di Dogubayazit.

A causa delle condizioni meteorologiche avverse, è stato rimandato l'arrivo del team di esperti internazionali nella provincia di Van. Il governo turco si sta adoperando perché il trasporto di queste persone nella regione coinvolta, nella parte orientale del Paese, avvenga il più velocemente possibile.

Ad oggi, i dati fanno pensare che i pazienti siano stati infettati a causa dello stretto contatto con il pollame malato. Durante questo inverno, le temperature rigide hanno favorito la vicinanza tra persone e polli, per l'abitudine in molte zone rurali di tenere gli animali in casa quando fa troppo freddo. I test hanno mostrato che il virus può sopravvivere all'interno delle feci animali almeno per 35 giorni a basse temperature (4oC).

Sulla base dell'esperienza avuta con l'epidemia di influenza aviaria da H5N1 in Asia, le attività giudicate più a rischio sono la macellazione, la spennatura, la vendita e la preparazione dei polli malati. Il rischio è molto più alto nelle zone rurali, dove le persone sono abituate a macellare e mangiare gli uccelli dopo che alcuni animali sono morti o hanno mostrato sintomi di malattia.

Negli ultimi giorni, la sorveglianza epidemica fra gli animali è notevolmente aumentata. Focolai epidemici di influenza aviaria ad alta patogenicità sono stati ormai confermati in sei province della parte orientale e sud-orientale del Paese. Altri focolai sospetti nella stessa regione sono sotto indagine.

Evitare le attività ad alto rischio è attualmente la strategia più efficace per la popolazione locale per proteggersi dall'infezione.

 

Ecdc, al lavoro in Turchia il team di esperti

Il team di esperti internazionali dell'Oms, dell'Ecdc e della Commissione europea sono arrivati a Van, nella Turchia orientale. L'obiettivo è fornire supporto alle autorità locali per rafforzare le misure di controllo, estendere le indagini e aumentare le analisi di laboratorio. L'esito della missione sarà la pubblicazione di una serie di raccomandazioni basate sui risultati di queste indagini, oltre a una migliore conoscenza dell'attività del virus H5N1 nell'uomo e una capacità di preparazione alla pandemia più efficace.

Al momento, sono 9 i casi confermati (di cui 3 in un laboratorio inglese di riferimento dell'Oms).

I dati più recenti a disposizione confermano che sono soprattutto i bambini a essere più colpiti, e che in tutti i casi c'è stato un contatto diretto e molto stretto tra i soggetti colpiti e pollame morto o malato.

Non c'è alcuna prova di una trasmissione da uomo a uomo della malattia. La situazione in Turchia sembra quindi molto simile a quella del Sud est asiatico, ma servono indagini epidemiologiche più approfondite.

Il 7 gennaio scorso era deceduta anche la sorella di 12 anni dei due fratelli morti all'inizio della settimana nella provincia turca di Van. Un quarto familiare (un bambino di 6 anni) è tuttora in ospedale. Ci sono poi altri 30 pazienti (la maggior parte dei quali bambini provenienti da Dogubeyazit) ricoverati all'ospedale di Van con sintomi sospetti: si è ancora in attesa dei risultati delle analisi.

 

I documenti tecnici dell'Ecdc, aggiornati e in italiano

On line la versione in italiano (traduzione a cura della redazione di EpiCentro) del documento tecnico dell'Ecdc per minimizzare il rischio di contagio nell'uomo in seguito a esposizione a pollame e animali infetti, aggiornato al 21 dicembre 2005.

Non cambiano le raccomandazioni relative alla valutazione del rischio (sintesi in italiano a cura della redazione di EpiCentro). Rischio che per l'uomo è confinato quasi esclusivamente a certi gruppi di persone (quelli che sono in contatto diretto con gli animali domestici infetti). Per coloro che invece non hanno contatti diretti con uccelli domestici e selvatici, il rischio è praticamente inesistente.

Sono ancora valide, infine, anche le raccomandazioni per i viaggiatori nei Paesi colpiti dall'influenza aviaria.

 

Ue: stop all'importazione di piume dai Paesi confinanti con la Turchia
La Commissione europea adotterà il provvedimento di bandire l'importazione di piume non trattate da Azerbaijan, Armenia, Georgia, Siria, Iran e Iraq, tutti Paesi confinanti con la Turchia orientale, dove attualmente è in corso un'epidemia di influenza aviaria da H5N1 fra il pollame. La decisione è stata presa dagli Stati membri nell'incontro tenuto oggi dal Comitato sulla catena alimentare e la salute animale (Scfah). Rimane in vigore la messa al bando totale, adottata all'inizio di ottobre 2005, dell'importazione di uccelli vivi o di prodotti avicoli dalla Turchia.
Gli esperti degli Stati membri hanno discusso anche della sorveglianza dell'influenza aviaria nell'Unione europea. Da quando lo scorso ottobre la Commissione ha stabilito di rafforzare le misure di sorveglianza, l'Ue ha effettuato il test per l'influenza aviaria su circa 25.000 uccelli selvatici verso la fine del 2005. Tutti i campioni sono risultati negativi per il virus e non sono stati ancora riportati sinora casi di H5N1 nell'Ue.
Il gruppo congiunto di esperti dell'Oms, della Commissione europea/Fao/Oie e dei Cdc europei (Ecdc) ha raggiunto la zona epidemica di Van ieri sera e ha cominciato le analisi epidemiologiche questa mattina. Questo gruppo di esperti provvederà anche a supportare le autorità turche nella gestione della situazione e a stabilire le ulteriori necessità del Paese in termini di aiuti internazionali.