Notiziario - 11 gennaio 2006
Oms: in Turchia nessuna trasmissione diretta da uomo a uomo
I test di laboratorio condotti in Turchia hanno
confermato la presenza del sottotipo H5 di virus dell'influenza aviaria
nei campioni prelevati da altri 10 pazienti. Cinque di questi erano già
stati annunciati ieri dal ministro della salute turco, altri cinque
oggi. La maggior parte dei pazienti sono bambini e sono stati tutti
ricoverati per essere curati e tenuti sotto osservazione.
Dei cinque pazienti annunciati domenica, tre vengono dalla provincia di
Ankara e sono rispettivamente due fratelli di 5 e 2 anni e un uomo di 65
anni. Tutti e tre i pazienti sono ricoverati ad Ankara. Gli altri due
casi, una bambina di 9 anni e suo fratello di 3 anni, del distretto di
Dogubeyazit nella provincia di Agri, sono invece ricoverati
nell'ospedale di Van.
I cinque casi annunciati oggi provengono dalle province di Kastamonu,
Corum e Samsun, situate nella regione centro-settentrionale del Paese,
al confine con il Mar Nero, e dalla provincia di Van. Con questi sale a
14 il numero totale di casi confermati in laboratorio in Turchia. Di
questi pazienti, due sono morti. L'Oms aggiornerà con questi casi il suo
monitoraggio complessivo soltanto dopo un'ulteriore conferma da parte di
un laboratorio esterno di riferimento per l'H5.
La qualità dei test di laboratorio condotti presso il Centro nazionale
turco per l'influenza di Ankara è molto alta. I risultati dei test
effettuati la scorsa settimana sono stati del tutto confermati da un
laboratorio inglese affiliato all'Oms. Secondo l'Oms, dunque, è
probabile che anche i nuovi casi verranno confermati dal laboratorio di
riferimento, dove i campioni sono stati inviati per ulteriori analisi.
H5N1 è l'unico ceppo all'interno del sottotipo H5 noto per essere in
grado di infettare l'uomo. Nell'eventualità in cui venga confermata
l'epidemia di H5N1 fra gli uccelli, ci si attende che i casi umani di
influenza aviaria saranno provocati da questo stesso ceppo virale.
Il gruppo iniziale dell'Oms, accompagnato dal ministro della salute
turco, è arrivato ieri sera nella provincia di Van. Attualmente sta
controllando la situazione epidemiologica, valutando i fattori di
rischio e le misure di controllo e discutendo con le autorità locali
l'eventuale necessità di ulteriori aiuti e strumenti. Inoltre, il gruppo
sta tenendo sotto osservazione i pazienti ricoverati nell'ospedale di
Van, dove circa 38 persone sono attualmente trattate come dei casi
sospetti di infezione da H5N1.
Dalle indagini iniziali non sembra che il virus abbia acquisito una
maggiore capacità di trasmettersi da persona a persona. La maggior parte
dei pazienti sotto osservazione sono bambini, spesso della stessa
famiglia, che generalmente sono stati a contatto con pollame infetto o
deceduto.
Attualmente ci sono focolai epidemici fra i polli in molte zone del
Paese. Negli ultimi giorni, il ministro dell'agricoltura ha confermato
l'epidemia da H5N1 fra gli uccelli in 10 delle 81 province del Paese.
Sono in corso abbattimenti estesi di animali, mentre sono sotto indagine
altri possibili focolai epidemici.
Con l'autorizzazione del ministro della salute, due epidemiologi e due
esperti in analisi di laboratorio si uniranno al gruppo iniziale dell'Oms
nei prossimi giorni.
Dato l'elevato grado di consapevolezza della malattia e della sua
presenza fra il pollame in molte zone del Paese, è probabile che il
numero di persone preoccupate per una possibile esposizione al virus
crescerà sensibilmente. Questo supporto ulteriore dovrebbe accelerare la
valutazione della situazione epidemiologica e aumentare la capacità di
conferma rapida o il reclutamento delle persone da mettere sotto
osservazione per valutare la presenza di una possibile infezione.
Allarme dalla Fao: il virus H5N1 rischia di diventare endemico in Turchia
La Fao ha avvertito oggi che il virus ad alta patogenicità dell’influenza aviaria H5N1 potrebbe diventare endemico in Turchia e rappresentare così un serio rischio per tutti i Paesi vicini.
“Il virus potrebbe diffondersi nonostante le misure di controllo già prese”, ha detto Juan Lubroth, esperto Fao di salute animale. “Se non si riuscirà a isolare i luoghi dove il virus aviario è al momento presente, vi sarà un’esposizione degli esseri umani e degli animali ancora maggiore”, ha aggiunto.
La Fao ha fatto appello ai Paesi confinanti (Armenia, Azerbaigian, Georgia, Iraq, Iran e Siria) perché mantengano alta la vigilanza, applichino le misure di sorveglianza e di controllo e assicurino che l’opinione pubblica sia bene informata sui rischi della malattia.
La Fao ha inviato un team di esperti in Turchia per aiutare le autorità a contenere la malattia.
“La Turchia deve mettere in atto una campagna di controllo coordinata a livello centrale che copra l’intero Paese, basata su interventi a livello locale efficienti attuati in modo trasparente. I casi di infezione devono essere segnalati immediatamente e nelle zone dove si sono manifestati i focolai epidemici devono essere applicate tutte le misure di controllo raccomandate a livello internazionale, quali l’abbattimento del pollame, l’isolamento e, se e quando indicato, anche la vaccinazione”, ha detto Lubroth.
I servizi veterinari devono avere tutto il sostegno politico e le risorse finanziarie necessarie per essere in grado di indagare a fondo e segnalare ogni possibile sospetto di influenza aviaria. Dovrebbero anche assicurare che tutti coloro che posseggono polli nelle regioni più a rischio siano ampiamente informati sui sintomi della malattia e sulle misure di controllo che è necessario prendere.
Tutte le comunità rurali che allevano pollame devono essere coscienti della minaccia che la malattia rappresenta e seguire buone pratiche igieniche e agricole per arrestare l’ingresso del virus nei loro allevamenti e, nel caso fosse individuata la malattia, evitare l’esposizione degli esseri umani al virus.
“La segnalazione immediata da parte di coloro che posseggono pollame rappresenta la migliore tutela della salute della popolazione”, ha detto Lubroth.
Dovrebbe cessare ogni movimento di pollame nelle aree dove si sono già manifestati focolai, se non quando consentito dai veterinari. I regali di pollame in occasione delle festività rappresentano un grande rischio di diffusione del virus.
Ogni villaggio dovrebbe quindi rafforzare le misure di biosicurezza e controllare strettamente i movimenti del pollame per evitare qualsiasi contatto tra gli allevamenti. Secondo la Fao, queste misure aiuteranno le campagne di controllo a livello provinciale e nazionale e contribuiranno a evitare il diffondersi del virus nei villaggi rurali.
Oms, Turchia: al via una campagna nazionale di
sensibilizzazione
I test condotti nei laboratori turchi hanno confermato il
quindicesimo caso umano di infezione da parte del virus dell'influenza
aviaria H5N1. Si tratta di una donna di 37 anni che è stata esposta a
lungo a pollame infetto. La donna proviene dalla zona centrale di Sivas,
settima provincia in cui sono stati riportati casi di infezione.
Nonostante non siano ancora stati segnalati focolai epidemici in questa
provincia, la zona confina con le aree in cui l'epidemia fra i volatili
è stata confermata in laboratorio.
Fra gli uccelli la situazione continua a evolversi, con molti nuovi
focolai sotto osservazione in altre parti del Paese. Al momento, i dati
disponibili indicano che i pazienti sono stati infettati dopo essere
stati a stretto contatto con gli uccelli malati.
Il governo turco ha lanciato una serrata campagna nazionale di
sensibilizzazione. Grazie a una maggiore comprensione pubblica della
malattia, insieme, insieme alla disponibilità di dati più completi
sull'attività del virus negli animali, si potrebbe aiutare a ridurre il
rischio di nuovi casi nell'uomo e a controllare l'infezione fra gli
uccelli. Poiché la maggior parte dei casi confermati e delle persone
sotto osservazione sono bambini, è molto importante che i messaggi sui
comportamenti ad alto rischio raggiungano i più piccoli.
Venerdì sera sono arrivati in Turchia circa 100 mila dosi di oseltamivir
(Tamiflu). Questo lotto di farmaci, che potranno essere usati sia per il
trattamento che per la profilassi delle persone a rischio, è considerato
adeguato dal governo turco per fronteggiare l'attuale situazione. Entro
i prossimi due giorni, l'Oms fornirà anche un ulteriore supporto al
lavoro di analisi di laboratorio.
Marc Danzon, direttore dell'Oms Europa, arriverà ad Ankara domani per
incontrare il ministro della salute turco. Insieme valuteranno la
situazione e stabiliranno le necessità immediate.
Ecdc, l'epidemiologia sul campo al lavoro a Van
Sono 42 le persone ricoverate nell'ospedale di Van con sintomi sospetti di influenza aviaria. Tre di questi sono morti, uno è stato dimesso e 38 restano ancora ricoverati. Altri 5 casi sospetti sono sotto esame ad Ankara, 21 a Istanbul.
I casi riportati ufficialmente dal laboratorio per l'influenza di Ankara sono 14, 9 dei quali sono stati confermati anche da un laboratorio di riferimento dell'Oms.
I 14 casi confermati provengono dalle province di Agri, Ankara, Corum, Kastamonu e Samsun.
Due dei tre decessi sono stati provocati ufficialmente dal virus H5N1, l'altro è comunque considerato probabile.
A livello veterinario, al momento sono 15 i focolai epidemici presenti in 10 province diverse della Turchia. La situazione negli animali è quindi molto più grave di quanto finora si pensasse.
Il governo turco ha disposto l'invio di uno staff di tecnici nelle aree colpite. Il team internazionale formato da esperti dell'Oms, della Commissione europea e dell'Ecdc si trova già a Van da domenica 8 gennaio. L'obiettivo è fornire una valutazione iniziale della situazione, che tenga conto delle informazioni epidemiologiche sull'esposizione, che informi le autorità sanitarie sulle contromisure e che pianifichi ulteriore assistenza. Il team è stato integrato con nuovo personale e ora comprende in tutto nove membri, inclusi due epidemiologi dell'Ecdc. Anche l'Unione europea ha risposto all'appello dell'Oms, mettendo a disposizione cinque tirocinanti di Epiet (il Programma di formazione europeo in epidemiologia applicata), oltre a un epidemiologo esperto in sistemi informativi che potrebbe lavorare sul campo per fornire un aiuto ulteriore nel corso delle indagini.
Salgono a cinque i decessi in Cina provocati dal virus H5N1
Il ministero della Sanità cinese ha confermato l'ottavo caso di infezione umana da virus H5N1. Il paziente, un bambino di 6 anni della provincia meridionale di Hunan, ha sviluppato febbre e polmonite il 24 dicembre scorso. Ora è in condizioni stabili, in ospedale.
Le autorità di Pechino hanno annunciato anche la morte di altre due persone, precedentemente colpite dal virus dell'influenza aviaria: una bambina di 10 anni della regione del Guangxi e un uomo di 35, originario della provincia di Jiangxi. Complessivamente, quindi, degli otto casi registrati in Cina, cinque sono risultati fatali.
Le indagini preliminari hanno permesso di identificare nel pollame di famiglia la probabile fonte di esposizione, nonostante non fossero stati registrati focolai epidemici negli animali in questa zona. Tutte le persone che sono state a stretto contatto con il bambino sono state poste sotto osservazione, ma nessuno al momento mostra i sintomi dell'infezione.
Si tratta del secondo caso di influenza aviaria nell'uomo che viene registrato nella provincia di Hunan, l'altro si era verificato a metà novembre 2005, a circa 300 chilometri di distanza da questo. Oltre ad Hunan, le province e le regioni cinesi dove si sono avuti casi umani di influenza aviaria sono Anhui, Guangxi, Liaoning, Jiangxi e Fujian.