Notiziario - 14 febbraio 2006
Le indicazioni e le raccomandazioni del
ministero della Salute
Per prevenire la diffusione della
malattia dagli uccelli selvatici a quelli domestici, l'unità di crisi
predisposta dal ministero della Salute presenta un documento per fornire
informazioni utili e indicazioni di comportamento alla popolazione sui
rischi derivanti dalla presenza del virus H5N1 negli uccelli selvatici.
Per qualsiasi informazione sull'argomento presso il ministero della
Salute è attivo, dal lunedì al venerdì e dalle 9 alle 20, il numero
verde 1500.
Fao: efficaci le misure adottate in Italia
La Fao ha definito di "estrema efficacia" le misure adottate dal
governo italiano a seguito dell'individuazione del virus altamente
patogeno dell'influenza aviaria in 6 cigni selvatici in Sicilia. "Queste
misure rappresentano un buon esempio di come i Paesi debbano reagire per
circoscrivere il virus non appena viene scoperto", ha detto il dottor Juan Lubroth, esperto del Dipartimento produzione e salute animale della
Fao. “È fondamentale che si continuino a osservare misure di controllo e
sorveglianza. Non c'è molto che si possa fare a livello di animali
selvatici, ma per evitare che il virus si diffonda si deve vigilare sul
modo in cui il pollame viene allevato e commercializzato”, ha aggiunto
l'esperto. “È importante ribadire che sino a oggi non c'è alcun
riscontro in Italia di presenza del virus H5N1 nel pollame: i casi
individuati sono al momento circoscritti ai volatili selvatici”,
sottolinea Lubroth.
E i sistemi veterinari sono efficienti: “Questo fa ben sperare che venga
bloccato il diffondersi del virus, che non si estenda ai polli e che il
rischio di pandemia diminuisca”. È importante che gli allevamenti
seguano strettamente le norme igienico-sanitarie stabilite dai ministeri
della salute, come per esempio tenere i polli rinchiusi per evitare ogni
possibile contatto con i volatili selvatici.
La Fao raccomanda che solo il pollame sano e ispezionato dalle autorità
sanitarie entri nella catena commerciale. La situazione attuale in
Italia non giustifica l'eliminazione di prodotti aviari dalla dieta.
L'influenza aviaria è a tutt'oggi una malattia animale, ribadisce
l'agenzia. La battaglia si vince eliminando il virus alla sua origine,
vale a dire tra i volatili.
Fao e Oie, intervenire subito in Africa
I Paesi confinanti con la Nigeria (Benin, Camerun, Ciad, Ghana,
Niger e Togo) devono rafforzare la sorveglianza e i controlli alle
frontiere: il virus dell'influenza aviaria, infatti, si diffonde
spesso con la circolazione di animali infetti. Pertanto, per contenere
la malattia deve essere posto un freno a qualsiasi movimento di pollame.
Inoltre, non si devono importare o commerciare bestiame, pollame e
prodotti di origine animale.
La Fao e l'Oie hanno fatto un appello alle autorità veterinarie della
Nigeria a chiudere immediatamente i mercati di pollame negli stati di
Kaduna e Kano e nelle regioni limitrofe, per evitare un'ulteriore
diffusione del virus.
Le misure prioritarie che le due organizzazioni raccomandano sono:
abbattimento degli animali infetti (rispettando le procedure Oie) nelle
aree dove si sono registrati i focolai e nelle loro vicinanze;
vaccinazioni a tappeto nelle aree infette; controllo di persone e
animali che si spostano da e verso le zone interessate dai focolai,
igiene minuziosa e buone pratiche di allevamento.
La Fao e l'Oie giudicano positivamente le misure d'emergenza adottate
nello stato di Kaduna, Kano e Plateau, dove si stanno esaminando i casi
sospetti di influenza aviaria. Tuttavia, ritengono che le misure di
controllo debbano essere intensificate applicando le procedure standard
raccomandate dalla Fao e i criteri guida internazionali dell'Oie.
La Fao e l'Oie hanno accolto con favore la decisione del Ministro
dell'Agricoltura nigeriano Mallam Bello di offrire indennizzi agli
allevatori per le perdite causate dalla malattia e dall'abbattimento
degli animali: si tratta infatti di provvedimento utile per incoraggiare
una tempestiva segnalazione dell'infezione.
Nelle zone dove si sono registrati i focolai e nei laboratori, il
personale veterinario e tecnico deve indossare tute protettive. La Fao e
il Dipartimento dell'agricoltura degli Stati Uniti stanno per spedire in
Nigeria oltre 1000 kit di attrezzature protettive.
Fao: le mappe della diffusione del virus
Sul sito della Fao è possibile consultare una
serie di mappe che permettono di fotografare la situazione in corso
e l'andamento della diffusione del virus H5N1 negli ultimi mesi in Asia,
Europa e Africa. Di particolare interesse la mappa dei focolai che, da
ottobre a oggi, sono esplosi in
Turchia ed
Europa. Per quanto riguarda la Nigeria, sono on line la
mappa con il focolaio identificato all'inizio di febbraio e quella
relativa alla
densità del pollame presente sul territorio del Paese africano.
Fao, il bollettino con la situazione aggiornata
Sull'ultimo bollettino della Fao, gli aggiornamenti sulla situazione
in corso e le preoccupazioni per una possibile diffusione del virus nei
Paesi confinanti con la Turchia e in Africa. C'è anche un rischio
concreto legato ai flussi migratori per la prossima primavera.