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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 16 novembre 2005

Il punto della situazione

  • Umana
    Il presidente indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono, ha detto che sono sette i cittadini indonesiani uccisi finora dal virus dell'influenza aviaria. Il bilancio è più grave di quello riportato dall'Organizzazione mondiale della sanità, che fissa il numero accertato delle vittime indonesiane a cinque. "Ho prestato particolare attenzione all'area di Giacarta e dai dati che ho raccolto ci sarebbero 11 persone affette dal virus, oltre alle 7 già decedute", ha concluso il presidente dell'Indonesia, invitando i cittadini a una mobilitazione nazionale contro l'influenza aviaria. Nel Paese si sospetta un altro caso di infezione umana (un adolescente di 16 anni), ma si dovranno attendere i risultati dei test da un laboratorio di Hong Kong per sapere se si tratta effettivamente del virus H5N1.
    Thailandia: Il ministro della Salute thailandese ha confermato un altro caso di infezione umana dal virus H5N1 dell'influenza aviaria. Si tratta di un bambino di 18 mesi che si trova in buone condizioni.
    Vietnam: altri due casi sospetti di infezione umana.

  • Veterinaria
    Cina: le autorità proveranno a vaccinare l'enorme popolazione di pollame del paese, dove ci sono circa 14 miliardi di polli. Il responsabile dell'ufficio veterinario nazionale, Jia Youling ha dovuto assicurare che "i costi saranno sostenuti dal governo". La decisione di Pechino è stata presa dopo l'undicesimo focolaio di influenza aviaria scoperto in un mese.
    Inghilterra: il ministero dell'Ambiente ha reso noto che 53 canarini originari di Taiwan sono morti a causa del virus H5N1 in Inghilterra, a ottobre. Il rapporto del ministero sottolinea che "solamente i canarini sono stati infettati dall'H5N1, non vi sono prove della trasmissione del virus ad altre specie". I canarini facevano parte di un lotto di 186 volatili provenienti da Taiwan il 28 settembre; dodici giorni dopo hanno fatto la loro comparsa nel centro 148 pappagalli, nessuno dei quali avrebbe contratto il virus dell'influenza aviaria.

Thailandia: confermato caso di infezione umana

Il ministro della Salute thailandese ha confermato un altro caso di infezione umana dal virus H5N1 dell'influenza aviaria. Si tratta di un bambino di 18 mesi, proveniente dalla periferia di Bangkok. Il bimbo ha sviluppato i sintomi lo scorso 1 novembre ed è stato ricoverato il 5 dello stesso mese. Ora si trova in buone condizioni. È il quarto caso dell'anno confermato in Thailandia. Da gennaio 2004, il Paese asiatico ha riportato 21 casi, 13 dei quali risultati fatali.

 

Vietnam: Istituto Pasteur, l'H5N1 è mutato ed è diventato più pericoloso

I ricercatori dell'Istituto Pasteur di Ho Chi Min City (Vietnam) hanno completato il sequenziamento di 24 campioni virali di H5N1 prelevati nella regione del delta del Mekong e hanno scoperto che il virus dal 2003 a oggi ha subito delle mutazioni che lo rendono più pericoloso. La notizia è stata diffusa dalla stampa locale e rilanciata dal sito internazionale ProMed. Nel periodo compreso tra dicembre 2003 e marzo 2005 il virus dell'influenza aviaria ha subito delle mutazioni in alcuni geni che codificano gli antigeni di superficie HA e NA. La mutazione indica che il virus ha acquisito la capacità di riprodursi con successo anche all'interno delle cellule dei mammiferi e che è aumentata la sua capacità di diffusione. Tutti i campioni esaminati dall'Istituto Pasteur sono risultati resistenti agli antivirali tradizionali, l'amantadina e la rimantadina. In tutto sono stati decodificati totalmente 5 campioni di origine umana e 16 di origine animale. I restanti 3 campioni sono stati decodificati solo parzialmente. La ricerca non ha però consentito di comprendere quali siano le mutazioni necessarie al virus per acquisire la capacità di trasmissione da uomo a uomo e in quali condizioni si possano creare tali mutazioni.

Il comitato editoriale di ProMed ricorda però che scoperte simili sono già state riportate in precedenza. Da questo report non è chiaro infatti se sono stati condotti esperimenti su cavie per provare l’ipotesi secondo cui tutti i virus sequenziati avessero rafforzato la capacità di moltiplicarsi con efficacia nelle cellule dei mammiferi. Questo non vuol dire che automaticamente ci sia una maggiore abilità nel trasmettersi da uomo a uomo.

Per una discussione su questi temi vedi anche il report dell’Oms pubblicato sul New England Journal of Medicine on line lunedì 3 ottobre 2005.

Leggi l'articolo e il commento su ProMed.

 

Meeting Ginevra: ecco documenti chiave e presentazioni

Sul sito dell’Oms è possibile consultare le presentazioni e i documenti chiave relativi a tutti gli interventi e le relazioni dei partecipanti al meeting sull’influenza aviaria organizzato da Oms, Fao, Oie e Banca mondiale (Ginevra, 7-9 novembre 2005). Vai alle pagine dell’Oms con tutte le presentazioni e i documenti discussi. Leggi anche su EpiCentro lo speciale sul meeting.

 

Anatra infetta: il rapporto tecnico sul campione isolato in Italia

Martedì 8 novembre 2005 un isolato di virus influenzale di tipo A è stato inviato al Centro nazionale di referenza per l’influenza aviaria di Legnaro (Padova) per essere sottoposto a una dettagliata tipizzazione. Il virus è stato isolato in un’anatra selvatica cacciata nel comune di Mirandola, circa 45 km a nord di Modena. Mercoledì 9 novembre 2005 l’isolato è stato identificato come virus H5N1 a bassa patogenicità attraverso il test di inibizione della emoagglutinazione, il test dell’inibizione della neuroaminidasi e analisi genetica. La sequenza aminoacidica del sito di clivaggio dell’emoagglutinina (H) che è stata trovata è quella tipica dei virus aviari a bassa patogenicità. Il campione trovato positivo in Italia, quindi, risulta – dall’analisi del gene HA - filogeneticamente completamente diverso rispetto al virus asiatico H5N1 ad alta patogenicità. I risultati preliminari indicano che questo isolato è geneticamente simile ad altri virus a bassa patogenicità che comunemente circolano tra gli uccelli selvatici in Europa. Il gene HA del campione in questione è risultato simile ai seguenti ceppi registrati nei database internazionali:

  • A/mallard/NL/3/99(H5N2)
  • A/mallard/Sweden/7/02(H5N2)
  • A/mallard/DK/64650/03(H5N7)

Fino a oggi, più di mille campioni prelevati da uccelli acquatici in Italia sono risultati negativi ai test per il virus H5N1 ad alta patogenicità.