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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 20 febbraio 2006

Un caso di aviaria in un'anatra in Umbria

In provincia di Perugia (Comune di Panicale, località Cerreto, in prossimità del lago Trasimeno) è stato isolato il virus H5N1 ad alta patogenicità in un germano reale rinvenuto morto il 13 febbraio scorso. La Regione Umbria ha già riunito l'unità di crisi e adottato le misure di controllo previste dall'ordinanza ministeriale.

 

Oms, la timeline dell'influenza aviaria

L'Organizzazione mondiale della sanità ha ricostruito, dal 1996 a oggi, tutte le tappe della diffusione del virus H5N1, dai focolai negli animali e nell'uomo nel Sud est asiatico fino ai recenti casi in Europa. Scarica il documento ( in italiano nella traduzione a cura della redazione di EpiCentro).

 

Francia: H5 in una papera selvatica

Le autorità francesi hanno confermato alla Commissione europea un caso di influenza aviaria da H5 ad alta patogenicità in una papera selvatica analizzata ad Ain, vicino a Lione. Ora un campione verrà inviato al laboratorio di riferimento dell'Unione europea di Weybridge (Gran Bretagna) per determinare se si tratti o meno del virus H5N1.

Le autorità francesi hanno già riferito alla Commissione che saranno immediatamente applicate le misure precauzionali previste della Commissione in merito alla presenza di influenza aviaria ad alta patogenicità fra gli uccelli selvatici. La Commissione ha stabilito le misure da applicare in qualsiasi Stato membro dell'Unione europea che riscontri almeno un caso di influenza aviaria da H5 in uccelli selvatici e che sospetti si tratti del virus H5N1 ad alta patogenicità. Queste misure prevedono la creazione di una zona di protezione di 3 km attorno alla zona in cui sono state trovate le carcasse dei cigni infetti e una zona di sorveglianza circostante di 10 km. All'interno della zona di protezione, il pollame non può razzolare all'aperto, può uscire solo nel tragitto che conduce al macello e le carni di questi polli non potranno fuoriuscire dalla zona di protezione, a eccezione di quelle sottoposte ai controlli previsti dalla legislazione comunitaria sui generi alimentari (carni provenienti da animali sani cresciuti in allevamenti registrati, soggetti a controlli ante e post mortem da veterinari presenti nei macelli). Le misure di biosicurezza negli allevamenti devono essere rafforzate sia nella zona di protezione che nella zona di sorveglianza, mentre la caccia agli uccelli va messa al bando. Inoltre, va accresciuta la consapevolezza dei proprietari di pollame e dei loro familiari in merito ai rischi di questa malattia.