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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 22 marzo 2007

Analisi geografica e filogenetica del virus A/H5N1

Alcuni ricercatori dell’Università “Irvine”, California, Usa (UCI) hanno combinato dati genetici e geografici del virus dell’influenza aviaria A/H5N1 per ricostruire la loro storia degli ultimi dieci anni. Hanno così scoperto che diversi ceppi virali hanno avuto origine nella provincia cinese del Guangdong, oltre ad aver identificato molti percorsi attraverso i quali i ceppi si sono diffusi a livello regionale e internazionale. Sapendo dove si sviluppano e come migrano i ceppi del virus A/H5N1, le autorità sanitarie possono limitare meglio la loro diffusione, attraverso una serie di interventi strategici. Per esempio, si possono somministrare vaccini a livello locale, preparati con ceppi provenienti da regioni dove, gli stessi ceppi, hanno ripetutamente causato infezioni.

"Se si riesce a controllare il virus all’origine, lo si può controllare con maggiore efficacia", dice Walter Fitch, docente di Ecologia e biologia evolutiva presso la School of Biological Sciences dell’UCI e co-autore dello studio. "Tracciando sulla carta geografica le migrazioni dei diversi ceppi, è più facile riuscire a isolare il ceppo più adatto per produrre il vaccino".

Lo studio è apparso nell’edizione on line della rivista scientifica Pnas il 13 marzo 2007. Questa ricerca offre la prima analisi statistica dettagliata sulla distribuzione geografica del ceppo di influenza aviaria A/H5N1. Mentre, in lavori precedenti, ceppi virali di A/H5N1 sono stati identificati in base alla località, l’analisi dell’UCI è la prima a ricostruirne sistematicamente la migrazione attraverso la sua storia evolutiva, aggiungendo nuovi dettagli che servono a riconoscere l’importanza dei progressi geografici ed evolutivi compiuti dal virus. Dai 192 campioni raccolti in Europa e Asia, l’equipe dell’UCI ha ricostruito la diffusione geografica e l’evoluzione del virus. L’analisi rivela che la provincia cinese del Guangdong, regione importante per l’industria avicola, è la fonte di molti ceppi di A/H5N1 che si sono poi diffusi in altre province e altri Paesi. A sud, nella vicina Indocina, la diffusione dei ceppi sembra invece limitarsi a livello locale.

Le sequenze genetiche, analizzate dagli scienziati, fanno supporre che l’evoluzione parallela di diversi ceppi di A/H5N1 permetta al virus di infettare e di circolare attraverso diverse specie ospiti in una regione, indipendentemente da quali possa infettare prima. È così che il virus riesce a trovare l’ospite adatto a diffondere l’infezione in altre aree. Secondo gli scienziati, questa evoluzione parallela (evoluzione indipendente di ceppi simili) permette al virus A/H5N1 di diffondersi rapidamente. "La capacità di sviluppare la giusta mutazione permette al virus di saltare da un ospite a un altro", afferma Robert Wallace, post-doc all’UCI e autore principale dello studio. "Diffondendosi all’interno di un’area vasta, il virus in pratica riesce a fare diversi “esprimenti” in luoghi diversi, aumentando così la possibilità di mutare, fino a raggiungere una forma che può essere trasmessa direttamente da un essere umano all’altro".

Il virus dell’influenza aviaria è stato isolato quasi esclusivamente in popolazioni di volatili. Solo sporadicamente, il virus A/H5N1 è riuscito a passare da un ospite volatile a un essere umano; e c’è scarsa evidenza che il virus possa riuscire a essere trasmesso direttamente da uomo a uomo. Anche se i casi identificati nell’uomo sono meno di 300, in tutto il mondo, si teme che il virus, a causa del suo elevato tasso di mortalità, possa mutare assumendo una forma trasmissibile da uomo a uomo, dando quindi origine a una pandemia influenzale.

 

(revisione a cura di Caterina Rizzo – reparto malattie infettive, Cnesps – Iss)