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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 27 aprile 2006

Le strategie per contenere una pandemia

Alcuni ricercatori hanno fatto una previsione su quanto si dimostreranno efficaci gli interventi medici e di salute pubblica nel caso di una pandemia influenzale.

 

La lettera pubblicata il 26 aprile 2006 su Nature illustra come il team dell’Imperial College di Londra, della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, e della Rti International ha utilizzato modelli al computer per fare previsioni sugli effetti che una molteplicità di interventi (fra cui restrizioni sui viaggi, chiusura delle scuole e trattamenti antivirali) avrebbe sulla diffusione dell’influenza.

 

Il professor Neil Ferguson dell’Imperial College di Londra, che ha guidato la ricerca, ha dichiarato: “la simulazione dimostra che non c’è una bacchetta magica che possa tenere sotto controllo una pandemia influenzale, ma una combinazione di interventi potrebbe essere molto efficace per ridurre la trasmissione, salvando potenzialmente molte vite”.

 

La ricerca dimostra che è improbabile che le chiusure dei confini possano ritardare la diffusione dell’influenza di più di qualche settimana, a meno che non siano efficaci al 99%. Porre restrizioni sui viaggi all’interno di un Paese, secondo le previsioni, avrebbe un impatto ancora più limitato per rallentare la diffusione della pandemia in quel Paese.

 

In base alla simulazione, la previsione è che nel Regno Unito una pandemia avrebbe un picco fra 2 e 3 mesi dopo il suo inizio, e finirebbe nel giro di 4 mesi. “La velocità di risposta, quindi, è essenziale”, spiega Ferguson.

La simulazione dimostra che il numero di persone che si ammalerebbero in una pandemia potrebbe essere dimezzato se la chiusura delle scuole fosse unita all’uso di antivirali. Non solo per trattare i casi (com’è nei programmi attuali), ma anche per trattare le persone appartenenti allo stesso nucleo familiare dei casi.

 

L’impatto sarebbe ancora maggiore se le persone appartenenti allo stesso nucleo familiare dei casi decidessero di non uscire di casa. La chiusura delle scuole di per sé avrebbe un impatto minore sul numero totale dei casi, ma potrebbe rallentare l’epidemia, abbastanza da ridurre del 40& il picco della richiesta di risorse sanitarie.

 

La simulazione dimostra inoltre che i vaccini, per avere un effetto significativo sulla riduzione del tasso di infezioni, devono essere disponibili entro due mesi dall’inizio della pandemia. Con gli attuali metodi di fabbricazione, i vaccini dovrebbero essere dunque immagazzinati in anticipo. Questo potrebbe ridurre significativamente le infezioni anche se il vaccino non fosse perfettamente calibrato per il virus. Una riserva di vaccini sufficiente per vaccinare il 20% della popolazione potrebbe ridurre di un terzo il numero dei casi se i bambini fossero vaccinati entro poche settimane dall’inizio della pandemia. Combinando la prevaccinazione con la profilassi dei nuclei familiari si potrebbe ridurre il numero dei casi di due terzi.

 

Il modello al supercomputer ha simulato una diffusione pandemica in Gran Bretagna e negli Stati Uniti usando dati dettagliati sulla demografia e la densità di popolazione, oltre ai dati sui viaggi delle persone.