Notiziario - 7 dicembre 2005
Il punto della situazione
-
Umana
Indonesia: Il ministro della Salute indonesiano ha confermato un altro caso di infezione umana da parte del virus dell'influenza aviaria H5N1 in una giovane donna di 25 anni di Tangerang, città a ovest di Jakarta. Il 17 novembre la donna aveva sviluppato alcuni sintomi come febbre e dolori di stomaco, seguiti da tosse e difficoltà respiratorie. Il 23 novembre è stata ricoverata in ospedale, dove è morta due giorni dopo. Dall'anamnesi è emerso che la donna era stata esposta per lungo tempo a pollame infetto che circolava nei pressi della sua abitazione. Il ministero dell'Agricoltura ha avviato analisi di laboratorio sul pollame e su campioni ambientali. Tutte le persone che sono state a stretto contatto con la donna vengono costantemente monitorate. -
Veterinaria
Russia: un nuovo focolaio del virus dell'influenza aviaria è stato localizzato in Calmucchia, una regione meridionale della Russia sulle rive del Mar Caspio. Lo hanno reso noto le autorità veterinarie locali, senza però specificare di quale ceppo del virus si tratti.
Oms e Fao: nessun rischio da carni e uova cotte
Non ci sono rischi nel
mangiare ogni genere di pollame, se cotto a dovere, ma nessun volatile
proveniente da stormi infetti deve entrare nella catena alimentare. È
quanto affermano la Fao e l'Oms in un comunicato congiunto distribuito
alle autorità nazionali che vigilano sulla sicurezza igienico e
sanitaria degli alimenti.
Il documento è rivolto
ai Paesi in cui sono stati registrati focolai di influenza aviaria nel
pollame. In tutte le altre aree, infatti, non vi è alcun rischio che i
consumatori possano essere esposti al virus venendo a contatto con
pollame e altri prodotti aviari.
Nelle zone esposte al contagio la Fao e l'Oms
consigliano, come misura di sicurezza per uccidere il virus H5N1, di
cucinare il pollame alla temperatura di 70 gradi centigradi, in modo che
non rimangano parti crude o rosse. Questa pratica, infatti, è in grado
di neutralizzare il virus, anche nel caso in cui il volatile da vivo
fosse stato infetto e fosse entrato per errore nella catena alimentare.
Leggi la
traduzione del documento congiunto Fao-Oms e la
traduzione del rapporto Infosan, entrambi a cura della redazione di
EpiCentro.
Trasmettere fiducia attraverso l’intervista tv
L’esposizione mediatica rappresenta una delle
situazioni che gli operatori impegnati nella comunicazione del rischio
in emergenza spesso si trovano ad affrontare. A volte questa esposizione
avviene all’improvviso, senza che l’operatore abbia avuto il tempo di
prepararsi. In simili circostanze, il vissuto emotivo può essere
definito di vera e propria “emergenza”.
Barbara De Mei (reparto malattie infettive, Cnesps) cura una
sessione sul ruolo della comunicazione e del counselling in
condizioni di emergenza: questa settimana,
Come trasmettere la fiducia attraverso un’intervista in tv.