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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 14 maggio 2009

Il punto della situazione in Italia

In Italia sono sempre 9 i casi confermati di nuova influenza umana A(H1N1). Tutti i dettagli nel notiziario quotidiano del ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali.

 

Il numero dei casi

Sulla base dei dati ufficiali dell’Ecdc, EpiCentro propone per gli operatori un aggiornamento frequente sul numero dei decessi, dei casi confermati e dei casi probabili in tutto il mondo.

La situazione è comunque molto dinamica: secondo il comunicato dell’Oms delle ore 6 del 14 maggio 2009, 33 Paesi hanno riportato casi di influenza A/H1N1, per un totale di quasi 6500 casi registrati ufficialmente in tutto il mondo.

Nelle ultime 24 ore, secondo il rapporto dell’Ecdc delle ore 8 del 14 maggio, sono 5 i nuovi casi confermati nei Paesi dell’Unione europea e dell’Efta. Primo caso in Belgio, a seguito di un viaggio negli Stati Uniti. Questo porta a un totale di 222 casi confermati in 16 Paesi Eu ed Efta. Anche se continuano a verificarsi casi sporadici di trasmissione autoctona (37 in Gran Bretagna, 22 in Spagna, 2 in Germania e 1 in Italia), in Europa non è stata ancora verificata una trasmissione sostenuta del virus da uomo a uomo.

Al di fuori dell'Ue e dei Paesi Efta, il numero dei casi confermati è salito a 6275, in 18 Paesi. Primi casi anche per Cuba e Thailandia, tutti e 3 a seguito di viaggi in Messico.

Secondo gli ultimi dati complessivi rilasciati nel pomeriggio del 14 maggio, salgono a 100 i casi confermati in Spagna (leggi i comunicati) e a 78 quelli in Gran Bretagna (leggi i comunicati). 

Gli Stati Uniti in totale confermano 3352 casi di influenza provocati dal virus A/H1N1 e 3 decessi. È l’Illinois lo stato più colpito, con 592 casi. Maggiori dettagli sul sito dei Cdc di Atlanta.

Il Messico riporta 2446 casi confermati e 60 decessi.

In Canada, infine, confermati 389 casi e 1 morto: il punto sul sito dell’Agenzia di sanità pubblica canadese.

Secondo un’analisi effettuata dall’Ecdc sulla base dei dati del ministero della Salute messicano, i tassi di attacco per età dell’influenza A/H1N1 in Messico suggeriscono che quasi tutte le fasce di età siano state colpite praticamente allo stesso modo. Il tasso più alto si registra nella fascia 10-19 anni (2,9 per 100 mila), quello più basso negli ultrasessantenni (0,6 per 100 mila). Le ragioni per cui gli anziani sembrano meno coinvolti nell’epidemia non sono ancora chiare: potrebbe dipendere dal fatto che fino a oggi il virus è circolato più tra i bambini e i giovani adulti, ma non si può escludere la possibilità che gli ultrasessantenni abbiano una maggiore immunità dovuta al contatto con virus simili avvenuto in passato. Per i dettagli, consulta il rapporto dell’Ecdc delle ore 8 del 14 maggio.

 

Oms: domande e risposte sull’uso degli antivirali

La redazione di EpiCentro ha messo a punto la traduzione in italiano delle faq pubblicate il 5 maggio 2009 dall’Organizzazione mondiale della sanità sull’uso degli antivirali contro l’influenza A/H1N1.

 

Ecdc: le faq in italiano

La redazione di EpiCentro ha aggiornato la traduzione in italiano delle faq con la revisione effettuata il 6 maggio 2009 dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).

 

Oms: valutare la gravità di un’influenza pandemica

Il principale determinante della gravità di un’influenza pandemica è la virulenza del virus, misurata dal numero dei casi gravi di malattia e dei decessi provocati. Tuttavia, ci sono anche altri fattori che influiscono sula gravità complessiva dell’impatto di una pandemia: la vulnerabilità della popolazione, le ondate successive di diffusione, la capacità di risposta dei governi e dei sistemi sanitari. Sulla base di questo, l’Oms fornisce una prima valutazione sulla gravità dell’influenza da nuovo virus A/H1N1 (in italiano).

 

Il potenziale pandemico del virus A/H1N1: primi dati

Un articolo pubblicato l’11 maggio su Science Express propone una valutazione preliminare su trasmissibilità e gravità dell’influenza provocata dal nuovo virus A/H1N1, sulla base delle informazioni sull’epidemia in corso in Messico. Stimare il potenziale pandemico del virus è difficile a causa della scarsità dei dati a disposizione, ma è comunque essenziale per adottare le misure di sanità pubblica più appropriate. Secondo gli autori, dalla fine di aprile, in Messico circa 23 mila persone (ge: 6-32 mila) potrebbero essere state contagiate dal virus. Il tasso di mortalità stimato è pari allo 0,4% (range: 0,3-1,5%). Si tratta di un valore che, nelle normali influenze stagionali, si attesta intorno allo 0,1%. Gli autori hanno misurato anche la trasmissibilità, calcolando il parametro R0 (numero medio dei nuovi casi provocati direttamente da ogni singolo caso). Nell’influenza stagionale questo valore è intorno a 1,1-1,2. Per la nuova influenza da virus A/H1N1, invece, R0 va da 1,2 a 1,6. La trasmissibilità è dunque significativamente più elevata di quella che si registra ogni anno per l’influenza stagionale, anche se simile alle stime più basse di R0 che risultano dalle passate pandemie.

Anche se la situazione rimane ancora piuttosto incerta, la gravità della malattia sembra inferiore a quella della pandemia del 1918 e simile a quella del 1957. L’articolo, quindi, sembra indicare che questa nuova epidemia sia più infettiva e grave di un’influenza stagionale, ma, rispetto alle pandemie che si sono verificate in passato, mostri una trasmissibilità e gravità più modeste. Per i dettagli, leggi l’articolo (in inglese).

 

Mmwr: la situazione in Usa e Messico

Da metà aprile 2009 le autorità sanitarie americane, l’Oms e i ministri della salute di diversi Paesi si sono trovati a dover rispondere a un’epidemia di influenza provocata da un nuovo virus influenzale A/H1N1. Nel mese di marzo e aprile 2009 il Messico è stato colpito da un’epidemia di sindrome il-influenzale, successivamente confermata dai Cdc come influenza causata dal nuovo virus. I sintomi presentati dai pazienti sono stati: febbre nel 98% dei casi, tosse nel 94%, dispnea nel 79%, mal di testa nell’80% e rinorrea nell’83%. Il ceppo identificato negli Stati Uniti è risultato geneticamente simile a quello circolante in Messico. Negli Usa, in 35 casi, è stato necessario il ricovero in ospedale: il tasso di ospedalizzazione è più alto di quello che si registra in una normale stagione influenzale e, inoltre, la percentuale dei pazienti ricoverati è particolarmente alta nella fascia d’età 30-44 anni. Leggi l’articolo completo (in inglese) sul sito del Mmwr.

 

Primi casi confermati in Germania: un’analisi

Il 24 aprile 2009 un uomo di 30 anni tornato da due giorni dal Messico è stato ricoverato nella Germania del sud con sintomi influenzali tra cui febbre superiore a 40°C, tosse e dispnea. Il 27 aprile 2009 il laboratorio di microbiologia dell’Università di ensburg ha analizzato un tampone nasale del paziente, che è risultato positivi per l’influenza A. Dal sequenziamento del campione, 45 coppie di basi - esclusi i primer - sono risultate identiche a quelle isolate in California nell’aprile 2009. Ulteriori analisi hanno confermato che si trattava del primo caso della nuova influenza A/H1N1 in Germania. Prima del ricovero e dell’isolamento il paziente ha avuto 19 contatti ravvicinati con gli operatori sanitari dell’ospedale e con il paziente ricoverato nella sua stessa stanza prima dell’isolamento. Un’infermiera e il compagno di stanza sono poi risultati positivi. Dopo qualche giorno di degenza, tutti e tre sono stati dimessi. Leggi l’articolo completo (in inglese) su Eurosurveillance.

 

Gli speciali del New England Journal of Medicine e di Lancet

Il sito della rivista scientifica New England Journal Medicine dedica uno speciale on line all’epidemia da nuovo virus A/H1N1: uno strumento di informazione utile per gli operatori sanitari, ricco di articoli, editoriali e commenti. Una mappa interattiva e sempre aggiornata fotografa la situazione dei casi sospetti e confermati.

Su Lancet, invece, è stato messo a punto l’H1N1 Flu Resource Centre, esito della collaborazione tra gli editori di oltre 40 riviste scientifiche pubblicate da Elsevier e di 11 società scientifiche che hanno deciso di inserire nel sito della rivista materiale rilevante ad accesso gratuito. Tutti gli articoli vengono selezionati da un redattore di Lancet, raggruppati per argomento e i pdf degli articoli sono scaricabili gratuitamente.