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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Notiziario - 18 febbraio 2010

Oms: la composizione dei vaccini antinfluenzali per la stagione 2010-2011 nell’emisfero Nord

Il 18 febbraio 2010 l’Oms ha comunicato la composizione raccomandata dei vaccini per l’influenza stagionale 2010-2011 nell'emisfero settentrionale:

  • virus A/California/7/2009 (H1N1)-like
  • virus A/Perth/16/2009 (H3N2)-like
  • virus B/Brisbane/60/2008-like.

A/Wisconsin/15/2009 è un virus A/Perth/16/2009 (H3N2)-like ed è un virus del vaccino antinfluenzale 2010 dell'emisfero meridionale. Le informazioni sui ceppi circolanti e il trend epidemiologico raccolti dal Global Influenza Surveillance Network dell’Oms hanno fornito il razionale per la decisione di includere nel vaccino per prossima stagione influenzale il virus pandemico A/H1N1v. La prevalente circolazione di questo virus nel mondo suggerisce che l’A/H1N1v continuerà a circolare anche il prossimo inverno. Tutte le vaccinazioni già effettuate saranno quindi utili anche per l'anno prossimo. Chi lo desidera può ancora vaccinarsi con il vaccino disponibile. Per maggiori approfondimenti, leggi il comunicato dell’Oms e scarica il rapporto “Recommended viruses for influenza vaccines for use in the 2010-2011 northern hemisphere influenza season” (pdf 56 kb).

 

FluNews: il sedicesimo aggiornamento del Cnesps-Iss

È on line il numero 16 di “FluNews”, l'aggiornamento epidemiologico settimanale a cura del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che fa il punto della situazione relativa all’attuale pandemia di influenza, con una lettura integrata dei dati raccolti. A partire da questa settimana, FluNews si presenta in una veste più sintetica per la ridotta attività del virus A/H1N1v. Scarica il numero 16 di “FluNews” (pdf 433 kb). Del bollettino è anche disponibile un’edizione in inglese.

 

La sorveglianza virologica dell'influenza in Italia

Disponibile l'aggiornamento del 17 febbraio 2010 sulla sorveglianza virologica dell'influenza in Italia. Durante la sesta settimana di sorveglianza, sono stati raccolti e analizzati complessivamente 228 campioni, di cui 5 sono risultati positivi per ceppo pandemico A/H1N1v. Inoltre, il laboratorio di Trieste ha comunicato l’identificazione dei primi quattro virus appartenenti al tipo B (raccolti nelle settimane 4 e 5), isolati rispettivamente in un paziente anziano ospedalizzato e in tre pazienti in età pediatrica. Per i dettagli, scarica il bollettino (pdf 378 kb).

 

I bollettini sull’influenza A/H1N1v dalle Regioni

Sui siti web delle varie Regioni italiane sono pubblicati gli aggiornamenti sui casi di influenza pandemica A/H1N1v e sulle sindromi influenzali rilevati sul territorio. I rapporti fanno il punto della situazione e danno conto dell’incidenza delle sindromi influenzali, del numero di accessi al Pronto Soccorso e di ricoveri in terapia intensiva sul territorio regionale. Scarica i bollettini relativi alla situazione in:

Aifa: i dati sulle sospette reazioni avverse al vaccino per l’influenza A/H1N1v

In accordo con quanto definito sul Piano nazionale di farmacovigilanza, l’Aifa pubblica i dati sulle sospette reazioni avverse al vaccino contro il virus A/H1N1v segnalate alla rete nazionale di farmacovigilanza inserite a partire dal 14 ottobre 2009, ovvero dall’inizio della campagna vaccinale. Leggi l’ultimo bollettino disponibile sul sito dell’Aifa.

 

Ema: l’undicesimo rapporto settimanale sulla farmacovigilanza del vaccino pandemico e antivirali

L’Agenzia europea dei medicinali (Ema) pubblica ogni settimana un rapporto con i dati sulle reazioni avverse riportate dopo l'uso di vaccini pandemici e di farmaci antivirali autorizzati con procedura centralizzata nell'Unione europea, ovvero i vaccini Celvapan®, Focetria® e Pandemrix® e l'antivirale Tamiflu®. Scarica il rapporto del 17 febbraio 2010 (pdf 212 kb) e leggi tutti gli ultimi bollettini sulla farmacovigilanza pubblicati dall’Ema.

 

Health Protection Agency: l’impatto dell’A/H1N1v nell’Africa sub-sahariana

Una relazione, prodotta dalla Health Protection Agency (Hpa) con l'aiuto dell’Istituto nazionale per le malattie trasmissibili del Sud Africa, del Medical Research Council Centre per l’analisi e la modellizzazione delle epidemie dell'Imperial College di Londra e dell’Università di Igiene e Medicina tropicale di Londra, valuta l'impatto della pandemia di A/H1N1v sui Paesi meno sviluppati dell’Africa sub-sahariana e sui progressi verso il raggiungimento degli obiettivi di salute previsti dai Millennium Development Goals. Il documento contiene anche informazioni condivise da Canada e Australia circa l'impatto della pandemia su Prime nazioni o First Nations (i popoli indigeni o autoctoni dell'odierno Canada che non sono né Inuit né meticci), aborigeni e popolazioni delle isole dello stretto di Torres (che separa il Queensland dalla Nuova Guinea). Anche se i sistemi di sorveglianza sono deboli in molte zone dell'Africa, sembra che la maggior parte dei Paesi dell'Africa sub-sahariana non abbiano ancora alcuna esperienza significativa di attività pandemica e che le popolazioni di questi territori non godano di una preesistente immunità alla pandemia A/H1N1v. Per questa ragione, è probabile che, durante la prossima stagione delle piogge, il virus della pandemia si diffonda nell’area sub-sahariana. Con l'eccezione dei dati raccolti dal Sud Africa durante l’ondata di influenza pandemica dell’inverno australe, attualmente ci sono poche informazioni sugli effetti della pandemia di influenza nell’area a sud del Sahara. A causa della scarsità di dati, la valutazioni sono basate su estrapolazioni effettuate sulle informazioni raccolte nei Paesi sviluppati e su modelli sviluppati ad hoc per tener conto dei fattori di rischio che potrebbero aumentare la vulnerabilità alle malattie gravi delle popolazioni dell'Africa sub-sahariana. La prossima ondata pandemica in questi Paesi dovrebbe iniziare a maggio. Prima di allora, è necessario, in particolare, migliorare la sorveglianza e adottare contromisure sanitarie per la persone più a rischio. Le carenze individuate nella conoscenza e nella comprensione dello stato di avanzamento della pandemia di influenza in Africa sono notevoli: per questo è necessario intraprendere azioni più a lungo termine per migliorare la capacità delle strutture africane di rispondere a future minacce per la salute. Scarica il rapporto “Assessment of the Impact of Pandemic (H1N1) 2009 Influenza in sub-Saharan Africa” (pdf 410 kb).

 

Aggiornamenti dalla letteratura scientifica

Il numero di Eurosurveillance pubblicato l’11 febbraio 2010 dedica tre approfondimenti alla nuova influenza da virus A/H1N1v:

  • una comunicazione rapida illustra i risultati di uno studio sull’impatto dell'ondata di influenza A/H1N1v sul modello di epidemie invernale da virus respiratorio in Francia. Questa breve relazione basata sulla sorveglianza clinica e su dati di laboratorio descrive la circolazione di rinovirus, virus influenzali e virus respiratorio sinciziale (Vrs) in Francia durante la stagione 2009-10 rispetto alla stagione invernale precedente. La circolazione ritardata di Vrs osservato nel 2009-10 rispetto al 2008-09 suggerisce che la precoce circolazione del virus pandemico ha avuto un impatto sull'epidemia Vrs. L'andamento osservato nel corso dell’inverno 2009-10, con la quasi totale scomparsa dei virus dell'influenza stagionale e la ritardata e ridotta epidemia di Vrs in contrapposizione a una invariata epidemia di rinovirus, sottolinea come le interazioni tra virus respiratori possano portare a cambiamenti nei modelli di circolazione e nell’impatto dei diversi virus invernali delle vie respiratorie. Inoltre, l'attuazione delle misure di mitigazione e i cambiamenti nel comportamento sociale nel contesto della pandemia può anche avere avuto un ruolo in questo insolito modello di epidemie invernali da virus respiratorio
  • una comunicazione rapida dà conto di uno studio che ha esaminato l’atteggiamento degli operatori sanitari della Grecia verso la vaccinazione contro l'influenza pandemica. Dall’indagine è emerso un dato piuttosto allarmante: solo il 17% dei lavoratori del settore sanitario si è sottoposto a vaccinazione, sebbene proprio queste figure siano state usate come esempio per i propri pazienti e per la popolazione in generale. I fattori associati all'accettazione del vaccino sono stati: l’assunzione del vaccino contro l'influenza stagionale, la professione medica e l'età. La principale ragione di rifiuto della vaccinazione è stata la paura degli effetti collaterali. Questa motivazione è risultata forte in coloro che hanno ricevuto informazioni sulla sicurezza del vaccino soprattutto dai mass media. La vaccinazione è importante per garantire l’efficace funzionamento del sistema sanitario durante una pandemia. I responsabili politici greci, e forse anche quelli di altri Paesi europei dovrebbero tener conto di questi risultati per migliorare la strategia di vaccinazione del personale sanitario nell’ambito delle future campagne di vaccinazione
  • un articolo relativo alla trasmissibilità nelle famiglie dei virus stagionali di influenza A/H1N1 resistenti all’oseltamivir ha preso in esame i virus circolanti in Germania durante la stagione influenzale 2007-8. Durante la stagione influenzale 2007-8, la percentuale di virus dell’influenza stagionale A/H1N1 resistenti all’oseltamivir, inibitore della neuraminidasi, è aumentata in tutto il mondo. Un’indagine ha messo a confronto i pazienti infettati con virus dell’influenza A/H1N1 oseltamivir-resistenti (ose-R) e oseltamivir-sensibili (ose-S) relativamente ala capacità di resistenza e di trasmissione nell’ambiente domestico. All'interno di una coorte di 396 pazienti con influenza confermata in laboratorio da medici sentinella è stato condotto uno studio caso-controllo dei pazienti infettati dal virus A/H1N1. Trenta pazienti della coorte avevano il virus dell'influenza B, nessuno il virus dell'influenza A/H3N2 e 366 il virus A/H1N1. Sui 366 virus A/H1N1, 52 (14%) sono risultati oseltamivir-resistenti. Nei pazienti ose-R e ose-S, le caratteristiche demografiche, l'esposizione all’oseltamivir, la storia di viaggio e l’esito non sono apparsi significativamente differenti. Nei 133 nuclei familiari dello studio caso-controllo, i tassi di attacco secondario domestico delle famiglie con casi ose-R e delle famiglie con casi ose-S sono stati simili (rispettivamente 23% e 26%, p-value = 0,54). La condizione di famiglia ose-R e l'incidenza di casi secondari sono risultati associati a un odds ratio di 0,85 (intervallo di confidenza 95% 0,38-1,88). Lo studio conclude che i virus stagionali dell’influenza A/H1N1 ose-R sono stati trasmessi anche nel contesto domestico.