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Comunicato stampa della European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (Escmid): gli esperti raccomandano la vaccinazione pandemica

(traduzione a cura di Antonella Lattanzi - Servizio documentazione, Cnesps-Iss)

 

All’aumentare dei casi di influenza in Europa, e di fronte all’opposizione e allo scetticismo sollevato da alcuni gruppi anti-vaccino, gli esperti raccomandano con forza l’assunzione del vaccino H1N1, sottolineando i benefici che procura alla sanità pubblica e ai singoli individui.

 

Mentre i tassi di influenza, particolarmente del nuovo ceppo H1N1 (“influenza suina”), crescono di intensità e diffusione geografica in tutta Europa, l’implementazione delle campagne di vaccinazione sta ricevendo un misto di condivisione e di opposizione da parte di gruppi anti-vaccino che mettono a rischio la sanità pubblica e le vite umane, dice la Società europea di clinica microbiologica e malattie infettive (Escmid).

 

L’Organizzazione mondiale della sanità riporta che l’influenza è diffusa in 10 Paesi europei (Belgio, Islanda, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Russia, Spagna, Svezia, e Regno Unito), con un numero di casi crescente di malattie respiratorie che richiedono intervento medico in 17 Paesi - in Italia, per esempio, il numero di casi per settimana è recentemente raddoppiato. Non soltanto i livelli di influenza sono insolitamente alti per questo periodo dell’anno, ma il virus H1N1 riguarda il 99 per cento dei casi.

 

Man mano che la campagna vaccinale procede, Escmid si unisce a quanti sono preoccupati per la mancanza di utilizzazione dovuta sia allo scetticismo pubblico sia alla deliberata disinformazione sollevata da un crescente movimento anti-vaccinale in alcuni Paesi. Si teme che una bassa utilizzazione del vaccino potrebbe gravemente compromettere gli sforzi fatti per controllare la pandemia e aumentare la pressione assistenziale dei servizi sanitari in tutta Europa.

 

“Nessuno si può permettere di essere compiacente o scettico sui benefici del vaccino H1N1. I pazienti devono considerare le gravi conseguenze a cui vanno incontro sfuggendo alla puntura vaccinale, e i medici devono chiarire il ruolo di sicurezza e protezione vitale che il vaccino deve avere”, ha detto Javier Garau, presidente dell’Escmid. “I medici dovrebbero fare del loro meglio per pubblicizzare la vaccinazione tra i loro pazienti, con particolare riguardo per i più vulnerabili. Nessuno dovrebbe rigettare un vaccino sicuro ed efficace quando abbiamo a che fare con un virus imprevedibile capace di uccidere bambini e giovani adulti nel fiore degli anni”.

 

Escmid sottolinea il ruolo centrale che ha questo vaccino contro l’influenza pandemica fornendo una protezione individuale specifica e prolungata, in contrasto con i farmaci antivirali che vanno presi giornalmente e non prevengono future infezioni. Il bilancio rischi-benefici è chiaramente a favore del vaccino, senza il quale la popolazione è a rischio di una grave infezione virale, con una minoranza di pazienti che svilupperà la malattia in forma grave, compresa polmonite e problemi cardiaci e polmonari.

 

“Un fallimento della campagna vaccinale in Europa comporterebbe una maggiore diffusione della pandemia, un’aumentata possibilità di complicazioni avverse, un’aumentata possibilità di mutazione del virus in forme più aggressive e/o resistenti ai farmaci”, ha messo in guardia Giuseppe Cornaglia, ex presidente dell’Escmid. “Questo è qualcosa che il pubblico e la comunità sanitaria non si possono permettere di rischiare”.

 

Una lobby anti-vaccinale sta contestando attivamente sia la necessità sia la sicurezza del vaccino pandemico in Europa. Sebbene movimenti anti-vaccini esistano da molto tempo, questa volta hanno sollevato critiche specifiche contro l’attuale vaccino H1N1. Ma queste critiche, sottolinea Escmid, sono scientificamente infondate. Alcuni hanno argomentato che dal momento che il vaccino influenzale stagionale era destinato agli anziani, molti dei dati disponibili provengono dagli anziani piuttosto che dai bambini. Tuttavia, sono stati raccolti dati da oltre 3 mila bambini, mostrando sia sicurezza sia una forte immunogenicità dei vaccini influenzali.

 

Altri sollevano il problema che il vaccino H1N1 non ha avuto tempo sufficiente per test adeguati. Tuttavia, il rapido sviluppo (fast track) dei vaccini pandemici (H1N1) 2009 non è avvenuto a scapito della sicurezza e dell’efficacia. Il vaccino è stato fatto esattamente nello stesso modo del vaccino influenzale stagionale, dagli stessi produttori usando gli stessi materiali, eccetto che per un unico pezzo, la specifica particella virale. La sicurezza e l’immunogenicità dei vaccini pandemici sono state testate in un grande trial randomizzato, senza il quale l’Emea, l’Agenzia europea per i farmaci, non avrebbe approvato il vaccino.

 

“Il processo fast track, che ha permesso che questo vaccino fosse prontamente rilasciato, non ha portato allo sviluppo di un vaccino insicuro e non testato, piuttosto dovrebbe essere considerato un successo, mostrando che una collaborazione fattiva e strettamente controllata tra autorità nazionali e internazionali e l’industria farmaceutica può accelerare la preparazione dei vaccini influenzali in situazioni critiche”, ha detto Garau.

 

È appena uscito un rapporto dell’Oms sulla sicurezza delle campagne vaccinali che sono rigorosamente monitorate - ad oggi si stima che sono state distribuite 80 milioni di dosi e che sono state vaccinate circa 65 milioni di persone. Il vaccino pandemico sembra combaciare con l’eccellente profilo di sicurezza del vaccino stagionale che è stato usato con successo per più di 60 anni.1

 

Chi sta cercando di minare i vaccini in generale, e il vaccino H1N1 in particolare, agisce irresponsabilmente e senza fondamento scientifico. Noi facciamo un appello per uno sforzo concertato e coordinato da autorità nazionali ed europee per contrastare la propaganda anti-vaccinale”, ha spiegato Garau.

 

Escmid sottolinea anche l’impatto che l’influenza H1N1 sta avendo sui sistemi sanitari in Europa. L’Ucraina è stato il primo Paese a denunciare un grave impatto sugli ospedali e sulle unità di terapia intensiva, ma simili impatti sono riportati anche in Irlanda e Scandinavia, mettendo in luce la necessità di essere preparati a far fronte a un aumento di pazienti con malattie respiratorie e potenzialmente gravi complicazioni. Una recente ricerca nel Regno Unito ha mostrato anche che con l’estendersi dell’influenza pandemica potrebbero non esserci abbastanza letti di terapia intensiva per uno dei gruppi più severamente colpiti, i bambini.2

 

“Preparazione continua e attento monitoraggio sono essenziali, perché i virus dell’influenza sono imprevedibili e questa pandemia potrebbe durare a lungo. I sistemi sanitari saranno posti sempre più sotto tensione, specialmente se l’utilizzazione del vaccino sarà limitato e il numero dei pazienti aumenterà, mettendo ulteriormente a dura prova la capacità degli ospedali di far fronte alla pandemia”, ha detto Cornaglia.

 

Leggi il comunicato stampa originale (in inglese, pdf 25 kb).

 

 

Riferimenti

1 WHO Safety and pandemic vaccines Pandemic (H1N1) 2009 briefing note 16.

2 Modelling the impact of pandemic influenza A(H1N1) on UK paediatric intensive care demand, Cambridge University Department of Anaesthesia, Addenbrooke’s Hospital, Cambridge published in Archives of Disease in Childhood, November 2009 Volume 94 Number 11.