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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Aspetti epidemiologici

In Italia

Sorveglianza nazionale dell’Antibiotico-Resistenza (AR-ISS)

Nel 2022, alla sorveglianza nazionale AR-ISS, hanno partecipato 173 laboratori distribuiti in tutte le 21 Regioni/PA. La copertura nazionale è aumentata al 61,7% (55,3% nel 2021) ed è espressa come proporzione dei giorni di ospedalizzazione in un anno ottenuti dalle SDO (Schede di Dimissione Ospedaliera) per gli ospedali partecipanti alla sorveglianza rispetto al totale delle strutture in Italia. Sulla base di questi dati è stato rilevato che in Italia, nel 2022, le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici si mantengono elevate per gli otto patogeni sotto sorveglianza (Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter species).

 

Per alcune combinazioni patogeno/antibiotico, tra cui Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi, si continua ad osservare un trend in diminuzione rispetto agli anni precedenti mentre per altre, in particolare per Enterococcus faecium, si osserva un continuo trend in aumento.

 

Tra le specie batteriche Gram-positive, per Staphylococcus aureus la percentuale di isolati resistenti alla meticillina (MRSA), dopo una flessione registrata nel 2021 (30,5% vs 33,5% del 2020), rimane sostanzialmente stabile nel 2022 con un valore pari a 29,9%.

 

Per Enterococcus faecium continua ad osservarsi un preoccupante trend in aumento nella percentuale di isolati di resistenti alla vancomicina, che è passata dall’11,1% del 2015 al 30,7% nel 2022.

 

Per Streptococcus pneumoniae dopo una diminuzione registrata nel 2021 (9,8%), nel 2022 si osserva un aumento della percentuale di isolati resistenti alla penicillina (12,8%).

 

Tra le specie batteriche Gram-negative, la percentuale di resistenza alle cefalosporine di terza generazione in Escherichia coli è sostanzialmente stabile nel 2022 (24,2%) rispetto al 2021 (24,4%), mentre continua ad osservarsi un andamento in calo negli anni 2015- 2022 per gli aminoglicosidi (da 18,4% nel 2015 a 13,2% nel 2022) e i fluorochinoloni (da 44,4% nel 2015 a 31,6% nel 2022).

 

Nel 2022 si conferma una diminuzione della percentuale di isolati di Klebsiella pneumoniae resistenti ai carbapenemi che è passata dal 33,2% nel 2015 al 24,9% nel 2022.

 

La resistenza ai carbapenemi si mantiene molto bassa in E. coli (0,4%) ed in lieve diminuzione nella specie Pseudomonas aeruginosa (da 17,2% nel 2021 a 16,4% nel 2022), stabile in Acinetobacter spp. (88,5%).

 

Il 29,3% degli isolati di K. pneumoniae e l’8,2% degli isolati di E. coli sono risultati multiresistenti (resistenti a cefalosporine di III generazione, aminoglicosidi e fluorochinoloni); entrambi questi valori sono in lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti. Per P. aeruginosa la percentuale di resistenza a tre o più antibiotici tra cui piperacillina-tazobactam, ceftazidime, carbapenemi, aminoglicosidi e fluorochinoloni è risultata pari a 11,4%, anche questa in lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti, mentre si osserva ancora una percentuale di multi-resistenza (fluorochinoloni, aminoglicosidi e carbapenemi), particolarmente elevata, per Acinetobacter spp. (85,2%), anche se in lieve diminuzione rispetto al 2021.

 

Nelle Terapie Intensive, rispetto agli altri reparti, dal 2015 al 2022 sono state osservate percentuali di resistenza più elevate per K. pneumoniae resistente ai carbapenemi (34,3% nel 2022).

 

Sorveglianza nazionale delle batteriemie causate da enterobatteri resistenti ai carbapenemi (CRE).

I dati della sorveglianza nazionale delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi (CRE) coordinata dall’ISS, relativi ai 3056 casi segnalati nel 2022, confermano la larga diffusione in Italia delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, soprattutto in pazienti ospedalizzati.

 

Nel 2022 l’incidenza dei casi segnalati è in aumento rispetto al 2021; l’aumento riguarda in misura diversa 11 Regioni/Province Autonome su 21.

 

L’Italia centrale è l’area con maggiore incidenza di casi segnalati.

 

I soggetti maggiormente coinvolti sono maschi, in una fascia di età compresa tra 60 e 79 anni, ospedalizzati e ricoverati nei reparti di terapia intensiva.

 

Il patogeno maggiormente diffuso è Klebsiella pneumoniae con enzima KPC (Klebsiella pneumoniae carbapenemasi). Tra gli enzimi di tipo metallo beta-lattamasi (MBL), l’enzima di tipo NDM (New Delhi metallo beta lattamasi) risulta ancora quello maggiormente rilevato.

 

Il fenomeno della sottonotifica e della differente aderenza alla sorveglianza potrebbero aver contribuito all’aumento dei casi segnalati nel corso degli anni e alle differenze di incidenza tra le Regioni.

 

Per approfondire si possono consultare le pagine dedicate ai rapporti periodici delle sorveglianze nazionali AR-ISS e CRE.

 

Data di ultimo aggiornamento: 23 novembre 2023

Data di creazione della pagina: 23 novembre 2017

Testo scritto da: Simone Iacchini, Monica Monaco, Maria Del Grosso, Fortunato “Paolo” D’Ancona, Romina Camilli, Giulia Errico, Maria Giufré, Alessandra Caramia, Giulia Fadda, Annalisa Pantosti, Patrizio Pezzotti, Anna Teresa Palamara e il gruppo di lavoro AR-ISS - Dipartimento malattie infettive, ISS