L’Oms revoca le limitazioni ai viaggi da e verso Toronto, il provvedimento in vigore dal 30 aprile
COMUNICATO DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ (29
aprile 2003)
(traduzione libera a cura della redazione di EpiCentro)
Il direttore generale dell’Oms, Gro Harlem Brundtland, ha annunciato la
revoca delle limitazioni ai viaggi da e verso Toronto, provvedimento in
vigore dal 30 aprile.
Le limitazioni nei confronti di Pechino, Hong Kong e le province di
Guangdong e Shanxi, in Cina, rimangono invece in vigore.
I provvedimenti limitativi vengono stabiliti sulla base di numerosi fattori,
tra cui l’estensione probabile dei casi di SARS, gli eventi recenti di
trasmissione del virus a livello di comunità e le ultime date dei casi
esportati.
La dottoressa Brundtland ha quindi citato tre cambiamenti verificatisi a
Toronto nel corso dell’ultima settimana: la magnitudo dei probabili casi di
SARS ha cominciato a ridursi, sono passati venti giorni dall’ultimo caso di
trasmissione nella comunità, non ci sono state conferme di esportazione di
nuovi casi. L’Oms ha anche ricevuto assicurazione dalle autorità canadesi
che le misure di controllo agli aeroporti saranno ulteriormente
incrementate, come richiesto dalla stessa Oms.
Non ci sono invece modifiche per quanto riguarda lo status di “area colpita”
della città di Toronto. Il Vietnam, in quanto prima nazione a contenere il
focolaio epidemico di SARS, è stato invece rimosso il 28 aprile dalla lista
delle zone colpite.
La SARS si colloca al primo posto, tra le nuove malattie infettive del 21°
secolo e nella sua rapida diffusione a livello internazionale, si
avvantaggia della strette interconnessioni esistenti in una società
globalizzata. L’obiettivo delle limitazioni ai viaggi è dunque quello di
ridurre le opportunità di ulteriore diffusione internazionale di quella che
è una malattia, nuova, pericolosa e ancora poco conosciuta.
L’opportunità di rivedere le limitazioni per i viaggiatori viene valutata
quotidianamente, sulla base di un insieme di criteri epidemiologici. Il
rischio per la salute pubblica a livello internazionale, la principale
preoccupazione dell’Oms, si verifica quando le dimensioni e le dinamiche di
un’ epidemia consentono a una persona infettata di superare le misure di
controllo in vigore fino a quel momento e intraprendere un viaggio
internazionale, con la possibilità di diffondere ulteriormente l’infezione.
Situazione in Cina
Nella giornata del 29 aprile sono stati registrati 202 nuovi casi in Cina,
che portano a 3303 il numero totale nel paese. Sempre il 29 aprile sono
stati segnalati anche nove decessi.
Da 21 delle 31 province cinesi sono stati riportati casi probabili di SARS,
mentre altre 4 province hanno riportato casi sospetti.
Pechino continua a registrare un alto numero di casi di SARS, con 152 nuovi
casi probabili e 9 decessi il 29 aprile. La capitale cinese ora ha un totale
di 1347 casi probabili e 59 morti.
Il numero più alto di casi totali in Cina rimane concentrato nella provincia
di Guandong, dove è partito il focolaio di SARS lo scorso novembre. Al
momento sono meno di 150 i casi di SARS ancora ospedalizzati, mentre 1201
pazienti sono stati dimessi e 51 sono morti.
La crescita rapida del numero di casi a Pechino ha imposto un grosso peso
sul sistema sanitario e in particolare sulla capienza degli ospedali. A
Pechino, al momento l’86% dei pazienti colpiti (1198 casi) è ancora malato.
La situazione nella parte occidentale della Cina continua a preoccupare.
Nuovi casi probabili a Shanxi (23) e nella Mongolia Interna (7) portano il
numero totale di casi a 266 nella prima regione e 120 nella seconda.
L’Oms sta lavorando con le autorità sanitarie locali a Pechino per
aggiornare e migliorare i dati necessari per monitorare nel modo migliore la
situazione SARS e consentire il successo delle attuali strategie di
controllo. Il gruppo di esperti dell’Oms ha inoltre visitato gli ospedali
che saranno presto aperti come ospedali di riferimento per la SARS, per
valutare il livello dei lavori.