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Istituto Superiore di Sanità
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Vaccinazione contro l’Hpv: la campagna nella provincia di La Spezia

Da Eurosurveillance 2009;14(39)

 

(traduzione, sintesi e adattamento a cura della redazione di EpiCentro

revisione a cura di Cristina Giambi - Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps, Iss)

 

È universalmente accettato che i tumori del collo dell’utero e un gran numero di tumori ano genitali e orali sono riconducibili a un’infezione da papillomavirus umano (Hpv).

Dal 2007 in Europa sono disponibili due vaccini (Gardasil e Cervarix) in grado di prevenire le infezioni da due tipi oncogeni di Hpv (16 e 18), responsabili del 70% dei casi di cervicocarcinoma. Le infezioni da Hpv sono in genere trasmesse sessualmente e l’immunizzazione dovrebbe precedere l’inizio dell’attività sessuale. La popolazione target delle campagne di vaccinazione contro il papilloma virus è rappresentata da ragazze in età prepuberale e giovani adolescenti.

 

Nel mese di febbraio 2008 il ministero della Salute ha annunciato l’avvio della prima campagna nazionale per vaccinare contro l’Hpv le ragazze nate nel 1997, cioè nel corso del dodicesimo anno di vita.

La campagna ha avuto inizio con tempi e modalità diverse nelle varie Regioni italiane; in Liguria la campagna è partita l’8 marzo 2008.

 

La campagna di vaccinazione in Liguria

Sulla base del decreto regionale n° 54 del 25 gennaio 2008, l’8 marzo in Liguria è stata avviata la campagna di vaccinazione contro l’Hpv.

Il vaccino bivalente (Cervarix) è stato offerto con modalità gratuita e attiva alle giovani adolescenti di 12 anni (nate nel 1997) e con modalità gratuita ma non attiva alle giovani di 13 anni (nate nel 1996). Per le ragazze con età compresa tra i 14 e i 26 anni è stato invece reso disponibile il vaccino a un prezzo ridotto (105 euro).

 

La campagna di vaccinazione nella provincia di La Spezia (marzo-dicembre 2008)

La Spezia è servita dalla Asl 5 “Spezzino” e comprende una popolazione residente di 218.032 abitanti.

Il reclutamento delle ragazze nate nel 1996 e 1997 è avvenuto tramite i registri comunali e attraverso lettere indirizzate ai genitori.

Una lettera di invito è stata inviata ai genitori delle dodicenni per fornire informazioni sulla campagna e comunicare il giorno di appuntamento per la vaccinazione (con allegati una brochure informativa e il modulo per la raccolta del consenso informato). Una seconda lettera è stata mandata a chi non ha risposto al primo invito e un’ulteriore comunicazione è stata inviata in caso di interruzione del ciclo vaccinale dopo la prima o la seconda dose. Una lettera informativa è stata indirizzata anche ai genitori delle ragazze nate nel 1996 con l’indicazione di un recapito telefonico da chiamare per fissare l’appuntamento per effettuare la vaccinazione.

La campagna di informazione ha visto la partecipazione di operatori sanitari con diverse competenze (pediatri, medici di base, ginecologi, dipartimenti materno-infantili), delle scuole e dei media locali. Per ridurre i tempi di attesa è stato costituito un team per le vaccinazioni, che includeva un medico, un infermiere e un tecnico amministrativo; inoltre è stato previsto un compenso aggiuntivo per il personale che lavorava fuori dall’orario di lavoro per programmare anche sedute vaccinali pomeridiane.

 

Adesione all’offerta vaccinale nel periodo marzo-dicembre 2008

La maggior parte delle dosi sono state somministrate nei mesi di marzo e aprile e la percentuale di adesione alla vaccinazione da parte delle giovani nate nel 1997 è stata dell’80,6%, del 79% e del 64,1% per la prima, la seconda e la terza dose rispettivamente. Leggermente più bassa l’adesione delle ragazze del 1996 (74,5%, 73,5% e 58,1% rispettivamente).

Come atteso, l’adesione nelle ragazze più grandi nate tra il 1982 e il 1995 è stata decisamente inferiore: 5,0%, 4,6% e 2,7%.

 

Gli effetti collaterali più frequenti sono risultati essere reazioni nel sito di somministrazione, in particolare dolore e arrossamento; tra gli eventi sistemici, i più diffusi sono stati debolezza, malessere generale e sintomi gastrointestinali. Al 31 dicembre 2008, solo tre ragazze nate nel 1997 avevano interrotto il ciclo vaccinale dopo la prima dose e venti dopo la seconda. Delle ragazze nate nel 1996, due avevano interrotto il ciclo dopo la prima dose e 22 dopo la seconda; soltanto in due casi l’interruzione era dovuta a una reazione avversa al vaccino.

 

Conclusioni

Il vaccino contro l’Hpv è uno strumento importante per la prevenzione tumori del collo dell’utero e il successo delle campagne di vaccinazione dipende da numerosi fattori tra cui il supporto dei policymaker, la disponibilità di operatori sanitari esperti e qualificati e l’efficacia dell’informazione.

 

In Italia la popolazione target del vaccino contro l’Hpv è stata stimata intorno alle 280 mila unità e 6 mila in Liguria.

Alla luce dell’obiettivo della campagna nazionale che prevede il raggiungimento di una copertura con tre dosi di vaccino >95% delle dodicenni entro 5 anni dall’avvio e considerando i dati regionali che riportano un’adesione del 62% nelle dodicenni, si può concludere che nella Als 5 Spezzino la campagna è stata condotta con successo e sono stati ottenuti buoni risultati (un’adesione alla prima dose pari all’80%).

Il coinvolgimento delle adolescenti e dei genitori nella campagna è stato molto alto, ma si tratta solo di un punto di partenza: per accrescere la consapevolezza delle giovani e dei genitori è necessario migliorare la qualità dell’informazione e dei servizi sanitari destinati alla vaccinazione.

 

Leggi l’articolo originale (in inglese) su Eurosurveillance “Results of a vaccination campaign against human papillomavirus in the province of La Spezia, Liguria, Italy, March-December 2008”.