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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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IGEA: sistema per l’integrazione delle cure e dell’assistenza per le persone con malattie croniche

Favorire l’adozione di modelli organizzativi basati su un approccio sistemico e integrato, orientati alla maggiore efficienza e al miglioramento della qualità dell’assistenza per le persone con malattie croniche: è questo l’obiettivo principale del progetto CCM “Sistema per l’integrazione delle cure e dell’assistenza per le persone con malattie croniche”, condotto a partire dal 2011 dal Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità, come naturale proseguimento del progetto IGEA.

 

Tra gli obiettivi specifici del sistema IGEA:

  • individuare esperienze esemplari (modalità organizzative, operative e di governance; strumenti tecnologici adottati, ecc) in grado di rappresentare un benchmark e garantire la riproposizione delle esperienze di successo, dal punto di vista organizzativo e tecnologico
  • promuovere il coordinamento di iniziative simili in atto nelle diverse Regioni, per favorire lo scambio di know-how, l’armonizzazione dei requisiti e delle specifiche complementarietà delle soluzioni.

Il problema di fondo

In Italia, così come in tutti i Paesi occidentali, cresce il dibattito sull’adeguatezza del sistema sanitario ad affrontare, nel futuro prossimo, una riorganizzazione del proprio modello assistenziale in funzione di una domanda sanitaria, legata soprattutto alla diffusione delle malattie croniche, per la quale è necessario adattare i servizi e le prestazioni offerte ai reali bisogni dei cittadini.

 

L’impatto globale delle malattie croniche, soprattutto malattie cardiovascolari, tumori, diabete e malattie respiratorie croniche è in continuo aumento e il forte effetto, soprattutto sulle popolazioni povere e socialmente svantaggiate tende, inoltre, ad aumentare il divario fra Paesi e fra persone all’interno dello stesso Paese. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato in 35 milioni il numero totale delle morti dovute a malattie non trasmissibili nel 2005 e stima che questo numero possa aumentare del 17% nel periodo 2008-2018, ed ha posto la prevenzione e il controllo delle malattie croniche al centro del suo Piano di azione 2008-2013. Uno degli obiettivi del Piano strategico dell’OMS è il rafforzamento dell’assistenza sanitaria per le persone con malattie croniche attraverso la definizione di standard e linee guida, basate su prove di efficacia, e un riorientamento dei sistemi sanitari per consentire di rispondere alle esigenze di una gestione efficace ed efficiente delle malattie croniche. Sempre l’OMS nel World Health Report del 2008, sottolinea il focus sproporzionato sull’assistenza ospedaliera come una delle cause di inefficienza e disequità dell’assistenza, e indica nell’integrazione e inclusività del sistema assistenziale, in particolare attraverso una riorganizzazione delle cure primarie, la via efficace ed efficiente per il miglioramento della qualità delle cure per le persone con malattie croniche. Queste persone, infatti, hanno bisogno anche di continuità di assistenza, follow-up sistematici più o meno intensi a seconda della gravità clinica, informazione e sostegno per raggiungere la massima autogestione possibile.

 

Da ciò, l’esigenza di sperimentare nuove formule organizzative dell’assistenza basate sul concreto affermarsi di una gestione integrata, costruita sulla falsa riga di percorsi assistenziali condivisi che mettano in luce e valorizzino i contributi delle varie componenti e dei vari attori assistenziali lungo il continuum di cura del paziente. Il presupposto è l’assunzione di un approccio sistemico e integrato che implichi un’azione coordinata tra tutte le componenti e tra tutti gli attori del sistema assistenziale che, con responsabilità diverse, devono essere chiamati a sviluppare interventi mirati verso comuni obiettivi su un “patto di cura” condiviso con il cittadino e i suoi eventuali caregiver.

 

Il Disease Management (DM) e il Chronic Care Model (CCM), e i principi di cui questi approcci sono portatori, sono ormai divenuti il quadro logico-concettuale di riferimento per chiunque lavori nel campo della gestione delle patologie croniche e hanno rappresentato i cardini del progetto IGEA.

 

Soluzioni proposte sulla base delle evidenze

Il sistema IGEA intende indagare il grado di esistenza e di sviluppo di modelli di gestione integrata e le caratteristiche fondanti delle esperienze che negli ultimi anni le Regioni hanno messo in opera su questo tema. L’attività comprende due fasi principali:

  • di ricognizione delle esperienze esistenti (esplorativa) direttamente riconducibili ai progetti di gestione integrata e raccolta del materiale esistente
  • di analisi sistematica delle esperienze e delle attività correlate al fine di fornire elementi di riflessione per adeguare le direttive d’indirizzo del settore e favorire lo sviluppo di modelli di servizi integrati, orientati alla maggiore efficienza, al miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria.

Fattibilità e criticità

In molte Regioni sono state o si stanno avviando attività relative ai percorsi di integrazione ospedale-territorio, relativi a patologie specifiche come il diabete e lo scompenso cardiaco o più in generale sulla cronicità, basati anche su modelli organizzativi emergenti nelle cure primarie, con fasi di attuazione diverse anche in relazione alle specificità delle realtà locali. La rete di operatori e di formatori che si è costituita nel corso del tempo intorno al Progetto IGEA costituisce un importante circuito per l’avvio delle attività ma anche per la disseminazione dei risultati del progetto. La possibilità di confronto e sostegno reciproco può consentire una più omogenea realizzazione di questo importante progetto di governance e, contemporaneamente, una valorizzazione delle peculiarità regionali. È in queste prospettiva che si intende sviluppare un’analisi volta a valorizzare il sapere generato dalle esperienze concrete, nella prospettiva di individuare problematiche emerse e confrontare le relative soluzioni sperimentate e consolidate nei contesti regionali e locali per le diverse patologie, e a sostenere le Regioni meno impegnate sul tema.