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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Epidemia di polmoniti in Lombardia: la situazione attuale e le indagini in corso



In relazione ai casi di polmonite registrati in numerosi Comuni delle Provincie di Brescia e di Mantova a partire dall’inizio di settembre 2018, l’Istituto superiore di sanità (Iss) sottolinea che l’inchiesta epidemiologica e microbiologica di tutti i casi è ancora in corso ed è finalizzata a trovare un’eventuale esposizione comune quale: frequentazione di ambienti, sia lavorativi che di svago o attività commerciali, partecipazioni ad eventi pubblici o altro. Sono inoltre in corso azioni specifiche per identificare la fonte e i metodi di trasmissione del batterio.

 

I dati disponibili al 10 settembre mostrano:

  • 235 accessi al Pronto Soccorso (il maggior numero registrati il 6 e il 7 settembre)
  • 196 persone attualmente ospedalizzate
  • 12 persone che hanno rifiutato il ricovero ospedaliero
  • 2 decessi (di cui 1 con diagnosi confermata di legionellosi)
  • 12 casi di legionellosi confermata 9 casi ospedalizzati in unità di terapia intensiva
  • 9 Comuni maggiormente colpiti, con almeno 5 casi ciascuno.

I soggetti coinvolti sono principalmente maschi (circa il 70%), prevalentemente anziani o persone con condizioni di immunosoppressione e/o con fattori di rischio (come l’abitudine al fumo).

 

Poiché la diagnosi di legionellosi è stata confermata principalmente nella giornata del 10 settembre (fino alla mattina i casi confermati erano solo 2), l’indagine epidemiologica è ora orientata verso un cluster di legionellosi.

 

Al momento prosegue la ricerca clinica sui singoli casi per confermare l’agente eziologico delle polmoniti nei pazienti ricoverati. Tutti i casi di polmonite saranno testati per la legionella con più di un metodo diagnostico, poiché inizialmente tutti i casi risultavano negativi all’antigene urinario. Sia i Pronto Soccorso che Medici di medicina generale (Mmg) e di Continuità assistenziale sono stati allertati.

 

Indagine ambientale

Dopo aver controllato la rete di distribuzione dell’acqua potabile è stata esclusa la possibilità di possibili collegamenti tra i diversi Comuni coinvolti. Sono comunque stati effettuati campionamenti alla rete idrica (più di 50 punti campionati) e presso le abitazione dei soggetti con diagnosi di legionellosi.

 

Il campionamento per la ricerca del batterio Legionella pneumophila si sta ora concentrando sulle torri di raffreddamento degli insediamenti industriali della zona. Tutti i Comuni interessati sono situati vicino al fiume Chiese.

 

Riguardo gli aspetti di comunicazione verso la popolazione, i Sindaci coinvolti (immediatamente convocati dall’autorità sanitaria locale di Brescia) hanno ricevuto supporto e linee guida per la comunicazione del rischio alla popolazione, sottolineando che attualmente non ci sono motivi per limitare l’uso dell’acqua. Le Ats (Agenzie di tutela della salute) interessate hanno informato la popolazione anche attraverso i loro siti istituzionali.

Le Ats e le Asst (Aziende socio sanitarie territoriali) interessate sono tuttora attivamente impegnate nelle indagini, in stretto raccordo con la DG Welfare – UO Prevenzione, l’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute.

 

Data di creazione della pagina: 13 settembre 2018

Revisione a cura di: Maria Cristina Rota1, Maria Luisa Ricci1, Maria Scaturro1, Maria Gramegna2, Antonio Piro3, Danilo Cereda4, Giovanni Rezza1
1Dipartimento Malattie infettive, Istituto superiore di sanità
2DG Welfare – UO Prevenzione, Regione Lombardia
3Ats Brescia
4Ats Valpadana