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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Vaccinare i bambini: l’aspetto bioetico



Franco Barghini, U.F. Igiene e Sanità Pubblica ASL12 Viareggio, Regione Toscana

L'ipotesi di vaccinare i bambini per la prevenzione dell'influenza è un argomento di discussione molto allettante. Un punto non viene mai riportato negli interventi che fino ad oggi ho letto sul sito di epicentro: l'aspetto bioetico.
La vaccinazione nei bambini viene proposta in particolare per diminuire in maniera notevole la circolazione virale, ottenendo così una riduzione del numero dei casi in particolare nelle categorie considerate a maggior rischio di complicanze susseguenti all'infezione e cioè gli anziani, ma non solo.

Ora mi chiedo è etico vaccinare una popolazione giovane o meglio la popolazione infantile di un Paese, per diminuire il numero dei casi e le conseguenti complicanze nella popolazione anziana?
Come giustificare un evento avverso in un bambino? Ad esempio un caso di shock anafilattico in un bambino sottoposto a vaccinazione anti influenzale è da ritenersi un rischio da correre per salvaguardare la popolazione anziana ? O forse è meglio vaccinare tutti i soggetti anziani per l'influenza, magari con il vaccino adiuvato con MF59, che secondo la letteratura (in particolare italiana) ha una migliore efficacia? Non sarebbe inoltre più efficace vaccinare tutti gli anziani al di sopra dei 65 anni di età con la vaccinazione anti pneumococcica, con il vaccino polisaccaridico 23valente, magari effettuando la vaccinazione nell'intero arco dell'anno e non limitandosi alle categorie più a rischio e solo durante il periodo della campagna anti influenzale?

Ricordo inoltre che la legge 210/92 sul risarcimento dei danni conseguenti a vaccino riguarda solo ed esclusivamente i vaccini obbligatori e non quelli raccomandati. Vaccinare i bambini contro l'influenza è comunque un intervento in termini di sanità pubblica e sicuramente nel calcolo dei pro e contro deve essere tenuto nella dovuta considerazione l'aspetto bioetico e non solo l'aspetto prettamente scientifico.