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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Archivio 2011

(9 giugno 2011) Clamidia, ancora troppo poca consapevolezza

Anche in Italia, come in Europa, è la clamidia l’infezione sessualmente trasmissibile (Ist) più diffusa, fra quelle batteriche. Particolarmente grave il fatto che colpisce principalmente donne giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni e che se trascurata, può comportare complicanze gravi tra cui la sterilità. Barbara Suligoi, direttore del Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità riflette sulla diffusione di questa patologia in Italia, alla luce della pubblicazione del rapporto Ecdc Sexually transmitted infections in Europe 1990–2009 (pdf 4,2 Mb). Leggi il commento di Barbara Suligoi.

 

(31 maggio 2011) Infezioni sessualmente trasmesse in Europa: report Ecdc 1990-2009

Con circa 344 mila casi notificati nel 2009, la clamidia è l’infezione sessualmente trasmissibile (Ist) più frequentemente riportata in Europa. Tre quarti di tutti i casi di clamidia riguardano giovani tra 15 e 24 anni. È questo uno dei dati principali messi in evidenza dal rapporto Ecdc Sexually transmitted infections in Europe 1990–2009 (pdf 4,2 Mb), il primo documento che riferisce dati e trend di 5 infezioni sessualmente trasmissibili osservate in 30 Paesi dell’Unione europea e dell’Eu/Eea: sifilide, sifilide congenita, gonorrea, clamidia e linfogranuloma venereo. Dal documento emergono marcate differenze tra i vari Paesi europei e una differenza tra l’andamento della clamidia rispetto alle altre Ist. Mentre infatti la clamidia sembra avere un trend crescente in quasi tutti i Paesi (restano esclusi Estonia, Lettonia, Lituania e Slovenia), gonorrea e sifilide mostrano una leggera diminuzione nell’ultimo decennio (-8%). Nella lettura dei dati, bisogna comunque considerare che il numero delle infezioni potrebbe essere maggiore a causa delle diversità tra i sistemi sanitari e di sorveglianza ma anche per la frequenza di casi asintomatici. Per maggiori dettagli, scarica il documento completo (pdf 4,2 Mb).