English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Archivio 2010

(22 dicembre 2010) Comunità amica dei bambini, delle madri e delle famiglie

La “Comunità amica dei bambini per l’allattamento materno” è una struttura sociosanitaria territoriale che applica un progetto simile a quello degli “Ospedali amici dei bambini” sui servizi delle aziende sanitarie locali. Si tratta di un’iniziativa che si pone l’obiettivo di fare adottare standard di buone pratiche per l’allattamento materno a tutti gli operatori a contatto con le donne in gravidanza, le madri e i bambini nel territorio. La “Comunità amica dei bambini” è promossa sia dall’Oms sia dall’Unicef e si basa sulla realizzazione di sette passi, ovvero di sette traguardi che le comunità devono raggiungere per potere ottenere il riconoscimento di comunità amiche dei bambini. Maria Enrica Bettinelli (pdf 38 kb) dell’Asl di Milano e coordinatrice del gruppo di lavoro Unicef sul progetto della Comunità racconta l’iniziativa.

 

(16 dicembre 2010) nlg: la nuova linea guida sulla gravidanza fisiologica

Il Sistema nazionale per le linee guida (Snlg) dell'Iss pubblica la nuova linea guida “Gravidanza fisiologica” su mandato del ministero della salute. Il documento ha l'obiettivo di fornire ai professionisti e alle donne che affrontano una gravidanza singola senza complicazioni strumenti e informazioni basati sulle prove di efficacia disponibili per poter scegliere i trattamenti più appropriati in molteplici circostanze. In particolare, il documento considera i temi dell'accuratezza e dell’efficacia degli screening e l’appropriatezza degli interventi per valutare l’accrescimento e il benessere fetale e per l’assistenza in caso di presentazione podalica o gravidanza a termine. Ad arricchire il documento, l'agenda della gravidanza per i professionisti che assistono le donne, un pratico calendario che organizza e sintetizza le indicazioni della linea guida, definendo i contenuti informativi e descrivendo gli interventi che devono essere offerti alla donna nei diversi incontri. La linea guida viene presentata a Roma il 21 dicembre 2010. Visita il sito dell’Snlg per scaricare la linea guida e l’opuscolo.

 

(25 novembre 2010) Nascere in Emilia-Romagna: rapporto Cedap 2009

I nuovi nati in Emilia-Romagna nel corso del 2009 sono stati oltre 42 mila (9,7 ogni 1000 abitanti): questo dato conferma l’incremento dei parti in Regione. A determinare il costante aumento delle nascite è il contributo della popolazione immigrata: la percentuale di nuove madri con cittadinanza straniera è, infatti, passata dal 17,1% del 2003 al 27,9% del 2009. È quanto emerge dal 7° rapporto della Regione Emilia-Romagna sui dati del certificato di assistenza al parto (Cedap) riferito all’anno 2009. In forte incremento anche la percentuale della madri non sposate (nubili, separate, divorziate o vedove), passata negli ultimi 7 anni dal 19,7% al 28,6%. In aumento anche le donne che hanno fatto ricorso alle tecniche di procreazione assistita (603). Per quanto riguarda il numero di visite in gravidanza, solo il 4% delle donne ne ha effettuate meno di 4, numero soglia assunto come indicatore di assistenza insufficiente. Il tasso di parti cesarei è 29,9%, in sostanziale stabilità negli anni considerati; marcata è la variabilità fra punti nascita. Scarica la sintesi (pdf 28 kb), visita la pagina dedicata alla giornata di presentazione del rapporto (8 novembre 2010), con gli interventi dei relatori.

 

(18 novembre 2010) Indagine sui consultori familiari del Lazio (2010)

Laziosanità - Agenzia di sanità pubblica ha pubblicato l’indagine regionale sui consultori familiari relativa ai mesi giugno 2008 - luglio-dicembre 2009. Secondo la legge 34/96 per garantire un buon servizio ai cittadini è necessaria la presenza di un consultorio familiare (Cf) ogni 20 mila abitanti nelle zone urbane e metropolitane e uno ogni 10 mila abitanti nelle zone rurali e semiurbane. Dall’indagine emerge che lo standard non viene raggiunto in nessuna Asl, ad eccezione di quella di Rieti e che le Asl della città di Roma sono particolarmente carenti. Anche i requisiti minimi di apertura (almeno 4 mattine e 2 pomeriggi alla settimana) non sono sempre rispettati e le liste di attesa superano spesso la settimana per prestazioni come visite ginecologiche e pediatriche e consulenze psicologiche. La percentuale di consultori familiari che hanno un’equipe multidisciplinare, costituita almeno da un ginecologo, un pediatra, uno psicologo, un’ostetrica e un’assistente sociale (requisito essenziale per realizzare le azioni prioritarie previste dal Pomi) sono solo il 34%. Alla luce dei risultati dell’indagine, Laziosanità ha elaborato alcune proposte tra cui: ridurre le differenze tra le Asl rispetto alla presenza di Cf e di personale a essi afferenti (portando il rapporto Cf/abitanti almeno al valore medio regionale nelle Asl che sono sotto di questa soglia), garantire la presenza dedicata in ogni Cf della figura professionale dell’ostetrica e dell’assistente sociale e integrare l’attività di prima istanza con quella svolta dai presidi ambulatoriali dell’azienda.

 

(11 novembre 2010) Unicef e allattamento al seno: le ultime novità per l’Italia

In occasione dell’incontro nazionale della rete degli “Ospedali&Comunità amici dei bambini” tenutosi a Firenze il 15 ottobre 2010, l'Unicef ha avviato due importanti novità per la promozione dell’allattamento materno: i nuovi materiali per i percorsi “Ospedale amico dei bambini” e “Comunità amica dei bambini per l’allattamento materno” e le linee guida per l'applicazione del Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno. Leonardo Speri, coordinatore della task force Bfhi/Bfci Unicef illustra le nuove iniziative dell’Unicef per favorire l’allattamento al seno in Italia. Leggi l’approfondimento.

 

(30 settembre 2010) Settimana dell’allattamento materno 2010

Dall’1 al 7 ottobre 2010 in Italia si svolge la Settimana dell’allattamento materno, un’iniziativa promossa dalla World Alliance for Breastfeeding Action (Waba), che quest’anno ha coinvolto più di 170 Paesi in tutto il mondo. La campagna per il 2010, dal tema “Bastano pochi passi”, si concentra sulla realizzazione di dieci punti fissati dall’Unicef e dall’Oms per la promozione dell’allattamento al seno attraverso le strutture sanitarie. Leggi l’approfondimento a cura di EpiCentro e il commento di Angela Giusti (Cnesps-Iss) sul sostegno tra pari per l’alimentazione infantile.

 

(23 settembre 2010) Salute riproduttiva della donne in aree a rischio

Circa l’80% dei 36 milioni di rifugiati del mondo è costituito da donne e bambini vulnerabili agli abusi e alle pessime condizioni sanitarie in cui sono costretti a vivere. I Cdc americani hanno elaborato una guida rivolta agli operatori umanitari che consente di valutare la salute riproduttiva delle donne rifugiate provenienti da situazioni difficili. Leggi l’approfondimento.

 

(23 settembre 2010) Mortalità materna: l’andamento 1990-2008

Nel 2008 hanno perso la vita, a causa di complicazioni legate alla gravidanza e al parto, 358 mila donne, con una diminuzione, rispetto al 1990, del 34%. Si tratta di un miglioramento importante, ma per raggiungere i traguardi fissati dagli obiettivi di sviluppo del millennio il tasso di riduzione della mortalità materna dovrebbe crescere dal 2,3% (tasso medio di riduzione annua dal 1990 a oggi) al 5,5%. Il maggior numero di decessi si registra in Africa sub-sahariana e Asia meridionale, che, insieme, sono responsabili di circa l’87% dei decessi. È quanto emerge dal rapporto “Trends in maternal mortality” pubblicato da Oms, Unicef, Unfpa e Banca Mondiale. Leggi l’approfondimento a cura di EpiCentro.

 

(2 settembre 2010) La relazione al Parlamento 2010 sull’Ivg

La relazione al Parlamento sull’applicazione della legge 194 conferma la tendenza storica alla diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) in Italia. Secondo il documento, contenente i dati definitivi del 2008 e provvisori del 2009, nel 2009 in Italia sono state effettuate circa 116.933 mila interruzioni volontarie di gravidanza, con un decremento del 3,6% rispetto al 2008 e una diminuzione del 50,2% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’aborto volontario (234.801 casi). Circa la metà delle Ivg è stata richiesta da donne con un’occupazione, sia fra le italiane, sia fra le straniere, e fra le italiane circa la metà riguarda donne senza altri figli. Scarica la relazione 2010 al Parlamento (pdf 351 kb) e il comunicato del sottosegretario Roccella (rtf 370 kb).

 

(15 luglio 2010) Relazione 2010 sullo stato di applicazione della legge 40

I dati raccolti e analizzati dal Registro nazionale della procreazione medicalmente assistita (Pma) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), presentati nella relazione 2010 del ministero della Salute sulla Pma, confermano il trend degli anni precedenti: aumentano le coppie che si sottopongono ai trattamenti di fecondazione assistita, i cicli iniziati, le gravidanze ottenute e i bambini nati, che nel 2008 superano per la prima volta la soglia dei diecimila, considerando tutte le tecniche di Pma applicate, di I, II e III livello. Nel 2008, nei 354 centri autorizzati italiani sono state trattate con tecniche di procreazione medicalmente assistita oltre 59 mila coppie e sono stati iniziati quasi 80 mila cicli. Delle 12.767 gravidanze ottenute, 1942 sono state perse al follow-up e i bambini nati vivi sono stati oltre 10 mila. Nel corso del 2008, l’età media delle donne che in Italia hanno fatto ricorso alle tecniche di Pma (età media 36,1 anni) è aumentata ulteriormente e si è confermata al di sopra delle media europea, che era nel 2005 pari a 33,8 anni. I parti gemellari si sono attestati attorno al 21% e quelli trigemini attorno al 2,6%. Mentre per quanto riguarda i centri autorizzati al 31 gennaio 2010, sono 349 cosi suddivisi: 157 (il 45% del totale) sono pubblici o privati convenzionati e si concentrano soprattutto al Nord (60%), mentre i restanti 192 centri (55%) sono privati. Leggi il documento completo (pdf 700 kb).

 

(10 giugno 2010) I risultati di uno studio Iss su mortalità e morbosità materna

Il rapporto di mortalità materna (numero di morti materne ogni 100.000 nati vivi), nel nostro come in altri Paesi industrializzati, è sottostimato. Uno studio dell’Iss evidenzia in sei Regioni italiane un rapporto di mortalità materna da 2 a 7 volte il dato nazionale elaborato dall’Istat. I valori più bassi sono stati registrati al Nord e in Toscana e quelli più elevati nel Lazio e in Sicilia. Un aumentato rischio di mortalità materna risulta essere associato a una età della donna pari o superiore a 35 anni, al taglio cesareo, a un basso livello di istruzione e all’essere cittadine straniere. Questi i risultati di un progetto Ccm, condotto dall’Istituto superiore di sanità con il finanziamento del ministero della Salute, i cui risultati conclusivi sono stati presentati con un convegno il 25 maggio 2010. Leggi l’approfondimento.

 

(27 maggio 2010) Natalità in Campania: il rapporto Cedap 2008

Nel 2008 sono stati notificati oltre 58 mila certificati di assistenza al parto (Cedap) da 81 su 82 centri nascita attivi in Campania (47 pubblici e 35 privati) e si è confermata una copertura del sistema, pari al 95,6% degli oltre 60 mila nati vivi da madri residenti. Lo riferisce il rapporto sulla natalità in Campania (pdf 1,6 Mb) relativo alle nascite del 2008, pubblicato dall’Università di Napoli Federico II e dalla Regione Campania. Lo studio conferma una progressiva diminuzione dei nati, anche se nella Regione i tassi di fecondità e di natalità rimangono superiori a quelli del Centro-Nord. I nati da madri non italiane rappresentano il 4,7% del totale, proporzione doppia rispetto al 2007, ma non tale da contribuire a un incremento demografico. Dai dati emerge un eccesso di medicalizzazione dell’evento nascita con ricorso frequente all’assistenza privata in gravidanza e per il parto. Si registra, inoltre, la più alta proporzione di cesarei del Paese (60,7%) e il tasso di cesarei è superiore nelle strutture private (72%), in cui la quota dei parti a basso rischio è maggiore, rispetto alle pubbliche (52%). Riguardo agli esiti delle gravidanze si registra una proporzione di nati ad alto rischio simile a quella di altre regioni italiane: gemelli 3%, nati di peso molto basso 0,9%, gravi prematuri 0,9%, nati da procreazione assistita 0,8%. Scarica il rapporto (pdf 1,6 Mb).

 

(20 maggio 2010) Save the Children: la condizione delle mamme in Italia e nel mondo

Durante la gravidanza, il parto e il periodo neonatale, la maggioranza delle donne e dei bambini dei Paesi in via di sviluppo non ha accesso alle cure minime. Ogni anno, 50 milioni di donne partoriscono senza l’assistenza del personale esperto e quasi 350 mila muoiono per complicazioni legate alla gravidanza o al parto. È quanto emerge dal rapporto 2010 sullo stato delle madri nel mondo pubblicato da Save the Children. Secondo un altro documento, il rapporto Fondazione Cittalia - Anci Ricerche per Save the Children, il nostro Paese si colloca al 17esimo posto della classifica mondiale: su 4,2 milioni di donne povere, oltre 1 milione 600 mila sono madri. Leggi l'approfondimento a cura della redazione di EpiCentro.

 

(13 maggio 2010) La campagna di comunicazione 2010 del ministero della Salute

La campagna “Il latte della mamma non si scorda mai”, organizzata dal ministero della Salute per promuovere l’allattamento al seno, è allestita secondo un tour itinerante dal 9 al 16 maggio 2010. Destinata prima di tutto alle mamme del Sud, la manifestazione coinvolge direttamente le strutture sanitarie locali e le associazioni di settore e prevede diverse tappe in alcune delle principali piazze di Napoli, Caserta, Messina e Palermo. La campagna nasce allo scopo di sensibilizzare le neomamme del Sud dell’Italia sui vantaggi dell’allattamento al seno sulla salute del bambino, sia dal punto di vista nutrizionale sia su quello affettivo-psicologico. Leggi l’approfondimento.

 

(13 maggio 2010) Natalità nella Asl Napoli 4: rapporto 2008

Nel 2008, nella Asl Napoli 4 sono nati 6619 bambini da madri residenti di cui il 6% prematuri e lo 0,6% concepiti con la procreazione medica assistita. Rispetto al 2007 sono aumentati sia il tasso di natalità (11,6‰) sia il tasso di fecondità (49,1‰), tuttavia risultano in diminuzione le madri residenti under 20 e in aumento le mamme over 35. Per quanto riguarda la gravidanza è in aumento la scelta di partorire in modo naturale (46,8% contro il 37,3% dell’anno precedente) e l’eccessivo ricorso all’indagine ecografica (59,1% per più di 6 controlli). Diminuisce invece sia il numero delle donne che hanno effettuato la prima visita oltre l’11° settimana di gestazione (14,6%), sia la percentuale delle gestanti di oltre 34 anni di età che effettuano l’amniocentesi. Scarica l’intero rapporto “Natalità dell’Asl Napoli 4 nell’anno 2008” (pdf 500 kb).

 

(6 maggio 2010) Il percorso nascita nella prospettiva del Progetto obiettivo materno infantile

Presentati all’Iss i primi risultati di due progetti finanziati dal Ccm: “Percorso nascita: promozione e valutazione della qualità dei modelli operativi” e “Sperimentazione di un modello di assistenza post partum per le donne straniere”. Questi progetti hanno come riferimento normativo il Progetto obiettivo materno infantile (Pomi), varato nel 2000. Su EpiCentro sono disponibili le presentazioni dell’incontro e un articolo di Michele Grandolfo (Cnesps-Iss).

 

(22 aprile 2010) Salute materna e neonatale: progressi raggiunti e strategie di intervento

Tra il 1980 e il 2008, nei 181 Paesi appartenenti all’Onu, il numero di donne che ogni anno muore per complicazioni legate alla gravidanza è sceso da oltre 500 mila a circa 343 mila. Nonostante questi progressi, a livello globale c’è ancora molto da fare per accrescere la salute delle donne e dei neonati. Su questo tema, la rivista The Lancet ha presentato uno studio, condotto dall’Institute for health metrics and evaluation (Ihme) dell’Università di Washington, relativo all’andamento del tasso di mortalità materna dovuto alle complicazioni della gravidanza negli ultimi trent’anni nei Paesi aderenti all’Onu, mentre l’Oms ha pubblicato un rapporto ispirato ai principi di “Making pregnancy safer”, l’iniziativa che mira a migliorare la salute delle madri nel mondo, attraverso il sostegno ai Paesi per garantire un'assistenza qualificata prima, durante e dopo la gravidanza e durante il parto e il rafforzamento dei sistemi sanitari nazionali. Leggi l’approfondimento.

 

(15 aprile 2010) Stati Uniti: il rapporto preliminare sulle nascite nel 2008

Secondo i dati preliminari del rapporto 2008 sulle nascite negli Stati Uniti, pubblicato dai Cdc, rispetto al 2007, nel 2008 il tasso di natalità tra le adolescenti è sceso di due punti a 41,5 ogni mille ragazze (età compresa tra i 15 e i 19 anni), i parti delle ragazze di età compresa tra 18 e 19 anni sono diminuiti del 4%, mentre l’unico dato costante è quello delle ragazze di età compresa tra 10 e 14 anni: 0,6 nascite ogni 1000 ragazze. Le nascite sono in calo tra le ventenni e le trentenni: nella fascia 20-25 anni la diminuzione è stata del 3%, in quella 25-29 anni del 2% e tra le trentenni la percentuale è diminuita dell’1%. Al contrario, tra le donne quarantenni si registra un’inversione di tendenza: le nascite nella fascia di età 40-44 sono aumentate del 4%, e nella fascia 45-49 sono passate da 0,6 a 0,7 ogni mille donne. Per la prima volta dopo 12 anni, si osserva la diminuzione delle nascite tra le donne non sposate di età compresa tra 15 e 44 anni (-2%). Dal report emerge la diminuzione delle nascite premature (prima della 37esima settimana): sono passate dal 12,7% nel 2007 al 12,3% nel 2008. Leggi il rapporto “Births: Preliminary Data for 2008” (pdf 1 Mb).

 

(8 aprile 2010) Ivg: il rapporto del Lazio 1987-2008

Anche nel Lazio, come in tutte le altre Regioni italiane, le interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) hanno visto un incremento dal 1978 al 1982, una diminuzione fino agli anni ’90, una stabilizzazione e di nuovo una leggera diminuzione nel 2007-2008. L’andamento del fenomeno è certamente stato condizionato dall’aumento della presenza nel territorio regionale di donne di cittadinanza straniera e nel 2008 le Ivg hanno riguardato per il 42% donne nate all’estero. La maggior parte delle Ivg vengono effettuate tra i 25 e i 34 anni e nel 2008 più della metà ha riguardato donne nubili. Le donne che con più frequenza ricorrono all’Ivg sono quelle che hanno conseguito il diploma di scuola superiore e di scuola media inferiore, ma nel tempo risulta in aumento anche la percentuale di donne laureate (dall’1% del 1987 all’8% del 2008).

 

(25 marzo 2010) Nascere in Toscana, anni 2005-2007

L’Osservatorio di epidemiologia dell’Agenzia regionale di Sanità della Toscana pubblica il rapporto “Nascere in Toscana” (pdf 2 Mb) relativo al triennio 2005-2007, un documento che, già pubblicato per il periodo 2002-2004, fornisce informazioni sui parti avvenuti nella Regione. Dal rapporto è emerso che il numero medio di figli per donna è in crescita ed è pari a 1,32, contro l’1,38 della media nazionale. Contribuisce a questa tendenza la popolazione straniera: il 22,5% del totale dei nati in Toscana nel 2007 è figlio di almeno un genitore non italiano. Le madri straniere più numerose sono le cinesi (18,6%), seguite dalle albanesi (18,3%) e dalle rumene (14,5%). In progressiva crescita è l’età media delle madri: il 68,1% delle donne toscane che hanno partorito nel 2007 ha più di 30 anni e il 6% supera i 40. In aumento anche l’età dei padri, passata dai 34,7 anni del 2005 ai 34,9 anni del 2007, così come la percentuale di bambini nati al di fuori del matrimonio, passata dal 14,8% del 2001 al 25,3% del 2007. In diminuzione è invece il numero dei nati morti che nel 2007 è sceso a 2,7 ogni mille nati vivi rispetto ai 3,3 del 2005. Per maggiori informazioni leggi il documento completo “Nascere in Toscana” (pdf 2 Mb).

 

(11 marzo 2010) L’alimentazione dei bambini durante le emergenze

Il 16 novembre 2009 l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha ospitato il seminario “Alimentazione infantile nelle emergenze”, con lo scopo di condividere le linee d’azione proposte in ambito internazionale per la gestione dell’alimentazione dei bambini in situazione di emergenza. L’iniziativa è rivolta a pianificatori, coordinatori e operatori dell’emergenza, professionisti dei servizi sociosanitari, degli ordini professionali e delle società scientifiche. Leggi l’approfondimento.

 

(18 febbraio 2010) Taglio cesareo: le linee guida dell’Iss

Il Sistema nazionale linee guida dell’Istituto superiore di sanità ha pubblicato le prime linee guida nazionali sul taglio cesareo. Il documento mira a migliorare la comunicazione tra le donne e gli operatori sanitari sulle modalità del parto: una scelta dettata anche dal continuo aumento in Italia dei parti con taglio cesareo (cresciuti dall’11% del 1980 al 38% del 2008) Scarica il testo completo (pdf 450 kb) e l’opuscolo (pdf 275 kb).

 

(28 gennaio 2010) Donne e salute, il rapporto 2009 dell’Oms

La salute delle donne è da sempre stata una preoccupazione per l’Oms ma oggi è diventata un’urgente priorità. Le discriminazioni abbassano l’aspettativa di vita del sesso femminile e le disuguaglianze di genere, per esempio nell’educazione, nel profitto e nell’occupazione, limitano la possibilità delle ragazze e delle donne di proteggere la propria salute. L’Oms pubblica un rapporto che richiama l’attenzione sulla necessità di implementare i sistemi sanitari con riforme che rispondano al meglio alle necessità sanitarie di donne e ragazze: “Women and health, today’s evidence, tomorrow’s agenda”. Leggi l’approfondimento.