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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Archivio 2012

(13 dicembre 2012) Percorso nascita: due indagini sull’assistenza pre e post-natale

Due indagini campionarie di popolazione, condotte nel 2008-2009 e nel 2010-2011, hanno valutato l’assistenza pre e post-natale in 25 Asl italiane che si sono impegnate nell’implementazione nei propri territori delle raccomandazioni sul percorso nascita identificate dal Progetto obiettivo materno infantile (Pomi), varato nel 2000. Dai risultati emerge che, nonostante il persistere di una assistenza privata e medicalizzata, gli indicatori assistenziali in gravidanza e nel puerperio sono in generale miglioramento. Lo riferisce il rapporto Istisan 12/39 “Percorso nascita: promozione e valutazione della qualità di modelli operativi. Le indagini del 2008-2009 e del 2010-2011” (pdf 4,8 Mb) che costituisce il secondo di due rapporti dedicati ai risultati conclusivi del progetto: “Il percorso nascita: promozione e valutazione della qualità di modelli operativi”, condotto dall’Iss e promosso e finanziato dal ministero della Salute (consulta anche il primo rapporto Istisan 11/12 dedicato specificamente a percorso nascita e donne immigrate). Consultori familiari e corsi di accompagnamento alla nascita si confermano fondamentali nel migliorare gli indicatori assistenziali del percorso nascita.

 

(13 dicembre 2012) Dall’Emilia-Romagna il nono rapporto Cedap

Con 40.487 nuovi nati, prosegue il trend di decremento registrato a partire dal 2010 in Regione e, come gli anni precedenti, anche nel 2011 si osserva l’aumento della frequenza di madri con cittadinanza straniera. Sono alcuni dei dati che emergono dal Rapporto Cedap “La nascita in Emilia-Romagna: 9° Rapporto sui dati del certificato di assistenza al parto (Cedap) – Anno 2011”, presentato a novembre 2012 durante il convegno “Presentazione del Rapporto La nascita in Emilia-Romagna. 9° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto. Anno 2011” (Bologna, 26 novembre 2012). Dal rapporto emerge che l’età media delle madri al momento del parto è 31,8 anni, con un aumento del numero di madri nubili. Il 17% delle donne che hanno partorito nel 2011 riferisce di essere stata fumatrice nei 5 anni precedenti e, tra queste, il 48,9% ha continuato a fumare durante la gravidanza. Sono 779 le donne ricorse a tecniche di procreazione assistita, un dato raddoppiato rispetto al 2006. L’utilizzo di tecniche di contenimento del dolore in travaglio riguarda il 61,9% dei parti, dato in aumento dal 2007 a oggi. Il 29% dei parti è avvenuto con taglio cesareo, dato in leggero calo negli anni. Infine, il tasso di neonati vivi di peso inferiore ai 2500 grammi è 6,8% (lievemente in calo), quello dei neonati di peso inferiore ai 1500 grammi è 1,1%; la frequenza dei macrosomi (peso ≥4 kg) è del 7%. Per maggiori informazioni scarica il documento “La nascita in Emilia-Romagna: 9° Rapporto sui dati del certificato di assistenza al parto (Cedap) – Anno 2010” (pdf 3,5 Mb).

 

(18 ottobre 2012) Relazione del Ministro della salute sull'Interruzione volontaria di gravidanza

Il documento ministeriale presenta i dati definitivi sulle Interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) nel 2010 e i dati preliminari del 2011 raccolti dal Sistema di sorveglianza epidemiologica delle Ivg, che vede impegnati Istituto superiore di sanità (Iss), ministero della Salute e Istat da una parte, Regioni e Province autonome dall’altra. I dati definitivi del 2010 e quelli preliminari del 2011 indicano una riduzione delle interruzioni volontarie di gravidanza del 5,6% rispetto all’anno precedente (rispettivamente 109.538 nel 2011 e 115.981 casi nel 2010), inoltre il tasso di abortività (numero delle Ivg per 1000 donne in età feconda tra i 15 e i 49 anni) del 2011 è pari a 7,8 per 1000, con un decremento del 5,3% rispetto al 2010 (8,3 per 1000). Nel suo commento ai dati il Ministro Balduzzi ha sottolineato che la promozione della procreazione responsabile costituisce la modalità più importante per la prevenzione dell’aborto. Per conseguire questo obiettivo, è importante potenziare la rete dei consultori familiari, che costituiscono i servizi più competenti nell’attivazione di reti di sostegno per la maternità, in collaborazione con i servizi sociali dei comuni e con il privato sociale. Per maggiori informazioni scarica la “Relazione del Ministro della salute sulla attuazione della legge contenente norme per la tutela sociale della maternità e per l’interruzione volontaria di gravidanza (legge 194/78)” (pdf 900 kb).

 

(10 ottobre 2012) Settimana per l’allattamento materno 2012

Fare il punto sui risultati ottenuti nel settore dell’alimentazione di neonati e bambini, valutare lo stato di attuazione della “Strategia globale per l’alimentazione dei neonati e dei bambini” (pdf 440 kb), adottata dieci anni fa da Oms e Unicef, celebrare i successi internazionali, promuovere le iniziative locali e favorire l’adozione di politiche in grado di colmare le lacune ancora presenti nei programmi nazionali: sono gli obiettivi principali della Settimana per l’allattamento materno (Sam) 2012, celebrata in Italia nei giorni 1-7 ottobre 2012. Per maggiori informazioni leggi l’approfondimento a cura di Angela Giusti (Cnesps, Iss).

 

(10 ottobre 2012) Lombardia: indagine sull’allattamento al seno

Monitorare la prevalenza dell’allattamento al seno esclusivo al momento della dimissione, alla prima, alla seconda e alla terza vaccinazione e monitorare la prevalenza delle donne fumatrici durante e dopo la gravidanza: sono questi i due obiettivi specifici dello studio “Prevalenza, esclusività e durata dell’allattamento al seno in Regione Lombardia” (pdf 4,4 Mb) condotto nel 2012 e confrontato con i dati del 2006. I risultati, emersi da 1898 interviste, rivelano che rispetto alla precedente rilevazione, i tassi di allattamento esclusivo sono aumentati alla prima (da 38,4% a 47,3%) e alla seconda vaccinazione (da 19,1% a 27%) e, alla terza vaccinazione, un bambino su tre è ancora allattato al seno. Rispetto al focus su allattamento al seno e fumo di sigaretta emerge che del 27% di donne che fumava prima della gravidanza solo il 4% prosegue durante la gestione. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 4,4 Mb).

 

(13 settembre 2012) Abortire in modo sicuro: la guida Oms

Negli ultimi venti anni, le evidenze e le tecniche scientifiche sull’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg) si sono evolute significativamente, così come si sono diffusi nella maggior parte dei Paesi i principi fondamentali dei diritti umani per le donne che devono o vogliono ricorrere all’Ivg. Nonostante questi progressi, ogni anno, nel mondo 22 milioni di donne abortiscono in modo non sicuro e circa 47 mila muoiono a causa delle cattive condizioni in cui hanno interrotto la gravidanza. È questo uno dei motivi che ha spinto l’Oms a pubblicare la seconda edizione del documento “Safe abortion: technical and policy guidance for health systems” (pdf 1,5 Mb). La guida riflette i cambiamenti registrati in questi anni nei metodi di Ivg e nei servizi sanitari a essa associati, e offre un lavoro di revisione della letteratura scientifica e un aggiornamento delle raccomandazioni relative a questi temi. I destinatari del documento sono i policy maker e gli operatori che si occupano in prima linea delle interruzioni volontarie di gravidanza all’interno dei sistemi sanitari nazionali. Per approfondire il tema leggi anche l’articolo “Women, abortion and the new technical and policy guidance from WHO” (pdf 600 kb) pubblicato sul Bulletin dell’Oms di settembre 2012 e il commento di Angela Spinelli e Michele Grandolfo (Cnesps) alla prima edizione (2003) della guida Oms.

 

(6 settembre 2012) La natalità in Campania: i dati 2010

In Campania, negli ultimi cinque anni, il numero dei nati vivi è passato da 62.279 a 58.212, con una diminuzione del tasso di natalità del 6,5%. Lo riferisce il “Rapporto sulla natalità in Campania 2010” (pdf 1,3 Mb), pubblicato a maggio 2012 dall’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Sanità regionale e dal Dipartimento di Scienze mediche preventive dell’Università Federico II di Napoli. I dati, provenienti dai certificati di assistenza al parto (Cedap), compilati per 55.296 nati vivi e 173 nati morti in 79 centri nascita, dimostrano una diminuzione del numero medio di figli per donna, superato da quello delle Regioni del Centro-Nord. Ciononostante, la percentuale di donne campane in età fertile e il tasso di natalità regionale rimangono i più alti in Italia. Il rapporto rileva, inoltre, un aumento del numero di madri a rischio socio-sanitario e allo stesso tempo un eccessivo numero di controlli per la maggioranza delle gestanti, un tasso medio di tagli cesarei del 60% (più alto nelle strutture private e in quelle che assistono meno di 500 parti per anno) e proporzioni dei nati a rischio (3,5% gemelli, 0,9% con peso inferiore ai 1500 gr, 1% pretermine) non coerenti con la decrescita del tasso di mortalità alla nascita. Il documento sottolinea inoltre l’importanza di intervenire sulle carenze dei servizi socio-sanitari a sostegno della maternità, a partire dalla razionalizzazione della rete di assistenza prenatale. Per ulteriori informazioni, leggi il rapporto completo (pdf 1,3 Mb).

 

(26 luglio 2012) Relazione 2012 sullo stato di attuazione della legge sulla Pma

I dati raccolti e analizzati dal Registro nazionale della procreazione medicalmente assistita (Pma) mostrano un aumento, nel nostro Paese, della domanda di queste tecniche di riproduzione. Nel 2010 i cicli di trattamento registrati superano i novantamila e i bambini nati grazie alla loro applicazione rappresentano, a oggi, il 2,2% dei nati in Italia. Lo riferisce la Relazione 2012 (pdf 2,5 Mb) sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita, relativa alle attività del 2010, e presentata al Parlamento a luglio 2012. Per maggiori informazioni leggi il commento di Giulia Scaravelli (Registro nazionale procreazione medico assistita) e scarica il documento completo (pdf 2,5 Mb).

 

(14 giugno 2012) Rapporto dell’Iss sulla mortalità materna e proposta di monitoraggio

Rilevare le morti materne e gli eventi morbosi gravi (near miss ostetrici), analizzare le cause associate e calcolare i rapporti di mortalità materna e i tassi di morbosità materna grave in sei Regioni del Nord, Centro e Sud Italia: è l’obiettivo dello studio condotto dal Reparto salute della donna e dell’età evolutiva del Cnesps-Iss. Ciò che emerge, per le Regioni partecipanti, è un rapporto di mortalità materna di 11,8 morti per 100.000 nati vivi pari a una sottostima del 63% rispetto al dato rilevato dai certificati di morte Istat (4 per 100.000). Dall’analisi dei dati raccolti nelle 6 Regioni partecipanti al progetto (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia) sono emersi rapporti di mortalità materna 3 volte più alti in Sicilia rispetto a Toscana ed Emilia Romagna, un rischio doppio di mortalità per le donne che hanno una gravidanza oltre i 35 anni, e tre volte maggiore tra le donne sottoposte a taglio cesareo. Anche il basso livello di istruzione e la cittadinanza non italiana sono risultati associati ad un maggior rischio di mortalità materna. Le cause più frequenti dei decessi sono le emorragie e i disordini ipertensivi in gravidanza in caso di morte diretta; le neoplasie, le patologie cardiovascolari e i suicidi tra le cause indirette. La sottostima del rapporto di mortalità materna emersa attraverso questo studio e la necessità di raccogliere informazioni dettagliate sulle cause associate ha messo in luce l’urgente necessità, anche nel nostro Paese, di disporre di dati affidabili per promuovere la  prevenzione dei casi evitabili, stimati pari al 50% del totale. Alla luce della rilevanza del problema, l’Iss ha proposto e ottenuto un finanziamento dal Ministero della Salute per la realizzazione di un progetto pilota di sorveglianza attiva della mortalità materna da attivare in 7 Regioni italiane sul modello delle Confidential Enquiries del Regno Unito. Leggi il rapporto Istisan 12/6 “Studio della cause di mortalità e morbosità materna e messa a punto di modelli di sorveglianza della mortalità materna” (pdf 1,1 kb), pubblicato ad aprile 2012.

 

(7 giugno 2012) Terremoto in Emilia-Romagna: materiali utili per la gestione delle emergenze

In seguito al sisma che sta colpendo la Regione Emilia-Romagna, EpiCentro ripropone, per gli operatori del settore sanitario e degli interventi di emergenza, alcuni materiali utili nella gestione delle situazioni di urgenza. Uno sguardo particolare è necessario dedicarlo all’alimentazione infantile, uno degli aspetti critici nella gestione complessiva delle situazioni di emergenza. Su questa tematica, leggi l’approfondimento “L’alimentazione infantile nelle emergenze” a cura di Angela Giusti, (reparto di Farmacoepidemiologia - Cnesps, Iss), pubblicato in seguito al terremoto del 2009 in Abruzzo e l’approfondimento “L’alimentazione dei bambini durante le emergenze” pubblicato in seguito al seminario del 16 novembre 2009 tenuto all’Istituto superiore di sanità (Iss) con lo scopo di condividere le linee d’azione proposte in ambito internazionale per la gestione dell’alimentazione dei bambini in situazione di emergenza. In particolare, sulle conseguenze di un terremoto sulla popolazione, il sistema di sorveglianza Passi ha dedicato uno studio ad hoc dedicato all’esperienza del sisma in Abruzzo. Lo studio, denominato CometeS, è stato realizzato grazie al lavoro della rete di servizi e operatori che conduce il sistema di sorveglianza in Abruzzo e a una partnership istituzionale che lo ha sostenuto dal punto di vista finanziario e scientifico.

 

(31 maggio 2012) Da Oms e Iss due nuovi report sulla salute neonatale

Ogni anno nel mondo nascono 15 milioni di bambini prematuri, con un rapporto di oltre 1 nascita pretermine ogni 10. Superano il milione i neonati che muoiono annualmente a causa di complicazioni legate al parto pretermine e, tra quelli che sopravvivono, si riscontrano spesso disabilità permanenti di natura fisica o neurologica. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto “Born too soon: the global action report on preterm birth” (pdf 5,9 Mb), pubblicato a maggio 2012 dall’Oms. Il rapporto Istisan 11/44 “Esiti dei neonati di basso peso nelle Terapie Intensive Neonatali partecipanti all’Italian Neonatal Network nel 2008” (pdf 1,4 Mb), pubblicato a maggio 2012, presenta i dati di attività delle 56 Terapie intensive neonatali, aderenti all’Italian Neonatal Network (Inn) nel 2008, e quelli di esito dei neonati ricoverati, di peso inferiore ai 1500 grammi o di età gestazionale inferiore alle 30 settimane. Il rapporto nasce dalla collaborazione tra Istituto superiore di sanità (Iss), Inn e Società italiana di neonatologia (Sin) e rappresenta il primo tentativo di analisi sistematica della situazione dell’assistenza dei neonati pretermine in Italia. Per maggiori informazioni scarica il documento Oms, il rapporto Istisan e leggi l’approfondimento a cura di Serena Donati (reparto Salute della donna e dell'età evolutiva, Cnesps-Iss).

 

(17 maggio 2012) Gravidanza in adolescenza: le nuove fact sheet dell’Oms

Nel mondo, ogni anno sono circa 16 milioni le ragazze tra i 15 e i 19 anni che partoriscono e 2 milioni hanno meno di 15 anni d’età.  A livello globale, una ragazza su cinque partorisce entro i 18 anni e, nelle regioni più povere, questo dato sale a una su tre. Quasi tutte le nascite da adolescenti (circa il 95%) avvengono infatti nei Paesi a basso e medio reddito e, all’interno dei singoli Stati, questo fenomeno interessa principalmente le classi povere, quelle meno istruite e chi vive in zone rurali. L’Oms aggiorna le fact sheet sulla gravidanza in adolescenza, fornendo nuovi dati, sintetizzando le cause principali e raccomandando azioni che gli Stati possono intraprendere per prevenire questo fenomeno che rimane ancora oggi una delle principali cause di mortalità infantile. In Italia, il fenomeno è molto minore: secondo i dati forniti dal rapporto Cedap 2009 – Certificato di assistenza al parto (pdf 1,5 Mb), solo l’1,47% dei parti ha riguardato ragazze di età di inferiore ai 20 anni.

 

(17 maggio 2012) L’evento nascita in Italia: il rapporto Cedap 2009

548 mila parti in 549 punti nascita nel nostro Paese: l'ottavo “Rapporto Cedap - Analisi dell'evento nascita”, pubblicato dal ministero della Salute a maggio 2012, raccoglie le informazioni rilevate dal flusso informativo del Certificato di assistenza al parto (Cedap) del 2009. Dai dati emerge che l'87,7% dei parti è avvenuto negli Istituti di cura pubblici, il 12,1% nelle case di cura e solo 0,2% altrove. Inoltre, il 66,7% dei parti si svolge in strutture dove avvengono almeno 1000 parti annui. Riguardo le caratteristiche delle madri: nel 2009, il 18% dei parti riguarda madri di cittadinanza non italiana; l'età media della madre è di 32,5 anni per le italiane mentre scende a 29,1 anni per le cittadine straniere; delle donne che hanno partorito nel 2009 il 45% ha una scolarità medio alta, il 33,7% medio bassa e il 21,3% ha conseguito la laurea; il 59,8% delle madri ha un'occupazione lavorativa, il 31,2% sono casalinghe e il 7,3% sono disoccupate o in cerca di prima occupazione. In media, il 38% dei parti avviene con taglio cesareo, con notevoli differenze regionali che comunque evidenziano che in Italia vi è un ricorso eccessivo all'espletamento del parto per via chirurgica. Riguardo gli esami diagnostici durante la gravidanza: nell'84,2% delle gravidanze il numero di visite ostetriche effettuate è superiore a 4 mentre nel 73,2% delle gravidanze si effettuano più di 3 ecografie. In media, inoltre, sono state effettuate 14,2 amniocentesi ogni 100 parti. Per oltre 6700 parti si è fatto ricorso ad una tecnica di procreazione medicalmente assistita (Pma), in media 1,23 ogni 100 gravidanze. La tecnica più utilizzata è stata la fecondazione in vitro con successivo trasferimento di embrioni nell'utero (Fivet), seguita dal metodo di fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma (Icsi). I dati sui neonati dicono che: l'1% dei nati ha un peso inferiore a 1500 grammi e il 6,1% è tra 1500 e 2500 grammi. Sono stati 1578 i nati morti corrispondenti a un tasso di natimortalità, pari a 2,83 nati morti ogni 1000 nati, e 5529 i nati con malformazioni. Per maggiori informazioni leggi la sintesi dei risultati sul sito del ministero della Salute e scarica il Certificato di assistenza al parto (Cedap). Analisi dell'evento nascita - Anno 2009 (pdf 1,81 Mb).

 

(7 marzo 2012) 8 marzo 2012: i dati del Cnesps sulla salute delle donne

Non deve apparire rituale il riferirsi di Epicentro alla giornata internazionale della donna (che si festeggia ogni anno l’8 marzo). Infatti, al di là del dato quantitativo delle donne all’interno della società (di per se già importante), la specificità del dato femminile è significativa in molti aspetti di sanità pubblica. In Italia, gruppi di ricerca e operatori sono impegnati ogni giorno su temi relativi alla salute della donna e anche le sorveglianze di popolazione dedicano un occhio particolare alla lettura dei dati che riguardano il genere femminile, fornendo informazioni utili sugli stili di vita delle donne italiane e permettendo di valutare precocemente tendenze positive o negative. Il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss) lavora su un ampio campo di attività condotte dai diversi reparti. Grazie alla loro collaborazione, in occasione della festa della donna 2012, EpiCentro ha selezionato una sintesi di dati, materiali utili e riflessioni sui diversi aspetti che toccano la salute delle donne. Leggi l’approfondimento.

 

(23 febbraio 2012) Evoluzione dell’Ivg in Puglia: diffusione dei servizi e ritorno dell’informazione

Nei primi anni ’80 la Regione Puglia ha chiesto all’Istituto superiore di sanità (Iss) un supporto per la gestione della sorveglianza epidemiologica dell’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). Da allora si è sviluppata una collaborazione attiva che ha visto la produzione e l’analisi dei dati del fenomeno, il ritorno dell’informazione mediante rapporti e la realizzazione di indagini di approfondimento con la diffusione dei risultati. Inoltre, sono state attivate consistenti iniziative di aggiornamento professionale riguardanti soprattutto gli operatori dei consultori familiari anche al fine (grazie agli stanziamenti messi a disposizione all’inizio degli anni Novanta dal ministero della Salute) di progettare e implementare strategie di promozione della salute della donna e dell’età evolutiva che avessero come effetto anche una maggiore capacità di controllo sulla fecondità. Michele Grandolfo e Angela Spinelli (Reparto salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps-Iss) commentano il rapporto Istisan “Evoluzione dell’interruzione volontaria di gravidanza in Puglia dagli anni ’80 al 2007” pubblicato a febbraio 2012.

 

(23 febbraio 2012) Taglio cesareo: le linee guida dell’Iss. Seconda parte. Gli interventi dei relatori

Disponibili on line le presentazioni del convegno che si è svolto all’Iss il 31 gennaio 2012. Per maggiori informazioni consulta la pagina dedicata e leggi l’approfondimento sulla giornata. 

 

(2 febbraio 2012) Taglio cesareo: le linee guida dell’Iss. Seconda parte

A circa due anni dalla pubblicazione della prima parte (pdf 450 kb) della linea guida sul taglio cesareo, focalizzata sugli aspetti della comunicazione alle donne, il Sistema nazionale linee guida dell’Istituto superiore di sanità presenta un nuovo documento dedicato ai temi dell’appropriatezza della pratica chirurgica nell’assistenza alla nascita. Le linee guida sono state presentate a gennaio 2012. Leggi l’approfondimento, le linee guida (pdf 676 kb), la versione per il pubblico (pdf 324 kb) e il Primo Piano sul sito dell’Iss.

 

(2 febbraio 2012) Dall’Unicef un riconoscimento per la Asl di Milano

La Asl di Milano è stata nominata dall’Unicef Comunità amica dei bambini per l’allattamento materno, iniziativa condotta da Maria Enrica Bettinelli (Asl Milano). Un riconoscimento che segue oltre dieci anni di impegno costante di circa 400 operatori che hanno lavorato su un territorio che ha un bacino d’utenza di 1.700.000 persone e una media di 14 mila nuovi nati all’anno. Il risultato, conseguito dopo il superamento delle tre fasi di valutazione (documentale, conoscenze operatori dei consultori, medici e pediatri di famiglia, conoscenze delle madri), è stato reso possibile da due fattori principali: la progettualità e il coinvolgimento.

 

(12 gennaio 2012) Salute materna, neonatale e infantile: interventi e linee guida

Facilitare i processi di priority setting e di allocazione delle limitate risorse disponibili per massimizzare l’impatto degli interventi relativi alla salute delle donne e dei bambini: è l’obiettivo del rapporto “Essential interventions, commodities and guidelines for reproductive, maternal, newborn and child health”, pubblicato a dicembre 2011 come risultato della collaborazione tra l’Oms, l’Università Aga Khan del Pakistan e numerosi esperti della Partnership for Maternal, Newborn & Child Health. Il rapporto, pensato e destinato al Sud del mondo, stimola alcune considerazioni anche per quanto riguarda l’organizzazione e la qualità dell’assistenza al percorso nascita nel nostro Paese. Leggi la riflessione di Serena Donati.