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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2017

21/12/2017 - La nascita in Emilia-Romagna: on line i dati Cedap 2016

Si conferma, in Emilia-Romagna, la tendenza a una contrazione delle nascite (oltre 1000 nati in meno in Regione, rispetto al 2015, in calo del 18% in 7 anni) e il tasso di natalità è passato da 9,8 nati per 1000 abitanti (2009) a 7,8 (2016). La quota di madri con cittadinanza straniera è passata dal 21,8% del 2005 al 32,5% del 2016. L’età media delle madri al momento del parto è 32 anni (stabile dal 2014), con una discreta differenza tra italiane (media 33,1 anni) e straniere (media 29,7). Il 34,3% delle donne che partoriscono ha un’età ≥ a 35 anni. Le donne alla prima gravidanza rappresentano il 41,3% del totale. Le donne che nel 2016 sono ricorse a tecniche di procreazione medico assistita sono il 2,6% del totale, dato più che raddoppiato negli ultimi 10 anni (nel 2006 erano l’1%). Il tasso di parti pretermine è il 6,8%, quello di parti post-termine è l’1%. Il tasso di parti cesarei nel 2016 è del 26,1% (era 30,1% nel 2008), di cui circa la metà elettivi. Il tasso di neonati (vivi) di peso inferiore ai 2500 grammi è 7,1%, quello dei neonati di peso inferiore ai 1500 grammi è 1%. Sono alcuni dei dati presentati nel report annuale “La nascita in Emilia-Romagna - anno 2016” (pdf 2,2 Mb), 14mo rapporto sui dati regionali del Certificato di assistenza al parto (CedAP).

 

14/12/2017 - Promozione e supporto dell’allattamento: la nuova linea guida Oms

L’Oms ha pubblicato “Protecting, promoting and supporting breastfeeding in facilities providing maternity and newborn services” una linea guida sull’allattamento rivolta a un ampio pubblico: policy maker, staff di istituzioni nazionali e organizzazioni che lavorano nell’ambito dei programmi di nutrizione nell’infanzia, professionisti sanitari, clinici e universitari. Il documento esamina tre raccomandazioni evidence-informed sulla protezione, la promozione e il supporto all’allattamento nelle strutture materno infantili: supporto immediato per l’inizio e l’avvio dell’allattamento; pratiche di alimentazione e bisogni aggiunti del bambino; creazione di un ambiente di supporto. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 1,1 Mb).

 

14/12/2017 - Gravidanza e parto in Toscana: i dati 2016

In Toscana, come in Italia, dal 2008 si assiste a una contrazione delle nascite: nel 2016 i nuovi nati sono stati 27.812, il 16% in meno rispetto al 2008 e in calo dell’1,1% rispetto al 2015. Inoltre, a fronte di una diminuzione della natalità, nel periodo 2015-2016 è stato osservato un aumento sia in termini di prevalenza che in valore assoluto dei nati pretermine (+11,6% rispetto al 2014), valori che nei 10 anni precedenti mostravano una sostanziale stabilità. Sono alcuni dei dati contenuti in “Gravidanza e parto in Toscana”, l'ultima pubblicazione della serie “In cifre” pubblicata dall'Agenzia regionale di sanità (Ars) della Toscana che racchiude i principali dati sulla salute materno-infantile della Regione, aggiornati al 2016. Per approfondire leggi il commento a cura di Monia Puglia (Ars Toscana).

 

7/12/2017 - Promozione della salute sessuale, relazionale e riproduttiva di adolescenti e giovani adulti: l’impegno dell’Emilia-Romagna

Con la Delibera regionale DGR n.1722/2017, pubblicata il 6 novembre scorso, l’Emilia-Romagna mira a fornire alle Aziende sanitarie locali alcune indicazioni operative dedicate alla promozione della salute sessuale, relazionale e riproduttiva di adolescenti e giovani adulti. L’idea di base è, infatti, quella di portare i cittadini a prendersi cura della propria salute fin dalla più giovane età, in spazi dedicati e con il supporto di persone adeguatamente formate. Leggi l’approfondimento a cura di Silvana Borsari, Elena Castelli e Bruna Borgini (Regione Emilia-Romagna).

 

23/11/2017 - 8° Atlante dell’infanzia a rischio “Lettera alla scuola”

In Italia, in 10 anni, le famiglie con minori in condizione di povertà assoluta si sono quintuplicate: è questo il primo dato che emerge dal 8° Atlante dell’Infanzia (a rischio) di Save the Children, realizzato in collaborazione con Treccani. L’edizione 2017 dell’Atlante, propone un percorso in 6 capitoli attraverso la scuola italiana con l’obiettivo di osservare e ascoltare il nostro sistema scolastico dalla prospettiva degli studenti e, in particolare, di coloro che vivono ai margini rischiando di venire espulsi (anche) dalla scuola. I dati indicano infatti che uno studente di 15 anni su due viene da un contesto svantaggiato e non raggiunge il livello minimo di competenza in lettura. Inoltre, tra i bambini e i ragazzi che vivono in condizioni di disagio è elevato il rischio di dispersione scolastica: in un anno il tasso di abbandono delle scuole secondarie di secondo grado è stato del 4,3% (pari a 112 mila ragazzi). Per maggiori informazioni visita il sito di Save the Children.

 

2/11/2017 - Near miss ostetrici: parte la seconda raccolta dati

È partita, il 1 novembre, la seconda raccolta dati sui near miss ostetrici. L’indagine rientra nell’ambito del secondo progetto di ricerca – avviato a marzo 2017 - sui casi di morbosità materna grave (near miss) dovuti a sepsi, eclampsia, embolia di liquido amniotico ed emoperitoneo spontaneo. Il progetto, finanziato dal Ccm del ministero della Salute e coordinato dalla Regione Lombardia, fa parte delle attività del sistema di sorveglianza della mortalità materna Iss-Regioni Itoss (Italian Obstetric Surveillance System). Questa seconda raccolta dati, prospettica population-based, ha l’obiettivo di monitorare tutte le donne assistite in gravidanza e in puerperio dai presidi ospedalieri pubblici e privati dotati di unità di ostetricia presenti in Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. L’analisi delle informazioni permetterà di valutare l’appropriatezza delle cure offerte alle donne che affrontano queste emergenze ostetriche al fine di prevenire i casi di grave morbosità e morte materna evitabili. Consulta l’approfondimento dei ricercatori Iss.

 

2/11/2017 - L’abortività spontanea in Trentino. Anno 2016

Nel 2016, in Provincia di Trento sono stati registrati 356 casi di aborto spontaneo sulla base del flusso Istat D11 (-34,5% rispetto all’anno precedente). L’età media all’aborto è stata di 34,8 anni. Il 27,3% delle donne aveva già vissuto una precedente esperienza di aborto spontaneo, mentre il 7,4% in passato si era sottoposta ad almeno un’interruzione volontaria di gravidanza. Il 66% degli aborti si è verificato entro la decima settimana di gestazione completa e, per quanto riguarda il concepimento, su 356 casi il 3,7% è avvenuto in seguito a una tecnica di riproduzione medico assistita. Ben 546 casi sono stati gestiti in modo esclusivo presso le strutture di Pronto Soccorso della provincia di Trento, sfuggendo così alla rilevazione che, ad oggi, è circoscritta ai casi ospedalizzati. Per maggiori informazioni scarica il “Rapporto annuale sull’abortività spontanea. Anno 2016” (pdf 142 kb), pubblicato a settembre 2017.

 

19/10/2017 - Rapporto sulla natalità in Campania. Anno 2015

La Campania si conferma una delle Regioni più giovani d’Italia, caratterizzata da una prevalenza di donne in età fertile (45,8% della popolazione femminile) più alta rispetto a quella media italiana (42,2%) e da un indice di vecchiaia (113,4) minore di quello nazionale (157,7). Tuttavia la proporzione di donne in età fertile e il tasso di natalità (8,7‰) ancora maggiore di quello italiano (8 ‰) sono in continua diminuzione in tutte le Province e così il numero di nati in Regione da madri residenti continua a diminuire, passando dai 61.800 del 2007 ai 51.005 del 2015. Contestualmente, il tasso di fecondità totale, pari a 1,34 figli per donna, sebbene in lieve aumento, si conferma inferiore alla media nazionale italiana (1,35 figli per donna). Per maggiori informazioni scarica il documento “Rapporto sulla natalità in Campania 2015” (pdf 2 Mb).

 

21/9/2017 - Natalità nella PA di Trento: i dati 2016

Nel 2016, nella Provincia di Trento sono nati 4416 neonati (-4,8% rispetto al 2015). Il tasso di natalità provinciale (complessivo di nati da donne residenti, ma partorienti fuori Provincia) è pari a 8,6‰ abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è di 1,5 figli per donna, valore più elevato d’Italia assieme all’Alto Adige. Sono alcune delle informazioni pubblicate nel rapporto annuale sulla natalità in Provincia di Trento, a cura del Servizio Epidemiologia clinica e valutativa dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, di Trento, che presenta i dati 2016. Dal documento emerge che l’età media al parto delle donne è di 31,9 anni, per le italiane 32,6 anni, per le straniere 29,8 anni. Anche l’età media al primo figlio differisce significativamente: 31,1 anni per le italiane e 27,6 anni per le straniere. Tra le partorienti del 2016, il 3,1% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Per maggiori informazioni scarica il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità in provincia di Trento. Assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato (Anno 2016)” (pdf 751 kb).

 

7/9/2017 - Fad: online un corso sui disordini ipertensivi in gravidanza

È online, sulla piattaforma Goal, la seconda edizione del corso di formazione a distanza (Fad) realizzato dall’Iss su “I disordini ipertensivi in gravidanza”. Il corso è gratuito, eroga 12 crediti Ecm ed è stato realizzato nell’ambito delle attività di aggiornamento professionale coordinate dal sistema di sorveglianza ostetrica Itoss (Italian Obstetric Surveillance System) grazie al sostegno economico della Federazione nazionale collegi ostetriche (Fnco). Per maggiori informazioni leggi la pagina dedicata.

 

3/8/2017 - Allattamento al seno: serve maggior impegno

Nessun Paese ha raggiunto tutti gli standard raccomandati sull’allattamento: è quanto emerge da un nuovo rapporto congiunto Unicef e Oms, realizzato in collaborazione con la Global Breastfeeding Collective. In particolare, la Global Breastfeeding Scorecard, valutando 194 Paesi ha rilevato che solo il 40% dei bambini sotto i sei mesi di vita vengono allattati esclusivamente al seno e che solo 23 Stati hanno tassi di allattamento esclusivo al seno sopra il 60%. Allattare al seno porta benefici sia alle madri (ad esempio riduce il rischio di sviluppare tumori alle ovaie e al seno) sia ai bambini, proteggendoli da diarrea e polmonite, due delle maggiori cause di morte nell’infanzia. La scorecard è stata pubblicata all’inizio della Settimana mondiale dell’allattamento (1-7 agosto). L’allattamento al seno è uno degli interventi di sanità pubblica più efficaci e basterebbe un investimento di 4,7 dollari Usa annui a neonato per aumentare il tasso di allattamento esclusivo al seno del 50% entro il 2025, valore che permetterebbe di salvare la vita di 520 mila bambini sotto i cinque anni di età e di generare 300 miliardi di dollari, come risultato della riduzione di malattie e cure sanitarie e dell’incremento della produttività. Per maggiori informazioni visita il sito dell’Oms e scarica il documento “Tracking Progress for Breastfeeding Policies and Programmes” (pdf 1,3 Mb).

 

6/7/2017 - Mortalità perinatale: al via la sorveglianza pilota Spitoss

Implementare un modello di sorveglianza attiva per elaborare stime population based della mortalità perinatale e raccogliere informazioni utili a prevenire i decessi evitabili. Questo l’obiettivo generale di Spitoss (Italian Perinatal Surveillance System), il progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con tre Regioni italiane (Lombardia, Toscana e Sicilia) e finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute. Spitoss, avviato ufficialmente il 1 luglio 2017, nasce nell’ambito della più estesa sorveglianza ostetrica nazionale Itoss (Italian Obstetric Surveillance System) e nel quadro definito dalle politiche sanitarie internazionali nell’ambito dell’attività di ricerca epidemiologica e di salute pubblica inerente alla salute della donna e del neonato. Leggi l’approfondimento a cura di Serena Donati, Paola D’Aloja, Ilaria Lega, Alice Maraschini, Silvia Andreozzi – Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnapps-Iss.

 

6/7/2017 - Sorveglianza della mortalità materna: on line una clip video dedicata

«La sorveglianza ostetrica migliora la salute della donna e del neonato» afferma Serena Donati (direttore del Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità) presentando la nuova clip video prodotta dalla sorveglianza della mortalità materna Itoss (Italian Obstetric Surveillance System) con la collaborazione del Pensiero Scientifico Editore. La clip descrive alcuni importanti risultati della sorveglianza coordinata dall’Iss che, coinvolgendo 9 Regioni e sviluppando una Rete di 350 presidi pubblici e privati, copre il 75% dei nati nel nostro Paese. Una rete population-based che continua a espandersi nel tempo, con l’obiettivo di raggiungere la copertura nazionale. I dati riportati riguardano alcuni ambiti indagati da Itoss: emorragia ostetrica, suicidi materni, influenza in gravidanza e taglio cesareo. Per approfondiere consulta il Primo Piano sul sito dell’Iss e guarda la clip video.

 

8/6/2017 - Stili di vita tra gli adolescenti: un nuovo report Hbsc

Nel 2014, la prevalenza media dell’obesità tra i 27 Paesi europei che partecipano all’indagine Hbsc dal 2002 (realizzata tra i ragazzi di 11, 13 e 15 anni) è stata del 4%: i valori più bassi sono stati registrati tra le 15enni ucraine (0,7%) e i più alti tra gli 11enni della Repubblica di Macedonia (14%). Nello stesso anno, solo un terzo (38%) degli adolescenti di 11, 13 e 15 anni di 40 Paesi in Europa ha riferito di consumare frutta quotidianamente, mentre il 3% ha dichiarato di non mangiarne mai. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto “Adolescent obesity and related behaviours: trends and inequalities in the WHO European Region, 2002–2014” (pdf 13,2 Mb) realizzato da Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children) e Oms Europa e pubblicato a maggio 2017. Nel testo anche informazioni sull’attività fisica e sul ruolo delle disuguaglianze socioculturali nella prevalenza dell’obesità.

 

25/5/2017 - Dalla PA di Trento i dati sulle anomalie congenite registrate nel 2015

Su un totale di 4572 parti registrati nel territorio della PA di Trento nel 2015 sono stati segnalati 112 casi di anomalie congenite, di cui 70 nati vivi e 42 interruzioni di gravidanza, con una prevalenza alla nascita pari a 24,6 per mille nati vivi (26,7‰ nel 2014, 25,7‰, nel 2013, 26,8‰ nel 2012 e 25,4‰ nel 2011). Il 75,9% delle donne che ha partorito un neonato con anomalia congenita, o che ha interrotto la gravidanza per diagnosi prenatale di difetto congenito, ha cittadinanza italiana e, tra le straniere, prevalgono le donne provenienti dai Paesi dell’Est Europa (51,9%), seguite da Asia (25,9%), Africa (14,8%) e America Latina (7,4%). Dei 112 casi, il 62,5% (70 casi) è stato classificato come isolato e il 37,5% (42 casi) come associato ad altre anomalie congenite. Nei 70 casi isolati gli apparati più frequentemente coinvolti sono: il cardiovascolare (22,9%), il muscolo-scheletrico (22,9%), l’urinario (18,6%), il sistema nervoso centrale (12,9%), il genitale (5,7%) e il gastrointestinale (4,3%). I casi associati sono stati ulteriormente suddivisi in casi con anomalie cromosomiche (28), con condizioni note (6) e condizioni malformative multiple non altrimenti classificabili (8). Per approfondire scaricai il “Rapporto annuale sintetico sui casi con anomalie congenite in Trentino. Anno 2015” (pdf 249 kb).

 

4/5/2017 - OKkio alla Salute: i dati nazionali 2016

Oltre 48.400 genitori e 48.900 bambini coinvolti in oltre 2600 classi di tutto il territorio nazionale: questi i numeri dell’ultima indagine condotta nel 2016 da OKkio alla Salute. Da un’analisi dei risultati, presentati il 4 maggio 2017 al ministero della Salute, emerge che il 21,3% dei bambini partecipanti è in sovrappeso mentre il 9,3% risulta obeso. Riguardo la variabilità regionale si confermano prevalenze più elevate al Sud e al Centro anche se il gap tra le Regioni è leggermente diminuito nel corso degli anni. Il confronto con le rilevazioni passate evidenzia un trend di lenta ma costante diminuzione per quanto riguarda la diffusione del sovrappeso e dell’obesità tra i bambini: complessivamente, in meno di dieci anni l’eccesso ponderale (sovrappeso più obesità) dei bambini è diminuito del 13% (passando da 35,2% nel 2008/2009 a 30,6% nel 2016). Leggi il commento di Angela Spinelli, Paola Nardone, Marta Buoncristiano, Laura Lauria, Daniela Pierannunzio (Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute, Cnapps-Iss) e il Comunicato stampa CS N° 28/2017 sul sito dell’Iss. Nei prossimi giorni sul sito del Ministero della Salute saranno disponibili la sintesi dei risultati e le presentazioni del convegno del 4 maggio 2017.

 

27/4/2017 - Salute delle donne: il calendario della prevenzione

Uno strumento per accompagnare le donne in tutte le fasi della vita, ricordando i principali appuntamenti e attività di prevenzione delle malattie e promozione della salute: è il “Calendario della prevenzione” presentato dal ministero della Salute in occasione della Seconda Giornata nazionale della salute della donna (22 aprile 2017). Selezionando la propria fascia d’età e l’argomento di interesse (visite mediche, esami clinici, vaccinazioni, screening neonatali, stili di vita) il calendario indicherà le azioni di prevenzione specifiche per ogni periodo. Per approfondire consulta sul sito del ministero della Salute: il “Calendario della prevenzione”, la pagina dedicata alla Giornata nazionale della salute della donna e il sito sulla salute della donna.

 

20/4/2017 - Seconda Giornata nazionale della salute della donna

È previsto per il prossimo 22 aprile l’appuntamento annuale, istituito con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 giugno 2015 su proposta del Ministro della Salute, per parlare di prevenzione e assistenza al femminile. Per l’occasione, il Ministero organizza una Tavola Rotonda nella quale si affronteranno i temi relativi alla salute femminile lungo tutto l'arco della vita: dall'infanzia e adolescenza, all'età giovanile e adulta, fino all’età più avanzata, mettendo a fuoco le azioni di prevenzione e le risposte che il Servizio sanitario nazionale offre per alcune condizioni femminili, sia fisiologiche che patologiche, anche alla luce dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) recentemente aggiornati. Per l’occasione sarà allestito anche un Gazebo dell’Istituto superiore di sanità (Iss) presso il quale si svolgeranno alcuni incontri con i ricercatori Iss.

 

12/4/2017 - Prevenzione dell’obesità infantile: un rapporto dall’Emilia-Romagna

Un nuovo rapporto, pubblicato a gennaio 2017 dalla Regione Emilia-Romagna, affronta il tema della prevenzione dell’obesità infantile attraverso azioni rivolte al periodo della gravidanza e ai primi 3 anni di vita del bambino, definendo gli schemi operativi generali per gli operatori sanitari, fornendo raccomandazioni e allegando la documentazione informativa e di supporto, al fine di facilitarne l’applicazione pratica su tutto il territorio regionale. Già da diversi anni, infatti, la Regione ha sviluppato una strategia organica per contrastare l’obesità infantile mediante le azioni contenute nei Piani regionali della prevenzione. Attraverso l’esperienza condotta in passato, e sulla base delle evidenze riportate nella letteratura scientifica, ci si è resi conto della necessità di intervenire il più precocemente possibile e in particolare ancor prima della nascita del bambino e di predisporre interventi a carattere multifattoriale che facciano perno sulle principali figure educative per il bambino come la famiglia e la scuola, ricercando il contributo di tutti gli attori della comunità locale in grado di svolgere un ruolo attivo per contrastare il problema. Anche nel Prp 2015-2018, l’Emilia-Romagna ha sviluppato programmi multidisciplinari che coinvolgono numerosi partner sui temi della promozione di sani stili di vita e della prevenzione dell’obesità infantile attraverso una strategia di rete. Per maggiori informazioni consulta il documento completo.

 

30/3/2017 - L’evento nascita in Italia: il rapporto Cedap 2014

È online il rapporto “Certificato di assistenza al parto (Cedap). Analisi dell’evento nascita - anno 2014”, che fornisce i dati dei 513 punti nascita del Paese. Negli ultimi anni la completezza e la qualità del Cedap è continuamente migliorata grazie a una più accurata compilazione e trasmissione dei Certificati, che sono la più ricca fonte di informazioni sanitarie, epidemiologiche e socio-demografiche relative all’evento nascita in Italia. Il miglioramento della loro analisi e della restituzione delle informazioni a livello nazionale e regionale è probabilmente lo strumento più efficace per promuovere la qualità del flusso e il suo impiego per il miglioramento della pratica clinica. Per maggiori informazioni leggi il commento di Serena Donati (reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Iss).

 

9/2/2017 - Le regole per una buona maternità

Si è parlato di salute materno infantile nella trasmissione di Rai 2 “Tutta salute” dove, il 7 febbraio scorso, Angela Spinelli ed Enrica Pizzi, rispettivamente direttore e ricercatrice del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Iss hanno presentato e illustrato il progetto “Sistema di sorveglianza sugli otto determinanti di salute del bambino, dal concepimento ai 2 anni di vita, inclusi nel Programma GenitoriPiù” promosso e finanziato dal ministero della Salute/Ccm. Il progetto - coordinato dall’Iss in collaborazione con 5 Regioni (Campania, Calabria, Marche, Puglia, Veneto), l’Asl della città di Milano e l’Università Ca’ Foscari Venezia - ha valutato la fattibilità e la sostenibilità del sistema di sorveglianza da realizzarsi nell’ambito dei centri vaccinali (CV) in occasione delle sedute vaccinali dei bambini tra 0 e 2 anni, utilizzando principalmente le risorse umane, strutturali e organizzative in dotazione ai singoli CV. La sperimentazione ha coinvolto 13 distretti sanitari, 153 professionisti sanitari e oltre 14 mila madri. Per approfondire consulta il video dell’intervista sul sito raiplay (al minuto 40 circa) e visita la pagina dedicata al progetto 0-2 anni su EpiCentro.

 

9/2/2017 - Bambini in auto: nuove regole per i seggiolini

In auto, i bambini di altezza inferiore a 125 cm devono viaggiare in un apposito rialzo, con schienale, che consenta una migliore disposizione della cintura sulle spalle e sul torace: è questa la principale novità della normativa ECE R44/04, introdotta a gennaio 2017. Decisione che si integra con quanto stabilito dall’art. 172 del Codice della Strada, in cui si afferma che “i bambini di statura inferiore a 1,50 m devono essere assicurati al sedile con un sistema di ritenuta per bambini, adeguato al loro peso, di tipo omologato”. In accordo con quanto previsto dalla normativa ECE R129 la vendita dei rialzi senza schienale per i bimbi sotto i 125 cm sarà consentita sino all’estate. Per maggiori informazioni leggi le informazioni sul portale della sicurezza stradale a cura dell’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale.

 

19/1/2017 - Abortività spontanea nella PA di Trento: i dati 2015

Nel 2015, nella PA di Trento sono stati registrati 542 aborti spontanei (-16% rispetto al 2014), di cui 40 tra donne non residenti in Trentino e 134 tra cittadine straniere, con un’età media di 34,2 anni. Nel 30,5% dei casi le pazienti avevano già vissuto un’esperienza di aborto spontaneo e nel 10,7% avevano effettuato in passato almeno un’interruzione volontaria di gravidanza. Il 75,7% degli aborti si è verificato entro la decima settimana gestazionale completa, con un’età gestazionale modale pari a 9 settimane (media=9,5 settimane). Per quanto riguarda il concepimento, su 542 casi di aborti spontanei il 4,2% è avvenuto a seguito di una tecnica di riproduzione medico assistita (nel 2014 erano il 4%, nel 2013 e 2012 il 3,9% e nel 2011 il 3%). Nel report sono riportati per la prima volta in modo organico i dati degli aborti spontanei afferiti e gestiti in modo esclusivo presso le strutture di Pronto soccorso (PS) della PA di Trento, per una numerosità di 378. Questa quota rappresenta il 41,1% della casistica annuale complessiva degli aborti spontanei. Viene sottolineata l’opportunità di una registrazione sistematica degli aborti spontanei osservati e gestiti in modo esclusivo presso le strutture di PS, considerato anche il fatto che la tendenza a una gestione esclusiva in PS appare in aumento; l’utilizzo esclusivo dei modelli Istat D11 non consente una sorveglianza compiuta del fenomeno. Per maggiori informazioni scarica il “Rapporto annuale abortività spontanea” (pdf 162 kb) pubblicato a ottobre 2016.

 

19/1/2017 - Interruzione volontaria della gravidanza nella PA di Trento: i dati 2015

Nel corso del 2015, nella PA di Trento sono state eseguite 726 Ivg (-4,2% rispetto all’anno precedente), di cui 51 (7%) relative ad aborti terapeutici, indotti da una diagnosi prenatale di malformazione congenita del feto o da patologia materna. Le classi d’età modale sono 25-29 anni e 30-34 anni (poco più del 22% dei casi), le fasce d’età 20-24 e 35-39 sono ben rappresentate (rispettivamente 17,9% e 18,9%). Come osservato anche nel 2014, l’età media all’aborto è di 30,1 anni. Seppur in calo negli ultimi tre anni, la percentuale di donne straniere costituisce più di un terzo della casistica provinciale del 2015 (35,3% del totale). Per maggiori informazioni scarica il “Rapporto annuale sull’Interruzione volontaria della gravidanza (Ivg)” (pdf 313 kb) pubblicato a dicembre 2016.