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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2018

18/12/2018 - La nascita in Emilia-Romagna: il 15° Rapporto sui dati Cedap 2017

In Emilia-Romagna, i dati del CedAP (Certificato di assistenza al parto) relativi al 2017 riguardano 32.912 parti, equivalenti a 33.485 neonati. Il tasso di natalità è calato a 7,4 nati per 1000 abitanti (nel 2009 era 9,8 per 1000 abitanti). La quota di madri straniere è 33,7% e in un quarto dei parti i genitori sono entrambi stranieri. Risiede in Regione 93,2% delle partorienti, le non coniugate sono 39,8% e l’età media delle mamme al momento del parto è 32,1 anni. Nel tempo, il livello di scolarità delle madri è cresciuto ed è superiore a quello dei padri. Il 62,7% delle madri ha un’attività lavorativa, mentre il 9,6% è disoccupata. Le donne alla prima gravidanza sono il 39,9% del totale. Riguardo agli stili di vita, il 5,9% delle donne non ha interrotto l’abitudine al fumo nel corso della gravidanza, il 16,6% delle mamme risulta in sovrappeso, il 9,2% obesa e il 7,5% sottopeso. Fra le madri, il 50% si rivolge a consultori pubblici per l’assistenza in gravidanza. Il 31,9% delle donne ha frequentato un corso di preparazione al parto. Il 65,4% delle nascite è avvenuto nelle 9 unità dotate di terapia intensiva neonatale. Da ultimo: i parti vaginali operativi sono il 4,6% mentre il tasso di parti cesarei è 25,7%. Sono alcuni dei dati presentati nel rapporto “La nascita in Emilia-Romagna. 15° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) – Anno 2017” pubblicato a novembre 2018 dalla Regione Emilia-Romagna. Per approfondire consulta il documento completo (pdf 1,8 Mb).

 

6/12/2018 - Salute perinatale: su Euro-Peristat per la prima volta corretta la sottostima del rapporto di mortalità materna rilevato in Italia

Sono oltre 100 gli esperti che dai diversi Paesi dell’Unione europea, Islanda, Norvegia e Svizzera hanno collaborato per fornire dati relativi a più di cinque milioni di nascite. Dati che provengono dai singoli sistemi statistici nazionali e che Euro-Peristat ha pubblicato, a novembre 2018 nel quarto rapporto europeo sulla salute perinatale “European perinatal health report. Core indicators of the health and care of pregnant women and babies in Europe in 2015”. Nel documento vengono presentati 10 indicatori aggiornati al 2015 utili a monitorare la salute dei neonati e delle loro mamme in Europa. Grazie alla definizione di criteri d’inclusione standardizzati e un attento controllo di dati che coinvolge attivamente i membri della rete dei Paesi partecipanti, vengono prodotti indicatori di alta qualità e comparabili sia tra gli Stati partecipanti sia con i dati relativi alle nascite del 2010. Leggi l’approfondimento.

 

22/11/2018 - Inquinamento atmosferico e salute dei bambini: l’impegno di Oms e Iss

Il 91% della popolazione mondiale è mediamente esposto a livelli degli inquinanti nell’aria al di sopra dei valori raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la salvaguardia della salute, e ciò riguarda anche, e soprattutto, i bambini che, come è noto, rappresentano un segmento di popolazione particolarmente vulnerabile. Sono alcuni dei dati che emergono dal documento “Air pollution and child health: prescribing clean air” pubblicato dall’Oms a ottobre 2018. In Italia, la consapevolezza della rilevanza della tematica ambiente e salute nell’infanzia, legata all’inquinamento dell’aria, ma estesa anche a contaminanti presenti in altre matrici ambientali (suolo, acqua e catena alimentare) che possono avere effetti avversi sulla salute dei bambini, ha promosso l’istituzione, presso il Dipartimento Ambiente e Salute dell’Iss, di una Struttura di Missione Temporanea Interdipartimentale (Smti) dedicata all’infanzia. Questa nuova Struttura, che vede coinvolti circa 100 ricercatori di 8 Dipartimenti e Centri dell’Iss, e del Servizio di Statistica, si pone l’obiettivo di valorizzare le molteplici esperienze presenti in Istituto sul tema degli effetti dell’inquinamento sulla salute infantile, integrando in un percorso programmatico le competenze multidisciplinari disponibili che vanno dalla valutazione dell’esposizione al biomonitoraggio, dalla tossicologia e valutazione del rischio, dalla conduzione di studi eziologici, alla sorveglianza epidemiologica delle popolazioni infantili nei siti contaminati; altri aspetti rilevanti che necessitano di un approccio integrato riguardano il tema delle disuguaglianze sociali, la formazione, l’informazione e la comunicazione. Leggi l’approfondimento a cura di M. Eleonora Soggiu, Gaetano Settimo, Ivano Iavarone (Dipartimento Ambiente e Salute, Iss).

 

8/11/2018 - Natalità nella PA di Trento: i dati 2017

Nel 2017, nella Provincia di Trento sono nati 4296 neonati (-2,7% rispetto al 2016). Il tasso di natalità provinciale (complessivo di nati da donne residenti, ma partorienti fuori Provincia) è pari a 8,3‰ abitanti. Sono alcune delle informazioni pubblicate nell’ultimo rapporto annuale sulla natalità in Provincia di Trento, a cura del Servizio epidemiologia clinica e valutativa dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. Dal documento emerge che l’età media al parto delle donne è di 31,9 anni, per le italiane 32,6 anni, per le straniere 29,8 anni. Anche l’età media al primo figlio differisce significativamente: 31,2 anni per le italiane e 27,7 anni per le straniere. Tra le partorienti del 2017, il 4% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Per maggiori informazioni scarica il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità in provincia di Trento. Assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato (Anno 2017)” (pdf 1,3 Mb).

 

4/10/2018 - Salute riproduttiva e salute sessuale: due giornate per promuovere maggiore consapevolezza

Si stima che 225 milioni di donne in tutto il mondo non abbiano accesso ai moderni metodi di contraccezione di base, aspetto che comporta frequentemente gravidanze non pianificate. Per le ragazze, la gravidanza e il parto sono ancora una delle cause più comuni di morte nei Paesi in via di sviluppo, e per le più giovani (meno di 15 anni di età) il pericolo è cinque volte più elevato. A causa di aborti non sicuri, ogni anno muoiono circa 47 mila donne e altri 5 milioni soffrono di invalidità temporanea o permanente. Sono alcuni dei dati che l’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite (UN Human Rights) ha pubblicato in occasione dell’edizione 2018 della Giornata internazionale per l’aborto sicuro (International Safe Abortion Day) che si è svolta lo scorso 28 settembre. Un’iniziativa che segue di pochi giorni un altro appuntamento mondiale dedicato alla salute riproduttiva: il World Contraception Day che si celebra ogni anno il 26 settembre e pensato per migliorare la consapevolezza su tutti i metodi contraccettivi disponibili al fine di consentire, soprattutto ai più giovani, di fare scelte informate sulla propria salute sessuale e riproduttiva. In Italia l’Iss contribuisce alla conoscenza di questi fenomeni e alla loro prevenzione attraverso due sistemi di sorveglianza (il sistema di sorveglianza ostetrica Itoss - Italian Obstetric Surveillance System e la sorveglianza sull’interruzione volontaria di gravidanza, Ivg) e attraverso studi specifici (come per esempio alcune delle indagini portate avanti nel Progetto nazionale fertilità). In occasione di queste giornate, l’Onu ha sottolineato come i dati dell’Oms hanno chiaramente dimostrato che la criminalizzazione dell’interruzione volontaria di gravidanza non riduce il numero di donne che ricorrono all’aborto, ma ha come conseguenza il loro ricorso all’aborto clandestino e insicuro. È tra l’altro noto che i tassi di aborto più bassi si registrano nei Paesi in cui le donne possono interrompere legalmente una gravidanza indesiderata e dove possono avere accesso a informazioni e a tutti i metodi di contraccezione. E’ dunque importante che la comunità internazionale promuova l’uguaglianza di genere, garantendo l’accesso a un aborto sicuro e legale. Per approfondire consulta il sito Onu dedicato all’International Safe Abortion Day 2018, la pagina del sito dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) dedicata al World Contraception Day, i dati più recenti sull’interruzione volontaria di gravidanza in Italia e il sito della sorveglianza Itoss.

 

27/9/2018 - Studio nazionale fertilità: i primi risultati

In occasione della 3° Giornata nazionale di informazione e formazione sulla salute riproduttiva (22 settembre 2018) il ministero della Salute ha pubblicato una sintesi dei principali dati emersi dal progetto Studio nazionale fertilità che, avviato ad aprile 2016, terminerà il prossimo 30 settembre. Lo Studio è stato coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e ha visto la partecipazione come unità operative di “Sapienza” Università di Roma, Ospedale Evangelico Internazionale di Genova e Università degli studi di Bologna. Cinque le indagini portate avanti e rivolte alla popolazione potenzialmente fertile (adolescenti, studenti universitari e adulti in età fertile) e ai professionisti sanitari (pediatri di libera scelta, medici di medicina generale, ginecologi, andrologi, endocrinologi, urologi, personale ostetrico) con interessanti risultati sulle loro conoscenze e comportamenti su aspetti di cui non si disponeva di dati aggiornati. L’indagine tra gli adolescenti, coordinata dall’Iss in collaborazione con le Regioni e i professionisti del Ssn, è stata condotta, in ambito scolastico, su un campione rappresentativo di oltre 16 mila studenti prevalentemente di 16-17 anni e ha riscontrato una rispondenza elevata da parte dei ragazzi (80%). La survey tra gli studenti universitari è stata condotta su un campione di quasi 14 mila studenti universitari (età media 22 anni, 70% donne) dei 18 atenei coinvolti, attraverso adesione volontaria all’iniziativa e ha registrato una limitata adesione di rispondenza (5%). L’indagine sulla popolazione adulta (18-49 anni) è stata condotta nell’ambito delle interviste telefoniche del sistema di sorveglianza Passi coordinato dall’Iss, con il supporto delle Regioni e dei professionisti del Ssn della rete Passi. La rispondenza è stata dell’86% con un campione totale di più di 20 mila persone. Le survey per i professionisti sanitari sono state condotte con invito via e-mail ai soci della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) e della Federazione italiana medici di famiglia (Fimmg), riscontrando una adesione limitata: pediatri di libera scelta (14,1%) e Medici di medicina generale (15,2%). Le indagini per i professionisti della salute riproduttiva sono state realizzate anch’esse mandando un invito via e-mail ai soci delle principali società scientifiche e federazioni di categoria. L’adesione è stata limitata, come spesso si riscontra in indagini effettuate con questa metodologia: ginecologi (11%), endocrinologi (10%), andrologi/urologi (23%) e personale ostetrico (11%). Molti i dati rilevati dalle 5 indagini e presentati con una sintesi sul sito del ministero della salute. Per approfondire consulta la pagina dedicata alla sintesi dei dati sul sito del Ministero e quella dedicata al Progetto sul sito del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm).

 

19/7/2018 - Il microbiota materno protegge il bambino

I ricercatori di dieci strutture universitarie e sanitarie internazionali tra le quali figurano il Cibio (Centro di Biologia integrata dell’Università di Trento) e l’Ospedale Santa Chiara di Trento che fa parte della rete degli Ospedali Amici dei Bambini (Bfh Baby Friendly Hospital Oms-Unicef) hanno pubblicato su Cell Host and Microbe i risultati di uno studio che suggerisce l’importanza della trasmissione madre-figlio dei microrganismi (batteri, virus e funghi) che compongono il microbiota materno per proteggere il bambino nei primi mesi di vita e probabilmente anche in seguito. Sono state studiate 25 coppie mamma-bambino reclutate dalle Unità operative di Ostetricia e neonatologia dell’Ospedale di Trento a partire dal 2014 dal momento della nascita al quarto mese successivo. La trasmissione del microbiota è stata mappata con tecniche di avanguardia: metodi bioinformatici applicati a una tecnica di ultima generazione chiamata metagenomica che dalle feci, dalla saliva, o da tamponi cutanei o vaginali di una persona consente di risalire ai microorganismi presenti attraverso il sequenziamento del loro materiale genetico. È emerso che tutti i microrganismi delle diverse sedi campionate del corpo materno contribuiscono allo sviluppo del microbioma del neonato e colonizzino il bambino in modo più stabile e duraturo rispetto a batteri provenienti da altre sorgenti (come l’ambiente circostante). È interessante anche notare che alcuni batteri che vengono trasmessi dalla madre al bambino provengono da specie batteriche sconosciute. Questi dati confermano il ruolo fondamentale per la salute del bambino del parto naturale, dell’allattamento e del contatto pelle a pelle. Leggi l’articolo completo “Mother-to-infant microbial transmission from different body sites shapes the developing infant gut microbiome” (pdf 2 Mb) o extended (pdf 6,3 Mb).

 

19/7/2018 - Attuazione della legge sulla Pma: i dati per il 2016

La Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (Pma), trasmessa al Parlamento lo scorso 28 giugno, mostra per il 2016 un numero maggiore di cicli di Pma dovuto sia all’aumento delle tecniche di crioconservazione che ai cicli con donazione di gameti. Nel 2016 sono state trattate 72.072 coppie sia con tecniche di I livello (inseminazione semplice) sia di II e III livello (fecondazione in vitro), i cicli iniziati sono stati 91.409 e i bambini nati vivi sono stati 12.125, rappresentando il 2,5% di tutti i nati vivi in Italia nel 2016 (dato che sale al 2,9% se a queste tecniche aggiungiamo quelle con donazione di gameti). I numeri sono sostanzialmente invariati rispetto al 2015. Dato positivo quello del calo delle gravidanze gemellari e trigemine, mentre resta stabile l’età media delle donne che si rivolgono alle tecniche di Pma a fresco senza donazione di gameti: 36,8 anni, mentre la percentuale di donne con 40 anni o più che afferiscono a queste tecniche è in constante aumento e nel 2016 rappresenta il 35,2%. Leggi il commento di Giulia Scaravelli (Registro nazionale Procreazione medicalmente assistita, Iss).

 

24/5/2018 - Cosi, la sorveglianza dell’obesità infantile in Europa

Il 22 e il 23 maggio 2018, in occasione dell’”11th Meeting of Who European Childhood Obesity Surveillance (Cosi)" si sono incontrati a Vienna i rappresentanti dei Paesi che partecipano all’omonima iniziativa della Regione europea. Come è noto, il contributo italiano a Cosi è rappresentato dalla sorveglianza in età pediatrica OKkio alla salute coordinata dal Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (Cnapps) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). I dati preliminari della IV raccolta Cosi (2015-2017) confermano che l’obesità infantile resta un rilevante problema di salute pubblica nella Regione Europea dell’Oms e mostrano una notevole variabilità da Paese a Paese e in diversi sottogruppi della popolazione. Leggi il commento di Angela Spinelli e Paola Nardone (Cnapps - Iss) presenti al meeting come coordinatori di OKkio alla salute. Scarica il fact sheet (pdf 1,4 Mb) e consulta la sezione del sito Oms Europa dedicata alla “Childhood Obesity Surveillance Initiative” (Cosi).

 

24/5/2018 - I 40 anni delle legge 194

Il 22 maggio 1978 veniva approvata in Italia la legge che regola l’interruzione volontaria di gravidanza (Ivg). A distanza di 40 anni, l’Ivg è diminuita notevolmente passando da 235.000 casi nel 1982-83 a 85.000 nel 2016, e le donne e le coppie italiane hanno ampio accesso alla contraccezione e a questo intervento. Anche le metodiche con cui viene effettuato l’intervento sono cambiate e le complicanze e le morti associate sono rarissime. Leggi il commento di Angela Spinelli, direttore del Centro nazionale prevenzione delle malattie e promozione della salute (Cnapps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss).

 

10/5/2018 - Save the date: un corso per l’allattamento e l’alimentazione durante le emergenze

Si terrà il 12-13 giugno 2018 presso l’Istituto superiore di sanità (Iss) il corso “Emergenze umanitarie e catastrofi naturali: come proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento e l’alimentazione dei bambini piccoli” organizzato dall’Iss in collaborazione con Save the Children e Unicef (responsabile scientifico Angela Giusti, Cnapps-Iss). Leggi la presentazione di Angela Giusti, responsabile scientifico dell’evento.

 

14/3/2018 - Chirurgia ginecologica per patologia benigna in Toscana

Per la prima volta l’Agenzia regionale di sanità della Toscana (Ars) pubblica un lavoro volto a esplorare le caratteristiche qualitative della chirurgia effettuata in Toscana per la patologia ginecologica benigna nel periodo 2009-2016. L’analisi a sette condizioni benigne e valuta la qualità assistenziale, i tassi di ricovero e di intervento sia a livello regionale sia per zona-distretto. Dall’indagine emerge che la chirurgia con caratteristiche di minore invasività si sta progressivamente delineando come tecnica di scelta nella maggior parte delle condizioni in oggetto grazie ai progressi delle metodiche di definizione preoperatoria, agli sviluppi della tecnologia e alla maggiore esperienza delle équipe chirurgiche. Leggi l’approfondimento a cura di Francesca Collini (Ars Toscana).

 

14/3/2018 - Anomalie congenite: i dati 2016 della PA di Trento

Su un totale di 4337 parti registrati nel territorio della PA di Trento nel 2016 sono stati segnalati 125 casi di anomalie congenite, di cui 78 nati vivi e 47 interruzioni di gravidanza, con una prevalenza alla nascita pari a 28,9 per mille nati vivi (24,6‰ nel 2015, 26,7‰ nel 2014, 25,7‰, nel 2013, 26,8‰ nel 2012). L’80% delle donne che ha partorito un neonato con anomalia congenita, o che ha interrotto la gravidanza per diagnosi prenatale di difetto congenito, ha cittadinanza italiana e, tra le straniere, prevalgono le donne provenienti dai Paesi dell’Est Europa (48%), seguite da Africa (20%), Paesi dell’UE (16%), Asia (12%) e America Latina (4%). Dei 125 casi, il 60,8% (76 casi) è stato classificato come isolato e il 39,2% (49 casi) come associato ad altre anomalie congenite. Nei 76 casi isolati gli apparati più frequentemente coinvolti sono: il cardiovascolare (28,9%), il sistema nervoso centrale (17,1%), il muscolo-scheletrico (15,8%) e l’urinario (13,2%). I casi associati sono stati ulteriormente suddivisi in casi con anomalie cromosomiche (37), con condizioni note (5) e condizioni malformative multiple non altrimenti classificabili (7). Per approfondire scarica il “Rapporto annuale sintetico sui casi con anomalie congenite in Trentino. Anno 2016” (pdf 226 kb).

 

8/3/2018 - Trento: due nuovi report sullo stato di salute a 12 mesi e a 6 anni

Due nuovi documenti, realizzati sulla base delle analisi delle schede informative pediatriche compilate dai pediatri di libera scelta a 12 mesi (coorte di nascita 2015) e 6 anni (coorte di nascita 2009), tracciano una panoramica sulla salute nella prima infanzia nella PA di Trento. In particolare emerge che l’89,5% dei bambini nati nel 2015 è stato allattato al seno nel primo anno di vita per almeno 1 mese (90% nel 2014) e che, mediamente, il 63,8% ha ricevuto latte materno (tutte le modalità di allattamento materno) per almeno 6 mesi. La scheda dei 6 anni presenta delle similitudini con la scheda ai 12 mesi, ma se ne differenzia per un focus su alcuni aspetti rilevanti dell’età evolutiva come lo status ponderale, la presenza di patologie scheletriche, di problematiche visive e uditive, la pressione arteriosa, lo stato di salute orale, la presenza di malattie croniche e/o stati di handicap, l’abitudine alla prima colazione. Per maggiori informazioni scarica i report “Lo stato di salute del bambino nel primo anno di vita” (pdf 1 Mb) e “Lo stato di salute del bambino alla valutazione dei 6 anni di età” (pdf 597 kb).

 

1/3/2018 - Accessi in pronto soccorso e ricoveri pediatrici anno 2016

Nel 2016, in Toscana, sono stati registrati 251.307 accessi al pronto soccorso (PS) da pazienti con meno di 16 anni con un tasso medio di 453,9 per 1000 abitanti e un picco nella fascia 1-4 anni (720 per 1000 ab). Per quanto riguarda la tipologia di accesso individuata al triage non si riscontrano differenze sostanziali nelle fasce di età e si tratta soprattutto di codici verdi (64,1%) o codici minori (bianco e azzurro: 27,4%). Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto “Accessi in pronto soccorso e ricoveri pediatrici anno 2016” realizzata da ricercatori e specialisti di Ars Toscana, dell'Azienda ospedaliera universitaria Meyer e dell'Università di Firenze e pubblicata a febbraio 2018. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 1,6 Mb).

 

22/2/2018 - Raccomandazioni Oms per la qualità dell’assistenza perinatale

L’Oms pubblica le nuove linee guida per garantire che in tutto il mondo vengano applicati analoghi standard di assistenza alla gravidanza e al parto fisiologici e, a fronte di una crescente tendenza alla medicalizzazione, si utilizzino con appropriatezza interventi medici (come l’induzione farmacologica del travaglio o il taglio cesareo) che possono alterare l’esperienza della nascita e che andrebbero riservati alle situazioni a rischio o complicate. Le linee guida si declinano in 56 raccomandazioni relative al travaglio e al post partum che passano in rassegna diversi aspetti dell’assistenza (dalla presenza del padre, alla comunicazione tra donna incinta e operatori sanitari, dalla privacy alle decisioni condivise e consapevoli sul controllo del dolore, sulla posizione durante il parto e sulla sua modalità di espletamento). Pur offrendo criteri di riferimento per l’assistenza, il documento ribadisce l’unicità di ogni singola esperienza della nascita e riconosce la necessità di un’assistenza personalizzata e rispettosa dei tempi fisiologici del travaglio-parto. Leggi sul sito dell’Oms il comunicato stampa e consulta il documento completo (pdf 3 Mb).

 

22/2/2018 - L’interruzione volontaria della gravidanza nella PA di Trento

Nel corso del 2016, nella PA di Trento sono state eseguite 684 Ivg (-5,8% rispetto all’anno precedente), di cui 52 (7,6%) relative ad aborti terapeutici, indotti da una diagnosi prenatale di malformazione congenita del feto o da patologia materna. Le classi d’età modale sono 30-34 anni e 35-39 anni (circa il 21% dei casi), le fasce d’età 20-24 e 25-39 sono ben rappresentate (rispettivamente 18% e 19,6%). L’età media all’aborto è di 30,4 anni, un valore sostanzialmente stabile nell’ultimo quinquennio. Seppur in calo negli ultimi 4 anni, la percentuale di donne straniere costituisce circa un terzo della casistica provinciale del 2016 (33% del totale). Per maggiori informazioni scarica il “Rapporto annuale sull’Interruzione volontaria della gravidanza (Ivg)” (pdf 626 kb).

 

1/2/2018 - Salute dei bambini e degli adolescenti nella PA di Trento

Dalla PA di Trento quattro nuovi documenti sul materno infantile. Un rapporto sullo stato di salute a 6 anni (con i dati sulle coorti di nascita 2006-07-08), realizzato sulla base del flusso informativo delle schede compilate dai Pediatri di libera scelta, e tre report relativi a: natimortalità (con dati aggiornati al 2016 e trend temporale dal 2008 al 2016), mortalità infantile (con dati aggiornati al 2016 e trend temporale dal 2002 al 2016) e mortalità in età pediatrica-adolescenziale (con dati raccolti tra il 2000 e il 2012). Per maggiori informazioni scarica il “Rapporto sulla mortalità in età pediatrica e adolescenziale in Provincia di Trento” (pdf 487 kb), il “Rapporto annuale sulla mortalità infantile” (pdf 90 kb), il “Rapporto sintetico sulla natimortalità” (pdf 211 kb) e “Lo stato di salute del bambino alla valutazione dei 6 anni di età” (pdf 580 kb).

 

11/1/2018 - PA di Trento: stato di salute del bambino nel primo anno di vita

Una rilevazione tra le coorti di nascita trentine 2012-2014 ha analizzato 12.272 schede pediatriche sullo stato di salute al 12mo mese di vita (4171 per la coorte del 2012, 4132 per quella 2013 e 3969 per quella 2014). Le informazioni raccolte nell’ottava edizione del rapporto “Lo stato di salute del bambino nel primo anno di vita”, permettono di trarre alcune considerazioni su: caratteristiche dei bambini alla nascita e a 12 mesi, accesso ai bilanci di salute a 1, 3, 6 e 12 mesi, accesso agli asili nido, esposizione al fumo passivo, profilassi con vitamine, fluoroprofilassi, allattamento, utilizzo del latte vaccino, svezzamento e rapporto tra patologie e variabili personali/ambientali. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 839 kb).