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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Lo stato di salute mentale degli anziani nei risultati dell’Italian Longitudinal Study on Aging (Ilsa)

Lo studio epidemiologico di una coorte storica rappresentativa di campioni di popolazione generale consente la valutazione dinamica dello stato di salute e delle modificazioni di condizioni patologiche di rilevante interesse per le implicazioni di salute pubblica connesse alla corretta identificazione di fattori di rischio e fattori associati che possono contribuire a migliorare la gestione clinica e il carico di malattia nella popolazione. Il progetto Ilsa ha seguito nel tempo la storia naturale di una coorte e le modificazioni delle condizioni di salute di un vasto campione di anziani italiani, costituito da 5632 soggetti, di età 65-84 anni, selezionati con metodo random dalle liste anagrafiche di 8 centri coinvolti. La coorte è stata approfonditamente esaminata periodicamente nel corso di indagini iniziate nel 1992, ripetute nel 1995 e nel 2000 e analizzate in seguito attraverso un follow-up di mortalità della durata di 10 anni.

 

I risultati conseguiti nel corso degli anni sono stati oggetto di innumerevoli pubblicazioni scientifiche internazionali su prevalenza, incidenza e determinanti delle modificazioni fisiologiche e patologiche, tipiche dell’invecchiamento, a carico dei sistemi nervoso, endocrino-metabolico e dell’apparato cardiovascolare. Tra queste, un cospicuo corpo di evidenze è incentrato sullo studio della salute mentale con particolare riguardo al deficit cognitivo e ai disturbi neuropsichiatrici tra cui la depressione, la malattia di Alzheimer (Ad) e le altre forme di demenza, il cui peso nel Global Burden of Disease è in continuo aumento, tanto nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione [1].

 

Demenze e sintomi depressivi nell’ambito del progetto Ilsa

Le più recenti analisi Ilsa nell’ambito delle demenze sono dedicate al rapporto con la fragilità, intesa come sindrome clinica associata a un incremento del rischio di eventi avversi, quali cadute, disabilità, istituzionalizzazione e morte. La fragilità, la cui prevalenza nella coorte in studio è risultata del 7,6%, si è confermata un fattore fortemente predittivo di mortalità sia a breve che a lungo termine, tanto nei dementi che nei non dementi [2]. Nei soggetti fragili si è inoltre rilevato un significativo aumento di rischio di insorgenza di demenza, e in particolare delle forme vascolari (Vad), per le quali il rischio risulta quasi triplicato [3].

 

La depressione maggiore, e ancor più i sintomi depressivi (Sd), sono condizioni particolarmente frequenti tra gli anziani. Nelle indagini Ilsa, i sintomi depressivi sono stati valutati attraverso la somministrazione della versione italiana in 30 item della Geriatric Depression Scale (Gds), uno strumento di screening valido e affidabile, specificamente ideato per gli anziani [4]. La prevalenza di Sd osservata nelle varie misurazioni Ilsa non mostra differenze sostanziali: è più alta nelle donne (circa 50%) che negli uomini (circa 30%) [5], con una frequenza di sintomi gravi circa tre volte più elevata nelle donne [6]. Questi risultati sono in linea con quelli di precedenti studi condotti su popolazioni italiane e confermano frequenze più elevate nei Paesi dell’Europa meridionale [7].

 

In estrema sintesi, i principali risultati Ilsa sulla depressione hanno inoltre evidenziato:

  • associazione tra Sd e incremento del rischio di malattia coronarica negli uomini, ma non nelle donne [8]
  • associazione tra Sd e accelerazione del declino cognitivo globale e della memoria episodica di rievocazione differita [9]
  • associazione tra Sd e aumento del rischio di disabilità e deterioramento della performance fisica [5]
  • nonostante l’elevata prevalenza (63,3%) e incidenza (29,6 per 100 persone-anno) di Sd nei soggetti con Mild Cognitive Impairment (Mci), sembrano non esserci legami statisticamente significativi tra fattori di rischio cardiovascolari e insorgenza di Sd in individui con Mci [10]
  • assenza di associazione con l’incidenza di Mci [11] e con il tasso di progressione a demenza in soggetti con Mci  [12].

Infine, nel più recente tra i lavori Ilsa sui sintomi depressivi nell’anziano [6] si è evidenziato che i mutamenti nella gravità registrati in un intervallo di circa 3 anni sono potenti predittori della mortalità registrabile nei 7 anni successivi: rispetto ai soggetti con stabilità dei sintomi, il rischio proporzionale di morte risulta ridotto del 44% in caso di miglioramento, e aumentato del 46% nei soggetti con peggioramento. Alla luce delle caratteristiche stesse della sintomatologia depressiva nell’anziano, che si presenta come condizione reversibile, caratterizzata da un andamento fluttuante, e se si considera che solo l’1% dei soggetti Ilsa con Sd erano in trattamento farmacologico, le associazioni osservate suggeriscono ampi margini di intervento in una vasta frazione della popolazione anziana (vedi figura 1).

 

 

Figura 1. Variazioni nella gravità dei sintomi depressivi (Sd) nei soggetti Ilsa sottoposti a entrambe le misurazioni Gds 1992 e 1995 (n=1941)

 

 

Riferimenti

 

  1. Murray CJ et al. Disability-adjusted life years (DALYs) for 291 diseases and injuries in 21 regions, 1990-2010: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2010. Lancet 2012 Dec 15;380(9859):2197-223
  2. Solfrizzi V, Scafato E, Frisardi V, Sancarlo D, Seripa D, Logroscino G, Baldereschi M, Crepaldi G, Di Carlo A, Galluzzo L, Gandin C, Inzitari D, Maggi S, Pillotto A, Panza F for the Italian Longitudinal Study on Aging Working Group. Frailty syndrome and all-cause mortality in demented patients. The Italian Longitudinal study on Aging. Age 2012;34(2):507-17
  3. Solfrizzi V, Scafato E, Frisardi V, Seripa D, Logroscino G, Maggi S, Imbimbo BP, Galluzzo L, Baldereschi M, Gandin C, Di Carlo A, Inzitari D, Crepaldi G, Pilotto A, Panza F; Italian Longitudinal Study on Aging Working Group. Frailty syndrome and the risk of vascular dementia. The Italian Longitudinal Study on Aging. Alzheimers Dement 2013;9(2):113-22
  4. Brink TL, Yesavage JA, Lum O, Heersema PH, Adey M, Rose TL. Screening tests for geriatric depression. Clin Gerontologist 1982;1:37-44
  5. Dalle Carbonare L, Maggi S, Noale M, Giannini S, Rozzini R, Lo Cascio V, Crepaldi G; ILSA Working Group*. Physical disability and depressive symptomatology in an elderly population: a complex relationship. The Italian Longitudinal Study on Aging (ILSA). Am J Geriat Psychiatry 2009;17(2):144-54
  6. Scafato E, Galluzzo L, Ghirini S, Gandin C, Rossi A, Solfrizzi V, Panza F, Di Carlo A, Maggi S, Farchi G. Changes in severity of depressive symptoms and mortality: the Italian Longitudinal Study on Aging. Psychol Med 2012;42(12):2619-29
  7. Minicuci N, Maggi S, Pavan M, Enzi G, Crepaldi G. Prevalence rate and correlates of depressive symptoms in older individual : the Veneto Study. J Gerontol A Biol Sci Med Sci 2002;57:M155–M161.
  8. Marzari C, Maggi S, Manzato E, Destro C, Noale M, Bianchi D, Minicuci N, Farchi G, Baldereschi M, Di Carlo A, Crepaldi G. Depressive symptoms and development of coronary heart disease events: the Italian Longitudinal Study on Aging. J Gerontol A Biol Sci Med Sci. 2005 Jan;60(1):85-92
  9. Panza F, D'Introno A, Colacicco AM, Capurso C, Del Parigi A, Caselli RJ, Frisardi V, Scapicchio P, Chiloiro R, Scafato E, Gandin C, Vendemiale G, Capurso A, Solfrizzi V, for the Italian Longitudinal Study on Aging Working Group*. Temporal Relationship between Depressive Symptoms and Cognitive Impairment: The Italian Longitudinal Study on Aging. J Alzheimers Dis 2009;17:899-911
  10. Solfrizzi V, D'Introno A, Colacicco AM, Capurso C, Del Parigi A, Caselli RJ, Scapicchio PL, Scafato E, Gandin C, Capurso A, Panza F; Italian Longitudinal Study on Aging Working Group. Incident occurrence of depressive symptoms among patients with mild cognitive impairment - the Italian longitudinal study on aging. Dement Geriatr Cogn Disord. 2007;24(1):55-64
  11. Panza F, D’Introno A, Colacicco AM, Capurso C, Del Parigi A, Caselli RJ, Todarelli O, Pellicani V, Santamato A, Scapicchio P, Maggi S, Scafato E, Gandin C, Capurso A, Solfrizzi V, for the Italian Longitudinal Study on Aging Working Group*. Depressive symptoms, vascular risk factors, and mild cognitive impairment. The Italian Longitudinal Study on Aging. Dement Geriatr Cogn Disord 2008;25(4):336-46
  12. Panza F, Capurso C, D’Introno A, Colacicco AM, Zenzola A, Menga R, Pistoia G, Santamato A, Scafato E, Gandin C, Capurso A, Solfrizzi V for the Italian Longitudinal Study on Aging Working Group*. Impact of depressive symptoms on the rate of progression to dementia in patients affected by mild cognitive impairment. The Italian Longitudinal Study on Aging. Int J Geriatr Psych 2008;23(7):726-34

 

Data di creazione della pagina: 10 ottobre 2013

Revisione a cura di: Lucia Galluzzo, Claudia Gandin, Silvia Ghirini, Vincenzo Solfrizzi, Francesco Panza ed Emanuele Scafato - Reparto Salute della popolazione e suoi determinanti, Cnesps-Iss