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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Disturbi psichici: i dati Istat sull’ospedalizzazione (1999-2002)

L’andamento dei ricoveri dovuti a disturbi psichici in Italia negli ultimi anni è piuttosto costante: nel 2002 il numero totale delle dimissioni è stato di 339.000, pari a 593 per 100.000 residenti, contro le 341.000 del 1999 (600 per 100.000). I risultati dell’indagine Istat indicano anche che i ricoveri per disturbi psichici rappresentano il 2,7 del totale, e avvengono nell’80% dei casi in strutture pubbliche.

 

La degenza media è di 7 giorni, ma sale a 9 per problemi dovuti alla dipendenza da alcol e droghe, e arriva a 21 nel caso di disturbi legati alla schizofrenia. Sono però in aumento i ricoveri effettuati in regime di day hospital: la percentuale sul totale è salita dal 13% del 1999 al 19% del 2002.

 

La fascia d’età che fa registrare il più alto tasso di ricoveri è quella oltre i 75 anni, mentre in valore assoluto è quella compresa fra i 25 e i 44 anni. In particolare, il numero di ricoveri di minorenni (soprattutto maschi) è salito dall’8,6% del totale nel 1999 al 10,7% nel 2002.

 

In assoluto, i pazienti sono al 51% donne, ma il tasso sulla popolazione è uguale fra i due sessi. È diverso invece il numero di ricoveri per sesso in funzione delle fasce d’età: fino ai 44 anni sono più numerose le dimissioni di pazienti maschi, mentre il rapporto si inverte dai 45 anni in su.

 

A seconda del sesso cambia anche la prevalenza delle categorie di disturbi. Per gli uomini la causa principale è rappresentata nel 20% dei casi da schizofrenia e disturbi correlati, con un tasso di 123 per 100.000. Seguono disturbi affettivi (96 per 100.000) e il gruppo catalogato come “ansia, disturbi somatoformi, dissociativi e della personalità” (94 per 100.000). Nelle donne invece i disturbi affettivi sono la causa principale nel 28% dei casi, pari a un tasso di 163 per 100.000. Il gruppo dei disturbi legati all’ansia ha un tasso di 111 per 100.000, e i disturbi mentali senili e organici di 104.

 

Più precisamente, negli uomini le patologie più frequenti sono il tipo paranoide (7,8% dei casi), la dipendenza da alcol (5%) e la depressione nevrotica (4%), mentre nelle donne è più frequente la depressione nevrotica (8,6%), seguita da depressione maggiore (6,4%) e stati di ansia (5,5%).

 

Un dato che fa registrare una forte crescita è la malattia di Alzheimer: fra il 1999 e il 2002 il numero di casi è raddoppiato, passando da 3327 a 6724 per le donne e da 1747 a 3401 per gli uomini.

 

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, i tassi più alti di dimissioni nel 2002 sono stati registrati in Abruzzo (964 per 100.000), provincia di Bolzano (944), Liguria (887), Valle d’Aosta (855), Sicilia (750) e Lazio (710). All’estremo opposto si trovano Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania e Puglia, con un tasso di dimissioni nettamente al di sotto della media nazionale. I ricoveri di uomini sono più numerosi di quelli delle donne al Sud, nel Lazio e nelle Marche, mentre la situazione è inversa in Toscana, Umbria, Lombardia e Veneto.

 

Anche per tipo di patologie la distribuzione geografica è diversificata: al Nord sono più diffusi il tipo paranoide e la dipendenza dall’alcol fra gli uomini e l’Alzheimer e la demenza arteriosclerotica fra le donne. Al Centro, gli uomini soffrono più di disturbi del linguaggio e le donne di stati d’ansia, che al Sud predominano in entrambi i sessi.

 

Nel 6% dei casi il ricovero per disturbi psichiatrici avviene in una Regione diversa da quella di residenza: è un dato più basso rispetto al totale dei ricoveri (7,7% dei ricoveri ordinari acuti e 6,7% in regime ordinario). La Regione che accoglie più pazienti provenienti da altre Regioni è la Toscana, mentre quelle che fanno registrare le più alte percentuali di emigrazioni sono Umbria, Molise e Basilicata.