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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2009



(23 luglio 2009) Eliminazione di morbillo e rosolia congenita in Piemonte 2004-2006

Il percorso definito dal protocollo PNEMRc (Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita) è stato applicato e rispettato nella totalità delle Asl piemontesi ed è stato motivo di crescita per tutti gli operatori dei servizi vaccinali, sia perché ha rafforzato la consapevolezza nei confronti dell’attività vaccinale e la capacità di gestione delle emergenze, sia perché ha migliorato la qualità della comunicazione fra operatori sanitari e ha fatto emergere la difficoltà nella comunicazione del rischio. È quanto emerge dalla relazione sugli esiti dell'attività del Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita (pdf 432 kb) nella Regione Piemonte nel triennio 2004-2006. Il documento, pubblicato dal Seremi, il Servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive di Alessandria, evidenzia che l’esito dell’offerta attiva di vaccino MPR ai nuovi nati entro il 15° mese di vita, pur mostrando un incremento nel valore medio regionale (dal 70% al 76%), è ancora molto lontano dall’obiettivo del 95% fissato dall’Oms per l’eradicazione del morbillo e della rosolia congenita. Per maggiori informazioni, scarica il documento completo (pdf 432 kb).

 

(5 febbraio 2009) Oms: migliorare la comunicazione con i genitori

Una recente epidemia di morbillo che si è verificata in Germania ha messo in luce la necessità e l’importanza di una migliore informazione sulla vaccinazione ai genitori. È quanto emerge da uno studio pubblicato sul bollettino dell’Oms che mette in evidenza come, nell’epidemia che ha coinvolto nel 2006 la città tedesca di Duisburg, almeno l’80% dei 614 casi registrati non era stato vaccinato. I genitori hanno riferito di aver dimenticato di far vaccinare i figli o di aver rifiutato la vaccinazione per scelta, in alcuni casi per la paura che potesse essere pericolosa. L’Oms sottolinea ancora una volta l’importanza di promuovere la vaccinazione, in modo da ridurre il più possibile i contagi e le complicanze della malattia. Alla fine, a Duisburg due bambini morirono di encefalite e altri 95 furono ricoverati. Consulta il testo completo dello studio (pdf 525 kb).

 

(15 gennaio 2009) Morbillo in Emilia Romagna: i dati da gennaio a novembre 2008

Dal 1 gennaio al 30 novembre 2008 in Emilia Romagna sono stati segnalati 300 casi sospetti di morbillo, poi classificati dagli esami di laboratorio come “confermati” (174), “probabili” (23) e “non casi” (103). L’incidenza annuale si attesta su un valore di 4,6 casi per 100 mila abitanti. Pur non esistendo differenze di genere nell’offerta del vaccino, il 60% dei casi è a carico dei maschi e il 40% a carico delle femmine. La distribuzione per età evidenzia una concentrazione tra gli adolescenti e i giovani adulti. Pochi i casi tra i bambini e gli adulti sopra i 45 anni. L’82% dei 197 casi confermati e probabili riguarda persone residenti in Emilia Romagna, mentre il 18% rappresenta i soggetti domiciliati in Regione ma residenti altrove in Italia o all’estero. Il 70% dei casi confermati riguarda persone che sono poi risultate non vaccinate contro il morbillo. Per i dettagli, scarica il rapporto (pdf 92 kb).

 

(8 gennaio 2009) Morbillo: le morti calano del 74% a livello mondiale

Tra il 2000 e il 2007, i decessi per morbillo registrano un calo del 74% a livello mondiale, passando da circa 750 mila a 197 mila. Nello stesso periodo, nella Regione del Mediterraneo orientale dell’Oms le morti causate da morbillo sono diminuite del 90%, e i decessi calati da 96 mila a 10 mila. La regione ha, pertanto, raggiunto l’obiettivo delle Nazioni Unite di ridurre le morti per morbillo del 90% entro il 2010, con tre anni di anticipo. Leggi l’approfondimento di EpiCentro.