English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Aspetti epidemiologici

Secondo i dati raccolti dall’European Surveillance System (TESSy) a febbraio 2023 e pubblicati nel rapporto “Measles - Annual Epidemiological Report for 2022” redatto annualmente dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Centre for Disease Prevention and Control - ECDC), nel 2022 sono stati segnalati 127 casi di morbillo e nessun decesso da 15 dei 30 Stati membri dell’UE/SEE che hanno fornito i dati. Il tasso di notifica complessivo è stato pari a 0,3 casi per 1.000.000 di abitanti (range nei Paesi da 0 a 1,6 casi per 1.000.000), significativamente inferiore rispetto a quello osservato nel 2018 e 2019 (rispettivamente 34,4 e 25,4), prima dell’inizio della pandemia da SARS-CoV-2 in Europa, e leggermente superiore a quello registrato nel 2021 (0,1). Questo rappresenta una diminuzione del tasso di notifica pari al 99% e 96% rispetto al 2018 e 2019. Il Belgio ha riportato il tasso di notifica più elevato (1,6), seguito da Polonia (0,7), Romania (0,5) e Svezia (0,5) (Figura 1).

 

Figura 1: tassi di notifica (per 1.000.000) per Paese UE/SEE nel 2022. Fonte: ECDC

 

Nel 2022, il numero di casi di morbillo segnalati è stato basso durante tutto l’anno, con un lieve aumento osservato nei mesi di marzo e novembre. Tale andamento è consistente con la tipica stagionalità del morbillo nei climi temperati, dove la malattia si manifesta più frequentemente durante l’inverno e la primavera.

 

I tassi di notifica più elevati sono stati osservati nei bambini sotto l’anno di età (3,2 casi per milione), seguiti dalla fascia di età 1-4 anni (2,2 per milione).

 

L’età mediana dei casi in tutti i paesi UE/SEE che hanno segnalato casi è stata pari a cinque anni (intervallo interquartile IQR: 5–44). In confronto, durante il periodo 2018-2021, l’età mediana dei casi era compresa tra gli 8 e i 19 anni.

 

Complessivamente è stato osservato un tasso di notifica leggermente più elevato nella popolazione maschile (0,26 casi per milione) rispetto a quella femminile (0,22) ma la differenza non è stata significativa, con un rapporto di 1,2:1 (intervallo di confidenza al 95%: 0,9–1,5%).

 

Lo stato vaccinale è noto per 69 casi di morbillo (54%) segnalati nel 2022. Di questi, 55 (80%) non erano vaccinati contro il morbillo, cinque (7%) erano vaccinati con una sola dose, otto (12%) con due dosi e un caso (1%) con un numero non noto di dosi. La Figura 2 mostra il numero di casi di morbillo per età e stato vaccinale, nel periodo 2018-2021.

 

Figura 2: numero di casi di morbillo per età e stato vaccinale nei Paesi UE/SEE, 2018-2021. Fonte: ECDC

 

Complicanze e ricoveri

Il 33% dei casi (N=20) segnalati nel 2022 per cui era nota l’informazione (60 casi, 47%) è stato ricoverato. Quindici di 20 casi ricoverati erano non-vaccinati, un caso era vaccinato e per i rimanenti quattro casi lo stato vaccinale non era noto.

 

Dieci casi (34%) di 29 per cui era disponibile l’informazione hanno riportato complicanze. Sono stati segnalati sei casi di polmonite e due casi di otite media. Per due casi non è stato specificato il tipo di complicanza. Solo uno dei 10 casi era vaccinato.

 

Copertura vaccinale per il morbillo

Secondo il rapporto dell’ECDC “Measles-Annual Epidemiological Report for 2022”, gli ultimi dati disponibili sulle coperture vaccinali nell’UE/SEE, per la prima e la seconda dose di vaccino anti-morbillo, fanno riferimento all’anno 2021. La copertura vaccinale (CV) ponderata in base alla popolazione per gli Stati membri dell’UE/SEE è stata del 93% per la prima dose di vaccino e quella per la seconda dose è stata pari all’89%. In particolare, 15 Paesi (50%) hanno riportato, nel 2021, una CV ≥95% per la prima dose, mentre solo cinque (17%) (Ungheria, Norvegia, Polonia, Portogallo, e Slovacchia) hanno raggiunto una CV≥95% anche per la seconda dose.

 

Implicazioni di sanità pubblica

Rispetto agli anni precedenti al 2020, dall’inizio della pandemia di COVID-19 e fino al 2022 nell’UE/SEE è stata osservata una diminuita incidenza di notifiche di morbillo. La sostanziale diminuzione del numero di casi osservati dal 2020 è probabilmente dovuta alle misure di prevenzione e contenimento implementate durante la pandemia da SARS-CoV-2 che hanno portato alla riduzione della trasmissione di varie malattie respiratorie trasmissibili per via aerea, compreso il morbillo. Da notare che potrebbe essersi verificata una sottostima dell’incidenza del morbillo nel periodo e pertanto i numeri riportati devono essere interpretati con cautela. Durante la pandemia, infatti, è stato necessario ridefinire le priorità dei servizi sanitari, con possibili ripercussioni nell’accesso ai servizi di diagnosi e cura del morbillo e una possibile sotto-notifica dei casi a causa dell’elevato carico di lavoro degli operatori sanitari.

 

Per quanto riguarda l’impatto della pandemia sulle CV, questo varia da paese a paese. Rispetto ai livelli pre-pandemici, alcuni paesi hanno registrato un calo delle CV, altri hanno mantenuto una CV simile e altri ancora hanno riportato piccoli miglioramenti. Complessivamente la Regione Europea ha registrato i cali più lievi nelle CV a livello nazionale, rispetto ad altre regioni dell’OMS nel mondo. Tuttavia, la maggior parte dei paesi UE/SEE non ha raggiunto né mantenuto CV ≥95% per due dosi di vaccino antimorbillo. Considerate le CV non ottimali in diversi paesi, è possibile che in futuro si osservino aumenti nel numero di casi di morbillo notificati nell’UE/SEE. La continua sorveglianza epidemiologica e l’accurata indagine dei casi e delle epidemie sono fondamentali per il controllo e l’eliminazione del morbillo.

 

Eliminazione del morbillo e della rosolia nella Regione europea dell’OMS

Secondo i dati contenuti nel rapporto “11th Meeting of the European Regional Verification Commission for Measles and Rubella Elimination (RVC)” pubblicato a luglio 2023, la Commissione regionale europea di verifica per l'eliminazione del morbillo (RVC) ha concluso che, nel 2021, 33 (62%) dei 53 Stati membri della Regione europea dell’OMS hanno interrotto la trasmissione endemica del morbillo per almeno 36 mesi e 48 Paesi (91%), compresa l’Italia, hanno fatto lo stesso per la rosolia. In 33 Paesi (62%) è stata interrotta la trasmissione endemica per entrambe le malattie. Inoltre, in 5 Paesi (9%) (Albania, Bulgaria, Lituania, Slovacchia e Uzbekistan) che avevano precedentemente eliminato il morbillo è stata ristabilita la trasmissione endemica.

 

Tabella 1. Status di eliminazione del morbillo e della rosolia negli Stati membri della Regione europea dell’OMS, 2021

Stato di eliminazione

N. di Paesi - Morbillo

N. di Paesi - Rosolia

Trasmissione interrotta, 36 mesi (malattia eliminata)

33 (62%)

48 (91%)

Trasmissione interrotta, 24 mesi

0

0

Trasmissione interrotta, 12 mesi

1

0

Infezione endemica/classificata come endemica

11 (19%)

2 (6%)

Infezione endemica ristabilita

5 (9%)

0

Processo di verifica non avviato/in ritardo

3

3

Totale

53

53

 

Pertanto, il morbillo rimane endemico in 11 Paesi (19%), tra cui l’Italia, e la rosolia in due Paesi (6%). Rimangono tre Paesi per cui non è stato possibile valutare lo stato di eliminazione per ritardi nell’invio del report annuale alla RVC. In uno di questi ultimi (Ucraina) e nei due Paesi considerati endemici verrà inoltre effettuata una revisione retrospettiva dei dati come è stata già fatta per l’Italia. Una volta che tutti i paesi avranno raggiunto l'eliminazione della rosolia, la RVC condurrà una revisione finale della regione nel suo insieme.

 

Tabella 2. Stati membri della Regione europea dell’OMS dove è ancora endemica la trasmissione del morbillo, della rosolia o di entrambe le malattie, 2021

 

Paesi

Trasmissione endemica di morbillo

Bosnia e Herzegovina, Francia, Georgia, Germania, Italia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Polonia, Romania, Serbia, Turchia.

Trasmissione endemica di rosolia

Bosnia e Herzegovina e Polonia sono classificati come endemici ma si è in attesa di effettuare una revisione retrospettiva dei dati (quest’ultima verrà effettuata anche per l’Ucraina).

 

Infine, tre Paesi non hanno inviato la documentazione richiesta (Israele) o l’hanno inviata in ritardo (Islanda e Ucraina) e non è stato quindi possibile avviare il processo di verifica.

Per avere informazioni più dettagliate sulla situazione epidemiologica in ogni Stato europeo consulta il documento “11th Meeting of the European Regional Verification Commission for Measles and Rubella Elimination”.

 

Eliminazione del morbillo e della rosolia negli Stati membri dell’UE/EEA

Secondo le conclusioni dell’RVC, nel 2021, 21 dei 33 Stati membri della Regione europea dell’OMS che hanno eliminato il morbillo si trovano nell’UE/EEA. Tuttavia, la malattia è ancora endemica in 5 Paesi dell’UE/EEA (Francia, Germania, Italia, Polonia, Romania), mentre in 3 (Bulgaria, Lituania, Slovacchia) è stata ristabilita la trasmissione endemica e per 1 non è stato possibile avviare il processo di verifica (Islanda).

 

Per rimanere aggiornato sui casi di morbillo riportati dagli Stati membri dell’UE/EEA, consulta:

La Rvc e la verifica dell’eliminazione di morbillo e rosolia

La Regional Verification Commission (RVC) è un gruppo indipendente di esperti che ha come ruolo quello di valutare i progressi raggiunti nell’eliminazione del morbillo e della rosolia nella Regione europea. Le valutazioni sono basate sulle informazioni contenute nei report annuali (gli “Annual Status Updates”), inviati dai Comitati nazionali di verifica dell’eliminazione (National Verification Committee - NVC) di ogni Stato membro. I report annuali includono informazioni che riguardano l’epidemiologia del morbillo e della rosolia, le coperture vaccinali, la qualità della sorveglianza, e altre informazioni utili per valutare i progressi verso l’eliminazione, come definito nel documento “Eliminating measles and rubella. Framework for the verification process in the Who European Region”. Il gruppo si riunisce annualmente e l’ultimo incontro si è tenuto a Copenaghen dall’8 al 10 novembre 2022.

 

 

Data di creazione della pagina: 6 ottobre 2023

Revisione a cura di: Antonietta Filia– Dipartimento Malattie infettive,Istituto superiore di sanità