A cura di Susanna Conti,
direttore dell’Ufficio di Statistica, Centro Nazionale di Epidemiologia,
Sorveglianza e Promozione della Salute - Istituto Superiore di SanitÃ
E’ riconosciuto a
livello internazionale che l’effetto delle condizioni climatiche estive
estreme sulla mortalità costituisce un rilevante problema di sanitÃ
pubblica.
Altre acquisizioni
dalla letteratura sono che le persone che vivono nelle città hanno un
rischio maggiore di mortalità in condizioni di elevata temperatura (e
umidità ) , rispetto a coloro che vivono in ambiente sub-urbano o
rurale. Tale fenomeno viene denominato “effetto isola di calore urbana”
(
urban heat island effect).
E’ stato inoltre più
volte osservato e documentato che tale effetto è maggiore nelle città in cui
il clima estivo è solitamente temperato o fresco (di solito localizzate nel
Nord delle singole nazioni e tra nazioni diversamente collocate: è il
cosiddetto effetto inverso della latitudine).
Per quanto riguarda
le età delle persone decedute, i vari studi condotti hanno mostrato un
incremento di mortalità maggiore nelle età “anziane”; a seconda degli studi:
oltre 60 anni, oltre i 65, oltre i 70 ed oltre i 75.
Per quanto riguarda
la metodologia degli studi condotti in seguito alle “emergenze estive”, la
letteratura riporta che la prima indagine sulle conseguenze di una “ondata
di calore” (
heat wave) consiste nel confrontare i numeri
assoluti di morti o i loro tassi durante un’ondata di calore con quelli
dello stesso periodo dell’anno precedente, allo scopo di quantificare
l’eccesso di mortalità .
Conduzione dell’indagine
Il primo quesito
posto all’indagine epidemiologica che l’Istituto Superiore di SanitÃ
(Ufficio di Statistica, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e
promozione della salute) ha condotto, per incarico del Ministro della
Salute, sulla mortalità estiva è stato
se nelle città italiane si è
avuto, durante il periodo estivo di quest’anno, un eccesso
di mortalità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con
particolare riferimento alle persone anziane.
A tale scopo è stata
condotta una ricerca attiva dei decessi registrati nelle anagrafi comunali
nei periodi 1° giugno 2002 – 15 agosto 2002 e 1° giugno 2003 –
15 agosto 2003.
Il periodo temporale
esaminato, che partiva dal 1° del primo mese estivo (giugno) è stato
troncato al 15 di agosto poiché la richiesta dei dati è iniziata il giorno
22 di agosto (che era anche un venerdì) e quindi si è ritenuto di
avere una settimana in più per avere rilevazioni più complete.
Le fonti di dati sono state le anagrafi, che registrano vari dati contenuti
nel certificato di morte, tra i quali quelli disponibili rapidamente e che
sono stati richiesti sono: la data di morte e di nascita
(necessaria per calcolare l’età ), il genere, il comune di residenza, il
comune di morte.
I dati ottenuti sono
in corso di elaborazione ed i primi risultati riguarderanno confronti
analitici e sintetici tra la mortalità tra le persone residenti e morte in
ciascuna città , nei due periodi degli anni 2002 e 2003, per ciascuna città e
ripartizione geografica, e per fasce di età . La scelta delle persone
residenti è dovuta sia alla possibilità di calcolare tassi, che, comunque,
ad una maggiore attendibilità nei confronti temporali, poiché la popolazione
presente in ciascuna città è variabile, e non quantificabile, di anno in
anno.