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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Aspetti epidemiologici

Revisione a cura di Ilaria Di Bartolo e Marina Monini – Dipartimento di Sicurezza alimentare, nutrizione e sanità pubblica veterinaria (Iss)

 

15 febbraio 2018 - I Cdc statunitensi stimano che ogni anno, nel mondo, si verifichino 685 milioni di infezioni da norovirus, di cui 200 milioni tra bambini sotto i 5 anni.

 

In Italia

Il fatto che solo recentemente sia aumentata l’attenzione sui norovirus fa sì che siano poche le ricerche epidemiologiche sull’argomento in Italia. Negli ultimi anni sono state segnalate diverse epidemie di gastroenteriti collegate al consumo di acqua contaminata da norovirus, con diverse centinaia di soggetti coinvolti, e probabilmente riconducibili a un mal funzionamento dei sistemi di potabilizzazione. Già nel 2006, la provincia di Taranto è stata colpita da un’epidemia di norovirus: secondo uno studio pubblicato su Eurosurveillance, che ha analizzato il caso, la causa è da attribuirsi con molta probabilità all’acqua contaminata. In tutto, fra maggio e settembre, sono stati registrati 2860 casi: un notevole aumento rispetto ai 586 casi dello stesso periodo nel 2005. In particolare è stata colpita la città capoluogo, con 9,5 casi per 1000 abitanti.

 

Come nel resto d’Europa, anche in Italia diversi casi di infezione da norovirus si registrano all’interno di strutture ospedaliere e case di riposo. Uno studio pilota, condotto tra il 2012 e il 2013 per la sorveglianza di norovirus nella Provincia autonoma di Bolzano, ha evidenziato 37 casi sporadici riconducibili all’assistenza sanitaria. La fascia più colpita è quella degli anziani, ricoverati in ospedali o strutture assistenziali. Nello stesso studio, sono state identificate 9 epidemie di infezione da norovirus che hanno coinvolto strutture alberghiere e turistiche, causando anche ricoveri ospedalieri, in nessun caso si è potuto risalire con certezza alla via di trasmissione.

 

In Europa

I norovirus sono considerati i più importanti agenti di infezione gastrointestinale non batterica anche nei Paesi dell’Europa occidentale. Nel 1999 in Europa è stato istituito un network di ricerca dapprima chiamato Fbvee oggi noto come Noronet, che coinvolge diversi gruppi europei e non, allo lo scopo di condividere dati molecolari, epidemiologici e virologici sui casi sporadici e le epidemie causate da norovirus.

 

Nella maggior parte dei Paesi europei è stato registrato un andamento crescente dei casi di infezione da norovirus a partire dal 1997, con un picco significativo nel 2006 in molti Paesi.