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Istituto Superiore di Sanità
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Sovrappeso e obesità: la situazione dei bambini italiani fotografata da OKkio alla SALUTE

I risultati dell'indagine sono pubblicati sul rapporto Istisan 09/24 “OKkio alla Salute: sistema di sorveglianza su alimentazione e attività fisica nei bambini della scuola primaria. Risultati 2008” (pdf 5,60 Mb)

 

Sintesi dei dati

 

Più di 1 bambino su 3 pesa troppo. E i genitori non se ne accorgono. L’indagine 2008 OKkio alla Salute dell’Istituto Superiore di Sanità mette in evidenza che 1 milione e centomila bambini italiani tra i 6 e gli 11 anni sono sovrappeso o obesi. I bambini fanno poca attività fisica e quasi la metà di loro abusa di Tv e videogiochi. I genitori sembrano sottovalutare il problema: ben 4 su 10 non ritiene che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto all’altezza.

 

 

È sempre più preoccupante la situazione dell’obesità in Italia: il 12,3% dei bambini è obeso, mentre il 23,6% è in sovrappeso: più di 1 bambino su 3, quindi, ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età. Questo significa che 1 milione e centomila bambini tra i 6 e gli 11 anni sono sovrappeso o obesi in tutta Italia. Sebbene nessuna Regione possa dirsi esente dal problema, le differenze sul territorio sono notevoli, con situazioni più gravi al Sud. Non solo. Quasi 1 bambino su 2 abusa di TV e videogiochi (per cui si raccomanda di non superare le 2 ore al giorno): un comportamento favorito dal fatto che la metà dei bambini dispone di un televisore in camera propria.

 

Sono alcuni dei risultati principali che emergono da “OKkio alla Salute”, indagine sulle abitudini alimentari e sull’attività fisica dei bambini delle scuole primarie (6-10 anni). Nel corso del 2008, sono stati pesati e misurati 45.590 alunni delle scuole terze primarie elementari in 18 regioni italiane. L’indagine ha visto una partecipazione elevatissima dei bambini e delle famiglie (solo il 3% ha deciso di non partecipare all’indagine). Gli alunni hanno compilato un breve questionario sulle abitudini alimentari e di attività fisica e sono stati poi pesati e misurati vestiti dagli operatori sanitari delle ASL, che hanno garantito l’uniformità e la qualità dei dati raccolti. Tra i genitori 46.469 hanno compilato un questionario fornendo informazioni sugli stili di vita dei propri figli e sulla propria percezione del problema.

 

 

OKkio alla SALUTE è parte di un più ampio progetto del Centro per il Controllo e la prevenzione delle Malattie (CCM) “Sistema di indagini sui rischi comportamentali in età 6-17 anni”, promosso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In accordo con le Regioni, il coordinamento dello studio è stato affidato al Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Il progetto si è avvalso anche della collaborazione tecnica dell’Istituto Nazionale della Nutrizione (INRAN).

 

Cattive abitudini alimentari e scarsa attività fisica

L’indagine ha messo in luce la grande diffusione tra i bambini di abitudini alimentari che non favoriscono una crescita armonica e che predispongono all’aumento di peso, specie se concomitanti. In particolare, emerge che:

  • l’11% dei bambini non fa colazione
  • il 28% la fa in maniera non adeguata
  • l’82% fa una merenda di metà mattina troppo abbondante
  • il 23% dei genitori dichiara che i propri figli non consumano quotidianamente frutta e verdura.

Anche i dati raccolti sull’attività fisica sono poco confortanti: solo 1 bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età e 1 su 4 non ha svolto attività fisica il giorno precedente l’indagine L’attività fisica, incluso il gioco all’aperto, è un fattore determinante per mantenere o migliorare la salute del bambino: si consiglia che i bambini facciano attività fisica moderata o intensa ogni giorno per almeno un’ora.

 

 

I genitori sembrano ignorare il problema

Inoltre, gli stessi genitori non sempre hanno un quadro corretto della situazione ponderale del proprio figlio: tra le madri di bambini con sovrappeso/obesità, ben 4 su 10 non ritengono che il proprio figlio abbia un peso eccessivo rispetto alla propria altezza. E molti genitori, in particolare di bambini sovrappeso/obesi, sembrano sottovalutare la quantità di cibo assunta dai propri figli.

 

Le conseguenze fisiche, psicologiche, sociali ed economiche

Il risultato di un così grande sforzo organizzativo è importante: per la prima volta, infatti, abbiamo a disposizione dati confrontabili che descrivono con precisione il problema del sovrappeso e dell’obesità tra i bambini delle Regioni italiane. Si tratta di due condizioni che spesso comportano nei bambini un forte disagio fisico, psicologico e sociale, ma soprattutto sono la causa di molti problemi di salute, sia nell’infanzia che - più tardi - nell’età adulta. Non solo: provocano anche costi economici importanti per i singoli individui e per la società, e sono la conseguenza in buona misura di stili di vita e comportamenti errati, che si instaurano già nella prima infanzia. Si tratta di un problema sempre più diffuso: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la prevalenza di sovrappeso/obesità nella popolazione infantile europea è stimata pari al 20%: di questi, circa un terzo risulta obeso.

 

Il ruolo chiave della scuola

Grazie al ruolo attivo del Ministero dell’Istruzione e del mondo della scuola, durante l’anno scolastico 2007-2008 sono stati raccolti i dati sui bambini delle scuole primarie italiane, mentre nel corso del prossimo anno verranno raccolti quelli sugli adolescenti. Ben 2610 scuole italiane sono state coinvolte nell’indagine. I Direttori scolastici hanno risposto a un questionario fornendo utili informazioni sull’ambiente scolastico, sulle iniziative educative e sulle opportunità offerte per favorire una sana alimentazione e l’attività fisica degli alunni. I circa 1500 insegnanti coinvolti hanno spiegato alle famiglie a agli alunni l’utilità e il senso dell’indagine, dando un contributo essenziale all’iniziativa.

 

La scuola può giocare un ruolo importante nel migliorare lo stato nutrizionale dei bambini promuovendo e creando le condizioni per una corretta alimentazione dei bambini e favorendone l’attività motoria strutturata. I Dirigenti scolastici hanno riferito che il 64% delle scuole possiede una mensa; solo un 12% prevede la distribuzione di alimenti sani (frutta, yogurt…) per la merenda di metà mattina; il 71% delle classi svolge due ore di attività motoria durante la settimana; il 79% delle scuole ha inserito nei propri programmi approfondimenti in tema di nutrizione; il 90% ha inserito nei propri programmi iniziative di promozione dell’attività motoria e il 64% ha dichiarato di aver intrapreso iniziative di educazione alimentare.

 

Questa prima indagine ha permesso di raccogliere informazioni rappresentative, in tempi brevi e a costi limitati su aspetti importanti della salute dei bambini italiani. Le informazioni raccolte favoriscono una maggiore coscienza del problema da parte delle famiglie, che possono così meglio orientare i propri figli verso comportamenti e stili di vita sani. Le stesse informazioni permetteranno agli operatori sanitari e scolastici di intraprendere interventi mirati alla prevenzione dell’obesità e alla promozione della salute dei bambini in generale.

 

La ripetizione dell’indagine nelle scuole tra due anni, grazie all’efficiente rete di collaborazione che si è venuta a consolidare fra gli operatori del mondo della scuola e quelli della salute, consentirà di valutare l’evolversi della situazione nel tempo.

 

Diapositive di approfondimento:

 

 

 

Documentazione della conferenza stampa del 7 ottobre 2008 presso il Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali:

Per ulteriori informazioni contattare:

 

Dott.ssa Angela Spinelli - 06 49904314 oppure 06 49904205