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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Aspetti epidemiologici

Raffreddore comune – Negli Stati Uniti, Gli NIH stimano in circa un miliardo le persone che si ammalano di raffreddore ogni anno. I raffreddori interessano soprattutto i bambini che hanno un apparato immunitario più debole e che sono a contatto con altri bambini infetti. Un bambino in media prende dai sei ai dieci raffreddori all’anno. Gli adulti invece ne hanno da due a quattro. L’impatto economico del raffreddore è enorme. In uno studio fatto nel 1996, Il Centro nazionale di statistica sanitaria statunitense ha stimato che 62 milioni di casi di raffreddore comune, con 45 milioni di giorni di attività lavorativa ridotta e 22 milioni di giorni di scuola perduti.

 

RSV - Secondo l’Oms nei paesi in via di sviluppo l’infezione con i due virus RSV e PIV complicata da infezioni batteriche è molto più comune che non nei paesi industrializzati. Ad esempio, uno studio svolto in Pakistan ha riportato che il 26 per cento dei bambini con RSV hanno anche un’infezione batterica da Streptococcus pneumoniae o Haemophilus influenzae. In questi paesi, quindi, le infezioni virali possono contribuire a innalzare la mortalità attribuibile alle malattie respiratorie.

 

Il virus RSV è la prima causa singola di infezioni respiratorie acute del basso tratto respiratorio nei bambini in tutto il mondo. Il virus è in grado di causare una serie di sintomi respiratori che vanno dalle riniti, alle otiti, fino alla bronchite e polmonite. RSV infetta praticamente tutti i bambini sotto i due anni di età, con una stima di infezione annuale data dalla Oms di circa 64 milioni di infezioni annue e di 160 mila morti.

 

Nei paesi in via di sviluppo, sono disponibili poche stime sull’incidenza dell’RSV anche se i dati esistenti indicano la sua importanza come causa di malattia nei bambini. Uno studio dell’Oms che ha coinvolto dieci paesi, fatto negli anni ’60, ha identificato il RSV nel 19 per cento dei bambini sotto i sei anni di età ospedalizzati con sindromi respiratorie acute. Un aspetto complesso dell’epidemiologia della RSV è la sua stagionalità. In paesi a clima temperato, in Europa e negli Stati Uniti, così come in Argentina e Pakistan, il virus è protagonista di epidemie invernali o primaverili. In paesi tropicali, invece, RSV sembra essere più frequente nei periodi delle piogge, anche se questo profilo non è costante: ci sono state infatti profonde differenze stagionali in paesi molto vicini, come il Mozambico e il Sudafrica o il Bangladesh e l’India.

 

Nei paesi industrializzati, l’RSV è la causa di epidemie precoci invernali delle infezioni respiratori acute. Dati dell’Oms indicano che negli Usa l’impatto stimato è di circa 18-75 mila casi che vengono ospedalizzati e di 90-1900 morti annui. Nei bambini con problemi cardio-polmonari e prematuri, il rischio è più elevato. In otto paesi europei, il 19 per cento delle infezioni respiratorie acute del tratto inferiore in pazienti ospedalizzati sotto in cinque anni di età è stato attribuito all’RSV, circa l’80 per cento di tutte le infezioni di origine virale. E’ stata inoltre evidenziata una crescente importanza del virus RSV come causa di malattie parainfluenzali sulle persone più anziane.

 

PIV – I virus PIV si trasmettono tramite le secrezioni respiratorie, e quindi possono essere presi se si sta a diretto contatto con la persona infetta o con superfici o oggetti contaminati. I virus rimangono attivi anche sotto forma di aerosol per oltre un’ora, sono ubiquitari e infettano la maggior parte delle persone durante l’infanzia. Una serie di studi serologici, riportati dai CDC americani, hanno dimostrato che tra il 90 e il 100 per cento dei bambini dai cinque anni di età in poi hanno anticorpi contro il virus PIV-3 e il 75 per cento contro i PIV-1 e PIV-2.

 

Nel 30-50 per cento dei casi, le infezioni da PIV sono complicate da otiti. Solo il 15 per cento delle infezioni da PIV interessa il tratto inferiore dell’apparato respiratorio, e il 2,8 per mille dei bambini con infezione da PIV vengono ospedalizzati.

 

Nella maggior parte dei casi, i bambini vengono colpiti da PIV-3 sotto i due anni di età e da PIV- 1 e 2 verso i cinque anni. Nei primi sei mesi di vita, l’infezione da PIV-3 può dare anche polmonite e bronchite.